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MOGGI: "Il diavolo sta alla finestra e tifa per la Signora. Calciopoli, scheletri a galla"


Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
Se “Milan-Juve” piace per lo scudetto, così dicono i sondaggi, è la giornata giusta per cominciare a verificare il responso nei fatti. Juve-Lazio in funzione quindi di spareggio anche se in chiave interlocutoria. I tre punti che dividono i capitolini dai bianconeri impongono la vittoria a Delneri, e grande ne risulterebbe il valore, e non solo simbolico per il popolo bianconero, che si vedrebbe di fatto restituito alle ambizioni di un tempo. Una Juve di nuovo protagonista, secondo gli intendimenti di Andrea Agnelli, già delineati con lucidità nell’atto di assumere la carica di presidente. Un richiamo allora necessario nel momento del subentro ai predecessori, distintisi più nell’autoreferenzialità che nel capire l’ambiente in cui per sbaglio si erano trovati. Princìpi ribaditi ieri in un’intervista: «la vittoria nel Dna della Juve», «la storia ci obbliga a vincere». Quanta differenza rispetto a quel quasi genuflettersi agli antichi nemici (o rivali, fa lo stesso) eseguito con cura appariscente dagli stessi predecessori per far vedere che i rapporti erano cambiati.Scheletri a galla E immagino che i “nemici” sorridessero alle spalle, dopo aver il delitto perfetto, avendo tenuto ben chiusi negliarmadi i propri scheletri, che però, stanno venendo vistosamente a galla. E non per merito di quei dirigenti juventini che, atteggiandosi a vittime, evitarono di difendersi indicando ai giudici addirittura le sanzioni (vero avvocato Zaccone?). Lo si evince anche dalle dichiarazioni dell’ex presidente Juventino Cobolli Gigli: «Fu un periodo terribile, avvertivamo un pregiudizio su quanto commesso dalla Juve (?). Dal Presidente del Consiglio Prodi che parlava di fatti delittuosi accaduti nel mondo del calcio (ndr: peccato che non abbia pensato a governare meglio l’Italia e gli Italiani, menomale che il suo governo ha avuto breve durata, altrimenti... ), al commissario Guido Rossi, tutti avevano condannato la Juve, ancor prima dei giudizi sportivi». Amen! Allo spareggio degli altri il Milan guarda simpatizzando magari per la Juve, vedendosi così in pectore con sei punti di vantaggio sulla coppia inseguitrice. C’è naturalmente da chiedersi se il Bologna sia destinato a fare da vittima sacrificale. La situazione è però chiara, con o senza Thiago Silva il rapporto di forze appare totalmente a favore del Milan. Il Bologna squadra ha dato comunque sorprendenti segni di vitalità in un momento di violento tsunami societario; il Bologna non ha mai perso in casa, il Milan viaggia invece come un treno tav: quattro vittorie esterne, due pareggi e una sola sconfitta (alla seconda giornata a Cesena, altri tempi). La Roma, staccata di brutto dal Milan, mira a non peggiorare la situazione ma anche a strappare qualche punto alle avversarie; oggi se la deve vedere con il Bari, ultimo, mai una vittoria fuori casa, una caterva di gol al passivo (24, peggio però il Lecce con 31), Rossi squalificato per l’errore dell’arbitro Pierpaoli nella gara di Genova con la Samp, e sei indisponibili. Due partite interessano la lotta per non retrocedere. In Brescia-Sampdoria, Beretta subentrato a Iachini prova a risollevare una situazione gravemente compromessa, mentre Di Carlo vede ovviamente la possibilità di migliorare ulteriormente la classifica. Lecce- Chievo, poi, è l’aggiornata ultima spiaggia per De Canio, mentre il Chievo deve togliersi dalla faccia gli schiaffi ricevuti dal Bologna nel recupero. Intento comune tra Cagliari e Catania, situazione non grave da proteggere per non ridiscendere nella zona di maggior pericolo.Palermo a due facce Ieri, intanto, le arrabbiature del presidente Zamparini, che ormai conosce il calcio come le sue tasche, hanno dato l’effet - to sperato, lanciando i rosanero nelle zone alte di classifica che competono loro. La rimonta del suo Palermo sul Parma è frutto di ritrovata voglia e vitalità, ed è venuta dopo la sostituzione di un inguardabile Pastore (bravo ma ancora acerbo): da capire se la mossa sia stata un’intuizione di Rossi o un suggerimento presidenziale. Vittoria in risalita anche per l’Udinese, che con il giovane colombiano Armero e la classe di Di Natale mette ko una Fiorentina soltanto generosa