E noi li abbiamo conquistati!
E’ diventata una moda o forse un modo per essere simpatici, ma sembra che l’unico appeal che i nerazzurri hanno per accattivarsi qualche consenso, sia quello di sparare dove capita, purché colpisca la Juventus.Ospite nel salotto di Chiambretti, è stato il turno di
Julio Cesar che ha detto: «Da quello che ho sentito penso che la Juve abbia avuto qualche aiutino. Ci sono state persone, dietro, che hanno lavorato affinché i miei compagni, come Toldo e Zanetti, non vincessero» ribadendo «Gli scudetti ce li teniamo» ed ancora «Con quello che è accaduto...». Caro Julio, quello che tu pensi o che ha sentito (dove? come?) non ha poi tutta questa importanza; chi deve decidere se restituire quegli scudetti alla Juventus non sei certamente tu o i tuoi compagni di fede nerazzurra. Capisco che essere abituati a giocare e parlare in un ambiente che si dimentica di rispettare regolamenti e le istituzioni lo permettono, può far sembrare la cosa raggiungibile, ma nella realtà non è così. Giusto per essere chiari.Aggiungo anche che, se sei mosso da compassione per i tuoi compagni, puoi sempre - rispettando una classica trazione tutta interista – ordinare un “pacco” di “scudetti di cartone” e consegnarli ai tuoi cari compagni defraudati.La storia insegna che per loro non fa differenza che lo scudetto sia stato conquistato sul campo o in “segreteria”. Un’ultima nota rivolta alla tanto solerte giustizia sportiva: non sarebbe il caso di dare un taglio a tutte quelle comparse televisive che ledono l’immagine del nostro calcio permettendo, come in questo caso, di parlare senza conoscere i fatti (o in malafede), mentre una realtà processuale sta facendo chiarezza portando alla luce tutt’altro contesto? Non sarebbe opportuno un semplice comunicato stampa in cui si precisa che chi deve decidere non è né Moratti, né Julio Cesar, né nessun altro che non sia un organo di giustizia? Oppure le cose stanno diversamente?
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