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Nuova udienza a Napoli del processo Calciopoli. Il 12 ottobre, in chiusura, il Giudice Casoria aveva espressamente invitato il legale dei Della Valle a convocare, per oggi, tutti i suoi testi ed in generale, rivolgendosi a tutti gli altri avvocati difensori, di chiamare tutti gli arbitri e di tutti gli assistenti di gara, oltre a coloro che avevano giustificato: Ricci, Lucarelli, Del Piero (che sarà presente), Ibrahimovic, Galante, Tagliavento , minacciando l’accompagnamento coatto nel caso di un ulteriore forfait.Ricordiamo che la difesa di Moggi ha ottenuto la possibilità di presentare in coda i propri testimoni.Alessandro Del Piero Inizia l’esame l’Avvocato Gallinelli per la difesa di De Santis.«Beh, io dico 17, secondo altre opinioni dicono 15», inizia con questa risposta la testimonianza del campione Juventino.Lecce-Juventus, 14 novembre 2004«Prima della gara ricordo che abbiamo parlato delle condizioni del campo con lui (De Santis)» e in riferimento alle condizioni del terreno, afferma che erano «difficili, perché aveva piovuto molto».«Per me c'erano le condizioni per giocare» e conferma di aver avuto un colloquio «congiuntamente» con il capitano del Lecce (come da procedura) e De Santis. Non chiese durante l’incontro la sospensione «perché il campo era impegnativo, ma non vi era la situazione di sospendere; l' atteggiamento generale dall'inizio della gara era di giocarla». Per caratteristiche proprie ( tecniche-agonistiche) è preferibile un campo «certamente più asciutto». Le condizioni «non erano ideali» per la squadra ma non ricorda «situazioni clamorose» dovute a decisioni arbitrali. Alla domanda dell’avvocato che chiede se c’erano state proteste, Del Piero risponde che «ci sono sempre proteste da parte di entrambe le squadre, le tensioni sono alte». L’avvocato chiede se gli è mai capitato di regalare la propria maglietta alla terna arbitrale «nel corso della mia carriera ho regalato magliette un po' a tutti».Palermo-Juventus del 2005, 1-0, arbitro De SantisSi ricorda un episodio su Zambrotta: «Sì, mi pare di ricordare qualche protesta».Parma-Juventus del 6 gennaio 2005 Si ricorda proteste per un fallo di mano: «Sì, lo ricordo».Juventus - Inter, 20 aprile 2005«Ricordo un episodio di un Juventus-Inter che portò ad una squalifica di Ibra per fallo su Cordoba» , «lo ricordo bene perché Ibra venne squalificato con la prova tv e questo non lo fece giocare nella partita decisiva col Milan.L'avvocato Gallinelli chiede se tra i tanti trofei ha vinto anche quelli del campionato 2004/2005 e 2005/2006. Del Piero risponde di si"Da quando gioco ritengo che chiunque abbia vinto lo scudetto lo abbia meritato".Il rapporto di De Santis con i calciatori era «disteso» e cercava il «colloquio».Del Piero ha precisato di essere stato espulso due volte in tutta la sua carriera, una delle quali ad opera di De Santis.Per la prima volta interviene anche l’Avvocato Vitiello (difesa Juventus) che chiede al teste essenzialmente di confermare i nominativi dei componenti della rosa bianconera (investimento valutato in circa 150 milioni di euro), e dimostrare che «Quindi la squadra aveva un attacco molto forte, capace di segnare senza condizionamenti».Dopo il contro-interrogatorio del P.Narducci, Gallinelli interviene nuovamente per far precisare che se De Santis avesse adottato un provvedimento nei confronti di Ibra durante la gara, non sarebbe scattata la prova televisiva.Del Piero termina la sua deposizione.Domizzi Domizzi, giocatore del Brescia, squadra che lottava, insieme ad altre 4/5 per non retrocedere. Il rapporto di De Santis con i giocatori «era abbastanza buono». In riferimento alla partita Brescia - Messina, non vennero presi nei suoi confronti provvedimenti disciplinari: «una sconfitta con il Messina sarebbe stata grave, non ricordo di preciso ma saremmo arrivati all’ultima partita costretti a vincere»L’avvocato Picca introduce la partita Fiorentina-Brescia, terminata 3 a 0 e arbitrata da Collina. Un gara «fondamentale», giocata con tanta tensione.Tagliavento (Arbitra da 8 anni in serie A (dal 2003).Palermo - Lecce del 2005(dove era quarto uomo). Non ricorda episodi particolari: «Non ricordo quasi nulla, solo che fu una bella gara». De Santis non gli ha «mai» parlato di giocatori diffidati. Frey Parma-Juventus del 6 gennaio 2005(era giocatore del Parma). Ricorda solo la sua prestazione ma non ricorda se ci furono contestazioni (deviazione di mano di un cross di Del Piero) della Juve né chi era l’arbitro della partita.Lecce-Parma . Ricorda la gara perché era importante per la salvezza : «Noi, se avessimo vinto ci saremmo salvati, quindi pensammo alla nostra gara». Ritiene De Santis un arbitro adeguato per la partita.