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IL BALLETTO DI PALAZZI...


Cerchiamo di fare un po' di luce su un punto cardine intorno al quale, solo in apparenza, ruoterebbe tutta la macchina della giustizia sportiva.Il punto cardine ha un nome, PRESCRIZIONE, e un cognome, PALAZZI.Come? Dite di no?Io dico di sì; vediamo il perché.Il procuratore federale Stefano Palazzi si trova tra le mani la gatta da pelare più grossa di tutta la sua vita; intendiamoci, non ci poniamo certo il problema di difendere l'indifendibile, ma solo di fare più luce sul perché di certe mosse celeri (estate 2006) e altre veloci come un bradipo in serio sovrappeso (anno 2010).Partiamo dal nome del punto cardine: PRESCRIZIONE.E' applicabile?Sì. Nel 2006 i fatti che sono stati scoperti hanno ormai "fatto il loro tempo", per così dire. E qui entra in ballo il cognome del punto cardine: PALAZZI. Già, perché se si applica la prescrizione Stefano Palazzi è, consequenzialmente, percorribile legalmente per omissione di atti d'ufficio.E torniamo al nome del punto cardine: PRESCRIZIONE.E' applicabile?No. Nel 2006 i fatti che stanno emergendo oggi non erano noti, sempre per così dire. Per cui non c'è prescrizione, sono fatti "nuovi". E qui torna in ballo il cognome del punto cardine: PALAZZI. Già, perché se non si applica la prescrizione, il procuratore federale Stefano Palazzi sarebbe chiamato a -udite, udite- svolgere seriamente il suo compito, applicando parità di trattamento -argh!- all'Inter, che è un po' come parlare di lesa maestà, evidentemente andando a compromettere dei supponibili rapporti di non belligeranza (la prova tangibile di questo resta sempre il trasferimento Milito/Thiago Motta, dato che noi ci preoccupiamo sempre di proporvi fatti e non pu...possibilità teoriche, ecco).Quello che è sfuggito, in termini di lesa maestà, a Stefano Palazzi è lo "ius primae noctis", ovvero il diritto del sovrano del feudo a trascorrere la prima notte di nozze con la donna che viene maritata da ogni singolo abitante del feudo stesso. Così, come evidentemente non ha tenuto conto del vecchio adagio popolare che recita l'abilità del diavolo a fare le pentole, ma non i coperchi.Difatti, allo stato attuale questa lentezza, in realtà, non è nemmeno troppo sospetta; già, perché c'è un altro punto cardine che ha un altro nome preciso: UEFA.Hai visto mai che, levato il cartonato, l'UEFA dovesse sentirsi in diritto di adire, anch'essa, nei confronti dell'Inter, rifacendosi di "tituli" non esattamente trasparenti (esiste una precisa norma dell'UEFA in merito, il caso del Porto -escluso e poi riammesso per mancanza di prove in Portogallo, anno 2008- ne è l'esempio)?E qui torniamo ancora a Palazzi, il quale sta rischiando, in questo caso di ritardi assurdi e immotivati a procedere alla revoca del cartonato -dato che gli elementi per stabilire la condotta dell'Inter ci sono ormai tutti- di incorrere in una denuncia per omissione di procedure d'ufficio.Insomma, è il balletto di Palazzi; speravamo in qualcosa di più serio, lo ammettiamo, in qualcuno di più adeguato a rivestire con saggezza e in modo davvero super partes una poltrona spinosa (lo è, ammettiamolo) come quella della procura federale.A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca; noi ci limitiamo -per ora- a pensare male, consapevoli di commettere peccato e in attesa (vigile attesa, Andrea Agnelli docet) di avere maggiori elementi per poter dire, come sempre e senza alcun tabù, quali siano le responsabilità e chi siano i responsabili.E, tutti insieme, PRONTI (e non PRONI) a chiedere quella giustizia che, dal 2006, ci è stata negata.