Il dg: «Mani come in Milan-Palermo, scelta opposta. Pretendiamo uniformità di giudizio: e comunque il rigore è discutibile. Il pareggio è colpa dell'arbitro»
L'EDITORIALE di P. De Paola Juve-Roma finisce 1-1 FOTOSEQUENZA: Rigore Roma TORINO, 14 novembre - E’ furioso. Beppe Marotta si ribella, sbotta, spiega, s’incendia, accusa e recrimina: il pareggio non è il risultato giusto e la colpa è del signor Rizzoli. Dice il fresco ad bianconero: «Meritavamo di vincere, dovevamo vincere e avremmo vinto se l’arbitro non avesse sbagliato troppe valutazioni. Tanti dubbi, troppi per una partita così importante. Partiamo dal rigore: quella punizione, quel presunto fallo di mano, quella dinamica è identica a quella per la quale NON è stato concesso il rigore contro il Milan nella partita con il Palermo, quando Boateng ha fatto quello che ha fatto Pepe. Pretendiamo che ci sia uniformità di giudizio, è inaccettabile che in un caso si giudichi in un modo e contro di noi si giudichi in un altro. Oltretutto è discutibile la concessione del rigore stesso: Pepe è piuttosto vicino a Totti, il tiro è molto violento e lui per saltare deve alzare il braccio, un esperto di dinamiche di biomeccanica lo può spiegare meglio di me. Insomma, in qualche modo Pepe doveva saltare e difendersi dal tiro. Infine, c’è da ricordare che la regola 18, quella non scritta, è quella del buon senso e a tempo ampiamente scaduto quella punizione non era da calciare». NOI FAVORITI? - Smontato il rigore concesso, Marotta rincara la dose quando gli fanno presente che un rigore, qualche minuto prima, c’era. Quello di Chiellinisu Mexes: «Se fosse un caso di compensazione renderebbe tutto ancora più grave. L’arbitraggio di Rizzoli è da rosso! E poi c’è ancora chi va in giro che la Juve riceve favori... Abbiamo visto cosa è successo con Krasic, abbiamo visto cos’è successo stasera». A proposito di Krasic, a far arrabbiare Marotta c’è pure quel calcetto di Borriello a Chiellini, non visto nel finale: «Non voglio dire nulla in proposito. Rimango alla finestra, sono curioso di vedere cosa succede, sempre ripensando all’uniformità che ci dovrebbe essere». CONDIZIONATI - Rizzoli è riuscito a far arrabbiare Marotta anche per la bizzarra decisione di “far fuori” Chiellini proprio nel momento in cui Del Piero stava per battere una punizione a spiovere in area e tutto perché il bendaggio che gli era stato applicato si era macchiato di sangue. «Si stava arrossando», sbuffa Marotta: «Ma non stava perdendo sangue e poi proprio mentre stiamo battendo una punizione ci togli un saltatore importante come lui? E’ pazzesco... Ci credo che i ragazzi erano innervositi. Per tutto il secondo tempo la squadra è stata fortemente condizionata dal rigore: nell’intervallo non si parlava d’altro». LE SCOMMESSE - Si calma giusto un poco, Marotta, quando gli ricordano la prestazione di Aquilani (scommessa stravinta dall’ad), la bella prestazione di Sorensen (altro tipo di scommessa, vinta pure questa): «E’ stata una bella Juve: bravissimo Del Neri, sta sfruttando benissimo gli uomini e sta gestendo benissimo l’emergenza ». Certo è una Juve che fatica a far segnare i suoi attaccanti e i centravanti in particolare. Marotta sospira: «Sì, ma rimaniano l’attacco più prolifico e stavolta Iaquinta il gol l’aveva fatto e senza Rizzoli la partita l’avremmo portata a casa».