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JUVE, SOGNO PASTORE. ZAMPARINI: "E' L'EREDE DI DEL PIERO"


© foto di Federico De LucaJavier Pastore è una scommessa vinta di Maurizio Zamparini. "El Flaco" sta incantando con la maglia del Palermo: ovunque lo metti, dal centrocampo in su, è devastante con le sue accelerazioni, ispira elegantemente tutte le azioni offensive dei rosanero ed è anche un rapace in zona-gol, come testimoniano i tabellini. In poco tempo Pastore ha conquistato anche la nazionale albiceleste. Già da qualche tempo Zamparini lo ammette: "è difficile trattenere Pastore", per una lunga serie di motivi. E dove andrà Pastore? Il patron dei rosanero, notizie degli ultimi tempi, ha sempre affermato che "per Pastore sono arrivate offerte solo da club esteri, nessuna dall'Italia", ma forse qualcosa sta cambiando. Il vulcanico presidente dei siciliani, in una intervista concessa a Tuttosport, parla delle prossime prospettive di mercato riguardanti il suo gioiello. "Mi piacerebbe fare, oltre agli interessi del Palermo, anche quelli del ragazzo, a cui sono affezionatissimo. Fino al termine della stagione giocherà a Palermo. E mi sto muovendo per trovargli un sostituto non altrettanto bravo, perché è impossibile, ma comunque degno". Ci chiediamo, però, se mai sarà possibile vederlo con una maglia di un altro club italiano. "Mi sembra molto difficile che una società italiana possa mettere a budget la cifra necessaria ad acquistare l’argentino. Però è anche vero che quando non investi, come l’Inter in estate, i risultati si vedono". Poi le esternazioni di Zamparini che fanno sognare ad occhi aperti i tifosi bianconeri: "Juventus? Nessuna preclusione, anche se storicamente a Torino, da buoni piemontesi, sono bravissimi a individuare dei futuri campioni spendendo relativamente poco. Penso a Zidane, a Ibrahimovic, allo stesso Krasic. Mentre il valore di Pastore è già elevatissimo: 70 milioni di euro. Eventuali contropartite tecniche andrebbero bene, ma non è semplice individuarle. Lui è uno straordinario play, da collocare dietro le punte. Però è vero che da costruttore di gioco, è stato capace di diventare anche uno straordinario finalizzatore. In questo senso l’analogia con Del Piero mi sembra evidente". L'erede di Alex? "Assolutamente sì, entrambi sono dei predestinati. Giocatori destinati a fare sempre la differenza e ancora di più in una grande squadra".