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di marcolanc Qualcuno conosce la storia di Edipo re? Si tratta di una tragedia di Sofocle, che racconta di un sovrano di Tebe, amato e rispettato dal suo popolo: Edipo, che si strugge per la peste che sta sconvolgendo la propria città, scopre, insospettito dalle parole di un oracolo, di esserne l’involontario colpevole. Egli ha infatti ucciso il padre e ha avuto figli dalla madre, non essendo a conoscenza dell’identità di entrambi, e per questo gli dei stanno punendo il suo popolo. Allora, al colmo della disperazione, decide di infliggersi una pena terribile: lascia il trono, si strappa gli occhi e va in esilio volontario.Le chiavi di lettura della vicenda di Edipo sono molteplici. Una interessante la diede Milan Kundera: il sovrano greco è uno degli esempi più alti di etica. Conscio del proprio ruolo, si assume responsabilità che vanno anche oltre la propria volontà: non importa se fosse inconsapevole di ciò che faceva. Egli, essendone il capo, deve rispondere di ogni azione che possa avere danneggiato il suo popolo.Che differenza tra l’etica di Edipo, secondo la visione di Kundera, e quella di Cobolli e Blanc! Il primo, da qualche tempo, va ripetendo che è giusto richiedere i due scudetti che furono scippati alla Juve, proprio quando ne era presidente. Il secondo, addirittura, non si vergogna di mantenere una delle tre cariche gentilmente offertegli da John Elkann, come se le sue responsabilità per la catastrofe degli ultimi quattro anni non esistessero. Anche volendo ammettere che questi due personaggi fossero ignari dei retroscena di Farsopoli, se fossero animati da un minimo senso etico, avrebbero il dovere di allontanarsi (magari senza accecarsi!) e non farsi mai più vedere dalle parti di Torino. Ma la realtà è anche peggiore: Edipo era completamente ed oggettivamente impossibilitato a conoscere la realtà. Cobolli e Blanc non hanno voluto conoscerla. E questo li rende pienamente colpevoli della peste che distrusse la Juve.In una scala ideale di responsabilità, ci sono gradini più alti, occupati da uomini che purtroppo mai potremo dimenticare. Se ravvisiamo responsabilità in colui che agisce in modo sbagliato inconsapevolmente, molto più grave è la posizione di chi, come John Elkann e Montezemolo, agì ben sapendo ciò che stava avvenendo. La consapevolezza dei due, e di chi stava loro accanto, è più di una congettura: è impossibile che la guida di Exor non sappia cosa bolle in pentola, ad esempio, in RCS. E, anche se non conosce personalmente Galdi o qualsiasi altro redattore, non è accettabile che lasci veleggiare la principale testata giornalistica sportiva in acque tanto torbide.Ora vediamo John Elkann comparire e scomparire all’assemblea degli azionisti, come un fantasma che sempre meno ha a che fare con la Juve: non ci dispiace, naturalmente, ma restano molti punti da chiarire. Ad esempio, perché la Gazzetta continua a sparare a zero sulla Juve? Il presidente di Exor come può fingere di non vedere due realtà tanto contrapposte come sono la Juve targata Andrea Agnelli e la Gazzetta dello Sport? Si sarà fatto un’opinione? Se pensa che la Gazzetta abbia percorso la strada giusta, non si capisce perché continui ad appoggiare Andrea. Viceversa, se si è convinto della vergognosa campagna che fu condotta contro la Juve nel 2006, perché non prende provvedimenti? E, in quest’ultimo caso, non sente il dovere di scusarsi con il popolo bianconero, che fu trascinato in autentico inferno dalla stessa proprietà bianconera? E Montezemolo? Quando ha un attimo libero dalla sua Ferrari, che sta brillantemente concludendo il mondiale di F1, ci vorrebbe spiegare cosa esattamente gli disse Blatter, per convincerlo a fare ritirare il ricorso al TAR della Juve? Ora non possiamo più attendere: non credano, i signori Elkann e Montezemolo, che basterà la restituzione di due scudetti che sono nostri, per dimenticare il loro tradimento. Per loro non c’è bisogno di scomodare Edipo: meglio piuttosto pensare a Bruto e Cassio. Ma questa è un’altra storia.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1163