«C’era molta stanchezza fisica e mentale» ed erano preoccupati di dover prolungare la stagione per altri 15 giorni (per gli eventuali spareggi); c’era molta tensione e nervosismo. L’avvocato Gallinelli chiede se mise in relazione i provvedimenti disciplinari adottati in quella gara al nervosismo dei suoi compagni e riceve una risposta affermativa da Frey. Non ricorda se Vignaroli ebbe un atteggiamento eccessivo; non ricorda un fallo commesso ai danni di Sicignano (portiere del Lecce); ricorda l’atteggiamento di Zeman: «è stato strano perché nel secondo tempo si è alzato dalla panchina e si è messo dietro alla stessa» accompagnato dai fischi del pubblico.Frey conferma inoltre che «alcuni compagni si alzavano dalla panchina per informarci del risultato»Avv. De Nigris, difesa Lotito chiede della partita Lazio-Parma del 2005, ma Frey non ricorda nemmeno il risultatoAvv. Picca, difesa Della Valle, chiede in merito alla partita Lecce-Parma, se mentre erano in campo ,la partita della Fiorentina era già terminata: «Sì, ricordo l’immagine dei giocatori della Fiorentina che aspettavano il nostro risultato». Conferma che vennero informati, mentre stavano giocando, che la partita della Fiorentina era terminata.Gamberini ( Nel 2004-2005 giocava nel Bologna).Fiorentina-Bologna, 05.12.2004. Non ricorda chi era l’arbitro, né episodi particolari, nemmeno se vennero ammoniti Nastase e Petruzzi precisando comunque che: «venivano sanzionati con una certa frequenza» (ammonizioni per proteste).Pasquale D’Addato (osservatore nel 2004-2005)Lecce-Juventus del 14.11.2004. per quanto riguarda le condizioni del campo: «Ricordo che quella domenica non piovve ma era piovuto di notte. Il terreno era pesante e mi preoccupavo se si potesse giocare. Ma era giocabile». Conferma che DeSantis fece un sopralluogo ma non ne parlò con lui: «No, non potevo avere rapporti prima della gara». Dopo la gara «Parlai con i designatori dicendo che avrei dato 8,75 all’arbitro». Non venne influenzato nel suo giudizio «Assolutamente no. Mai, mai, mai!». In merito alle magliette omaggio a fine gara, afferma: «Ricordo che il giorno dopo i giornali scrissero che erano state distribuite delle maglie, io ne ebbi una per cortesia dell’arbitro»;, «è una cosa frequente, è una cosa di modico valore ed è un ricordo»; ricorda inoltre di averne ricevute anche dal Genoa e dal Lecce.Lecce-Parma, gara di forte interesse «fui felice perché la gara era delicatissima e mi inorgogliva di essere stato designato. La partita fu arbitrata con eccellenza da De Santis, che è stato l’arbitro che ha avuto il voto più alto nella mia carriera. Mi colpì molto l’atteggiamento di Zeman che si mise spalle al campo. Non ho mai avuto modo di vedere altre volte una cosa simile». Nel Parma ci furono molti ammoniti «ma non ho visto nulla di anomalo». Viene ricordata l’ammonizione a Morfeo che allontanò il pallone e l’episodio con protagonista Vignaroli «De Santis mi disse che un giocatore lo aveva minacciato, e che lui lo riteneva espulso».L’avvocato Prioreschi ricorda che D’Addato è stato sentito dai Carabinieri di Roma; l’interrogatorio è durato 7 ore per una pagina di verbale. Il teste non ricorda ma conferma che gli furono fatte ascoltare alcune intercettazioni.Ricci Paolo (assistente arbitrale nel 2004-2005)E’ stato sentito dai carabinieri di Roma per un verbale di circa 3-4 pagine (non ricorda bene). Apparteneva al polo di allenamento di Roma Eur ( tre allenamenti settimanali, doveva necessariamente allenarsi in quel polo, c’era un obbligo di frequenza ) dove Faragnoli era il preparatore. Conferma che De Santis non gli parlò mai di conoscere di procedimenti penali sul suo conto ,né di essere mai stato sollecitato in merito alla condotta da tenere come assistente per alcune squadre: «No, se lo avesse fatto lo avrei immediatamente segnalato».Livorno-Siena. Non ricorda situazioni conflittuali tra De Santis e Spinelli; ricorda una giusta espulsione di Galante («Galante protestò. Sì ma era così evidente!»); ricorda un rigore a favore del Livorno (ritenne corretta la decisione). Ceccarelli era l’osservatore arbitrale di quella partita «ci giudicò molto bene, tutti e tre». In merito alle magliette ricevute a fine gara: «Sì, era consuetudine fare omaggi ai quattro componenti arbitrali». Il rapporto di De Santis era «disteso» sia con i giocatori sia con gli assistenti. Viene chiesto inoltre se dava del tu: «Ai dirigenti del settore arbitrale sì, a quelli delle società no, ai giocatori, a qualcuno certamente sì».