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DAL GELO AL CALDO, JUVE E' ORA DI VOLARE...


Verso Catania e una gara da vincere.
© foto di Daniele Buffa/Image SportBen trenta gradi di differenza in quasi quattro giorni, ai giocatori juventini che domani sbarcheranno a Catania sembrerà di trovarsi ai tropici visto il polare e siberiano -12° patito nello sfortunato mercoledì europeo a Poznan. Ventidue gradi e temperature primaverili invece all'ombra dell'Etna in questo pazzo anticipo di dicembre europeo, se non altro avremo la sicurezza di un campo adeguato e la certezza che non ci saranno mezzucci di quarto ordine come quelli utilizzati dal Lech che ha volontariamente lasciato ghiacciare il campo non attivando le turbine di riscaldamento dello stadi Miejski conoscendo anche la grande correttezza della società rossazzurra. Quello che speriamo di vedere è una Juve finalmente concreta e non sciupona come spesso è avvenuto di recente, squadra che difficilmente perde ma che ultimamente soffre del viziaccio di partire con un gol da recuperare già nelle prime battute, è avvenuto sabato con la Fiorentina e altrettanto mercoledì con il Lech con poi una sequenza di occasioni gettate al vento tra imprecisione, sfortuna e portieri divenuti fenomeni per una notte (per chi crede alla cabala il portiere del Catania è argentino e non polacco come gli ultimi due affrontati...) . Emergenza che pare finalmente finita con poche ma pesanti assenze, il Marchisio di questi tempi è un giocatore difficile a cui rinunciare dato che è l'unico elemento in grado d'interpretare il ruolo da falso esterno sinistro, pedina tatticamente e strategicamente vincente nella risalita orchestrata da Gigi Delneri che per domenica sera dovrà con ogni probabilità tornare al canonico 4-4-2 con un esterno puro come Pepe sulla mancina. Un dubbio in più dunque per un modulo che di fatto era stato accantonato dalla convincente trasferta nella San Siro nerazzurra ma che allo stesso tempo ha dato ottime risposte sul piano del gioco sia nel finale della gara contro i viola sabato che mercoledì a Poznan, un dubbio che la Juve si porta in una gara che nella storia recente si è sempre dimostrata ostica e complessa, due pari e una vittoria datata ormai due anni fa quando Poulsen al termine di una partita estremamente intensa siglò il gol vincente in pieno recupero approfittando di uno svarione di Terlizzi regalando una dei successi più belli e sofferti della gestione Ranieri dopo aver disputato quasi ottanta minuti in dieci per l'espulsione di Iaquinta. Sembra passata una vita, altri protagonisti e altra Juve, questa vuole decollare finalmente, dare l'assalto alla vetta e per farlo deve tornare a casa con il bottino pieno dal Cibali, campo inviolato da quasi un anno e che ormai sembra sempre più la Bombonera di Buenos Aires visti i ben undici argentini più Ricchiuti che il club di Pulvirenti annovera tra le sue fila. Non sarà facile ma siglare un bel filotto di vittorie per prepararsi allo sprint di primavera quando gli altri avranno le coppe mentre Delneri potrà studiare tutta la settimana, sono vantaggi da non trascurare e da non lasciarsi sfuggire. E se Marotta a gennaio s'inventa il colpaccio in avanti chissà....