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IL REGIME D.C.


© foto di Giuseppe Celeste/Image SportQualche anno fa c’era un gruppo di potere che voleva controllare il calcio. Un progetto ad ampio raggio di Confindustria (con RCS, Fiat, Pirelli…).Rammento lo scontro a “Porta a Porta” (dicembre 2005): il premier Berlusconi ce l’ha con il Corriere della Sera (e soci), specie dopo che il direttore Mieli ha scelto l’Unione di Prodi per le successive elezioni.Confindustria sempre più vicina al centro-sinistra, quando il servizio viaggiatori dell’Alta Velocità è affidato alla società di Montezemolo e Della Valle, NTV.L’Unione vince le elezioni, scoppia Calciopoli: processo mediatico e pubblicazione illegale di intercettazioni. Più colpevolisti di altri L’Espresso e La Stampa (Agnelli), entrambi di RCS.Prodi con Melandri usa il pugno di ferro: guai a dare spazio a soggetti indagati su carta e in radio e tv.Guido Rossi (confindustriano, consigliere Inter e presidente Telecom) assegna lo scudetto all’Inter Pireltelecomizzata (Moratti + Tronchetti Provera).Della Valle e la sua Fiorentina perde la Champion’s ma (stranamente) incrementa i propri bilanci dal 2006 al 2008.La Roma di Unicredit, prossima a fallire, schiva il disastro partecipando alle competizioni europee.Il Milan di Berlusconi viene sfiorato da Calciopoli, nonostante gli indizi sulla squadra siano i più pesanti (Meani e gli arbitri).Infine la Juventus. “Smile” alla Lapo e auto retrocessione in serie B: ricorso al TAR, anzi no. Montezemolo blocca tutto e Blatter (FIFA) ringrazia.Nuovo advisor della FIGC è RCS. La banca di riferimento è la BNL di Abete, nuovo e incontrastrato Presidente federale.Un calcio diventato politico-economico, con risultati sportivi e finanziari pessimi. Platini (UEFA) ha provato e prova ad aiutarci.Il nuovo calcio è questo, pulito e onesto? Vediamo e vedremo