Ore 20.45, Milan-Juventus: respinto il ricorso per il serbo. Marotta: «Trionfa l’iniquità». La Corte Federale conferma i due turni di squalifica. Furia Juve: «Porteremo avanti la battaglia contro le assurdità di questa norma»
Ricorso respinto FOTO: Il fallo di Krasic Moggi su Krasic Blanc difende Krasic TORINO, 30 ottobre - Anche per la Corte di Giustizia Federale, Milos Krasic ha simulato e quindi, questa sera, non giocherà Milan-Juventus. Pure Robinho ha simulato, si è visto chiaramente in tv, ma questa sera giocherà Milan- Juventus. «Due ingiustizie in una», chiosa sarcastico il dg bianconero Beppe Marotta. Complessivamente una pessima figura per la Giustizia Sportiva, che non vive un momento particolarmente felice e dovrebbe - perlomeno - spiegare perché la Juventus dovrà fare a meno di una delle sue pedine migliori, mentre il Milan potrà sfruttare la classe del brasiliano (sempre che la violentissima botta subita da Aronica lunedì sera non l’abbia debilitato troppo). Nell’attesa possiamo provare a risponderci da soli, iniziando a considerare la differenza di attenzione mediatica che hanno avuto il balzo di Krasic e lo svenimento di Robinho. Trasmissioni e dibattiti si sono minuziosamente occupati dello juventino, la cui azione nell’area bolognese è passata più degli spot di Belen e De Sica. Il caso del rossonero è stato liquidato come una dichiarazione di Bersani. Risultato: a parità di simulazione, il procuratore federale ha deferito il primo e ignorato il secondo.RISALTO MEDIATICO DECISIVO - E' giustizia questa? Come può esserlo se il criterio con cui il procuratore federale decide il deferimento al giudice sportivo è lo spazio dedicato agli avvenimenti dalla televisione? E’ vero che si chiama “prova televisiva”, ma il riferimento è all’utilizzo delle immagini, non allo schiamazzo domenicale. Perché un conto è la scelta giornalistica, un altro è il lavoro del procuratore che, in teoria, dovrebbe avere una visione imparziale e globale sulla giornata, trattando allo stesso modo la Juventus e il Cesena che, al contrario delle logiche tv, per lui devono essere la stessa cosa. E invece, com’era ampiamente prevedibile perché certi meccanismi ormai non li quota più neppure la Snai, la gogna mediatica di Krasic s’è trasformata in squalifica, il basso profilo tenuto su Robinho l’ha salvato. La rabbia di Andrea Agnelli, infatti, è scattata proprio per questo: «Krasic ha subito una violenza mediatica micidiale. L’attenzione che ha suscitato il suo caso è sconfinata nell’accanimento». Il presidente, insomma, punta il dito sulle premesse, perché sa benissimo che senza il can can televisivo, il procuratore federale se ne sarebbe volentieri lavato le mani, come ha fatto con Robinho e, qualche domenica fa, con l’interista Lucio che è decollato nell’area del Bari rimediando un rigore inesistente, facendo abboccare l’arbitro Mazzoleni. Il rigore, trasformato da Eto’o, ha fatto parte di un 4-0 senza storia e, quindi, la sua simulazione non ha fatto notizia. Eppure, se qualcuno si prende il disturbo di andarlo a sbirciare su YouTube (di fianco proponiamo un fotogramma del carpiato brasiliano) le somiglianze con il caso Krasic sono enormi.