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Gianni Minà attacca Andrea Agnelli: "Errore rivalutare Moggi"


Pesante contestazione del giornalista Rai sulla volontà del presidente juventino di richiedere i due scudetti e sulle parole di stima verso l'ex dg bianconero.
© foto di ALBERTO LINGRIAPesantissimo e grave attacco di Gianni Minà che sulle pagine del Fatto Quotidiano ha espresso oggi tutto il suo sgomento e poca comprensione per la gestione sulla vicenda calciopoli da parte del presidente juventino Andrea Agnelli. Una visione sbagliata e che cancella quanto di buono fatto negli ultimi quttro anni secondo lo storico giornalista della Rai: "Apprendiamo che il giovane Andrea Agnelli ha deciso di combattere per riprendersi gli scudetti del 2005 e del 2006 tolti dalla Figc al suo club, la Juventus, per dati di fatto accertati, fino a prova contraria, per uso improprio di arbitri e guardalinee in combutta con il Milan che se la cavò ingiustamente con qualche punto di penalità. La retrocessione in Serie B e lo stile della dirigenza juventina dal 2006 al 2010 fece tornare credibilità e rispetto nei confronti del club piemontese rispetto a quanto era avvenuto prima quando la mente di quello scandalo fu il Richelieu del patetico mondo del calcio italiano, ovvero Luciano Moggi, colui che condizionava gli arbitri. Questa tesi vede d'accordo sia giustizia sportiva che penale a quanto pare dato che Moggi in questi giorni sta subendo a Napoli un processo a riguardo però Andrea Agnelli sembra pensarla diversamente rispetto ai pubblici ministeri napoletani dichiarando di stimare l'ex dg juventino". Gli attacchi a Moggi proseguono parlando di un episodio, mai provato, risalente ai tempi in cui lavorava al Torino: "Ai tempi granata Lucianone fu salvato da una prescrizione che gli levò l'accusa d'incitamento alla prostituzione, nella campagna di coppa Uefa 1992 Moggi ingaggiò simpatiche escort per gli arbitri che dovevano poi dirigere il giorno dopo il Toro". L'obiettivo poi torna su Andrea Agnelli tornando sulle famose scelte dell'avvocato Zaccone: "Forse il giovane presidente juventino non è d'accordo con le scelte del legale juventino Zaccone, bianconero doc e principe del foro, che nel 2006 accettò la retrocessione. Forse ritiene che la Juve non sia stata difesa, forse non concorda con lo storico presidente e leggenda bianconera Boniperti che in un'assemblea degli azionisti qualche mese dopo confermò che c'era poco da fare in quelle situazioni". Passaggio poi sulla questione scudetto 2006: "Andrea Agnelli è omologato al pensiero dei tifosi che non accettano che il titolo del 2006 sia stato assegnato all'Inter dall'allora commissario Figc Guido Rossi, che fu scelto dal Coni. Onestamente è meglio non entrare molto nel merito ma c'è da ricordare che la triade violò i comportamenti più elementari della giustizia civile in modo arrogante ed offensivo con arbitri corrotti e schede svizzere. E ricordiamo che Giraudo nel processo con rito abbreviato è stato condannato per tre anni". Tante inesattezze con passaggio sulla differenza che Minà vuol porre tra Facchetti e Moggi: "Telefonare non era reato, Facchetti si raccomandava e chiedeva ragguagli, magari è poco elegante. Ma è proibito imporre, ricattare e mettere in piedi meccanismi perversi con aggressività. Non so come finirà il processo penale, so che il gup a Napoli ha già condannato Giraudo. E' miserrimo pensare che Guido Rossi, Auricchio, Narducci e Beatrice abbiano ordito una congiura". Conclusione finale, con altri passaggi a vuoto, sulla questione doping conclusa con l'assoluzione alla Juventus nel 2005: "Quella Juve aveva l'allenatore più bravo ovvero Marcello Lippi, la squadra migliore e una grande società eppure Agricola e Giraudo finirono sotto processo per la famosa vicenda doping con assoluzione nel 2005 annullata nel 2007 ma prescritta. La sfangarono insomma con ombre inquietanti come quelle di due santoni, liquidati nel 98, come il catalano Laich e l'olandese Kraaijenhof, due inquietanti individui che utilizzavano bizzarre metodologie per incrementare la massa dell'atleta. Durarono solo quell'estate ma perchè erano li?".