Chiellini , sempre più leader parla al Corriere dello Sport
© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWSNon è un segreto, che Giorgio Chiellini sia tra i più amati della redazione di Tuttojuve e non solo e che alla notizia del suo rinnovo molti in settimana hanno brindato nelle case bianconere e non solo a Torino in società.Un leader vero, grande che cresce e sarà capitano del futuro. Insomma una colonna su cui poggiare i mattoncini delle "vittorie future". Oggi Chiellini ha suonato la carica, con parole pacate che devono essere lette con attenzione, come manifesto di quello che la Juventus è e vuole diventare. Al Corriere dello Sport, Chiellini si racconta, parla del contratto con polemiche annesse incomprensibili, parla degli obiettivi stagionali, dei sogni (scudetto....) e delle partenze con giocatori che sono andati via, ma che erano anche amici. Elogia Krasic, ma elogia anche Sorensen, che ha saputo inserirsi benissimo.Ecco un estratto dell'intervista.Chiellini, sesta stagione di Juve e un contratto nuovo. Poi dicono che non ci sono più le bandiere... «Era quello che desideravo, mi sento legatissimo alla maglia bianconera: un rapporto fortificato nel tempo anche dalle vicissitudini sportive attraversate».La società le ha dimostrato grande fiducia... «Un gesto importante, mi ha fatto piacere. E ora insieme verso il traguardo comune...»Ovvero? «Vincere insieme. Chi ha condiviso certi momenti duri, oggi condivide la speranza di gioire».Passato remoto di una carriera bianconera. Peccato che la fedeltà racchiusa nel nuovo contratto sia stata oscurata dalle polemiche. «Non me l’aspettavo, anche perché sono stato sempre vicino all’Aic. E nell’accordo non sono stati volutamente affrontati punti su cui Lega e sindacato discutono».Forse ha influito un approccio superficiale: s’è parlato per lo più delle regole sul look e sulla frequentazione dei locali. «Tutte cose, oltretutto, già previste dal regolamento interno. Il mio contratto considera la complessità di un rapporto professionale come quello tra club e calciatori di serie A: non può essere intrepretato come una presa di posizione nell’attuale dibattito di politica sportiva, semmai offre un contributo al dialogo sul nuovo accordo collettivo».Fermiamoci sull’aspetto principale: Juve per sempre... «Diciamo un bel passo: mi auguro, sinceramente, di giocare ancora un po’ di anni oltre la scadenza nuova fissata al 2015».