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L'ira del pelide Antonio..


© foto di Alberto FornasariLa Gazzetta dello Sport in edicola oggi ricapitola, con dettagli, la 'lite' tra Antonio Cassano e Riccardo Garrone, patron della Sampdoria. Lo fa grazie al possesso del documento consegnato dalla Sampdoria alla Lega per chiedere la rescissione unilaterale del contratto. Secondo l'accusa del numero uno doriano, al giocatore era stato chiesto di presenziare la sera stessa al premio Rete D'Argento a Sestri Levante. Al "secco e immediato rifiuto" ed alla richiesta di spiegazioni da parte di Garrone "per esaudire un desiderio personale", Antonio non ci vede più."Eh sì che io vado a prendere un premio in quella merda di albergo". Garrone: "Ma chi credi di essere?". Cassano: "Perché alza la voce?". Garrone: "Non ho mai alzato la voce con te". "A quel punto— secondo l'accusa blucerchiata— Cassano si alzò d’impeto ed uscì sbattendo violentemente la porta ed imboccò le scale esterne che portano agli spogliatoi". Garrone sente che Cassano "ad alta voce mi gridava "fanculo", affermazione percepita anche da una ventina di tifosi". Ira che continua con "una quantità innumerevole di insulti tra i quali ho percepito di sicuro dei sonori " vaffanculo", " vecchio di merda", e" bocchini" vari davanti ad alcuni giocatori fra i quali Pazzini, Lucchini, Marilungo, Pozzi e Dessena, oltre ad altri tesserati". Il documento firmato da Garrone è stato sottoscritto dal team manger Giorgio Ajazzone e dal responsabile della comunicazione Alberto Marangon.  E ora che che succederà? Se la Lega dovesse accettare la richiesta blucerchiata, Cassano sarebbe libero di scegliersi la futura squadra, ma, secondo procuratori, Pasqualin in primis, ed esperti di diritto sportivo, non ci sono i presupposti per accettare la proposta di Garrone. Di certo, il rapporto tra Cassano e Garrone è ormai dato in frantumi.