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NON SI STA PARLANDO DI GALANTUOMINI...


© foto di Matteo Gribaudi/Image SportIncuriositi dalle dichiarazioni che Moratti ha rilasciato da New York dopo la partita di domenica sera, siamo andati a cercare la trascrizione integrale di quelle che, esattamente, sono state le sue parole. Il patron neroazzurro è soddisfatto della partita con la Juventus, dell'atteggiamento tenuto in campo e si rammarica per qualche occasione sciupata dai suoi (senza ringraziare il cu...cu...quasi miracolo che Iaquinta non sia arrivato con tempismo su quel velenoso traversone rasoterra di Krasic, minuto 22 del primo tempo, ma vabbé...); è apparso, quindi, sereno e rilassato, e nella prima parte non c'è alcun elemento che possa "disturbare" nessun lettore. Sono dichiarazioni normali fatte da un Presidente normale.E' la frase finale che lascia, quantomeno, perplessi; copiamo e incolliamo, perché non vogliamo interpretarla riassumendola, sarebbe di parte, e quindi non corretto:"Il rapporto con Agnelli? Beh, quando arrivano certe battutine, io le classifico come frecciate. Pero' Andrea lo conosco da quando era ragazzo e c'e' anche dell'affetto. Credo che certi suoi atteggiamenti siano imposti dal ruolo che occupa e dal rapporto che deve tenere con i tifosi".Affetto e affettati a parte, rileggiamo insieme il "cuore" di questa frase: "...Beh, quando arrivano certe battutine, io le classifico come frecciate.". Ah. "Quando arrivano certe battutine". Interessante. A cosa si riferirà mai Massimo Moratti? Al fatto che Andrea Agnelli non è Cobolli Gigli e che quindi né lui né i suoi "bravi" possono permettersi di dire quello che desiderano senza riceverne risposta adeguata?E' probabile che, nella testa del Presidente dell'Inter, si sia creata una sorta di legge non scritta secondo la quale lui (e i suoi "bravi") possono permettersi di spu...spu... diciamo di sputare addosso alle persone senza che questi non si rigirino malamente. Eh sì, perché le dichiarazioni di Paolillo di qualche giorno fa sono sputi in faccia a tutti; alla Juventus, ad Andrea Agnelli, a 14 milioni di tifosi BiancoNeri, ai restanti tifosi di ogni altra squadra, alla Giustizia e, per assurdo, anche agli stessi tifosi dell'Inter, che presto si renderanno conto di quanto la loro Proprietà/Dirigenza li ha presi in giro, convincendoli con l'aiuto dei mezzi d'informazione di regime, come La Gazzetta dello Sport, di "fatti" lontani anni luce dalla realtà.E, sulla frase finale "Credo che certi suoi atteggiamenti siano imposti dal ruolo che occupa e dal rapporto che deve tenere con i tifosi", dovrebbe farsi un serio esame di coscienza su quelli che sono ORA i suoi rapporti con i SUOI tifosi, e, guardando al domani, vedere COME diventeranno quegli stessi rapporti con i SUOI tifosi, non appena TUTTA la verità verrà finalmente a galla (ci viene un paragone, ma soprassediamo...per buon gusto).Possibile che L'ATTUALE Presidente dell'Inter abbia approfittato di quel viaggetto a New York per valutare un suo eventuale prossimo trasferimento, armi e bagagli in mano e di gran carriera, alla garibaldina?Perché, parafrasando Moggi, qui non si sta parlando certo di galatuomini.