juveland

MOGGI su Libero: "Vi spiego perché nessuno ha il coraggio di radiarmi"


Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
La recente richiesta di un parere da parte della Figc all’Alta Corte del Coni sulla mia presunta radiazione, rappresenta l’ennesima stucchevole ed infondata iniziativa con la quale si cerca, disperatamente, di salvare ilpessimo ed illegittimo operato della giustizia sportiva del 2006. Dal processo di Napoli sta emergendo che non solo non ho mai condizionato alcuna scelta arbitrale, ma che, anzi, non ero certo io quel dirigente che si accomodava nello spogliatoio del direttore di gara o invitava a ritirare regali nella propria sede sociale o disponeva pedinamenti ed intercettazioni illegittime. Dunque,invece di prendere atto responsabilmente di tutto ciò e cercare, davvero, di fare chiarezza, in via Allegri sono terrorizzati dal mio fantasma che evidentemente turba i loro sonni e da mesi, senza successo e con comiche polemiche interne, rincorrono un cavillo degno di un Azzeccagarbugli per assicurarsi che io non possa tornare, ammesso che ne abbia davvero voglia ed intenzione, nel calcio. Sistema ridicolo Mentre il sistema calcio in Italia è sull’orlo del fallimento, sportivo e finanziario, mentre emerge che ben avrebbero dovuto condannare altri per aver violato le norme federali, per la Figc l’“affaire Moggi” rappre - senta la priorità! È come se si volesse combattere la mafia sanzionando i divieti di sosta: mentre io al massimo posso aver parcheggiato in doppia fila, altri commettevano stragi (sportive, s’intende), eppure sono tutti ancora lì e nessuno ritiene di condannarli comemeriterebbero. In tutto questo, Abete, preoccupato dal dover lui stesso, in prima persona, assumere decisioni su di me che lo esporrebbero immediatamente ad azioni giudiziarie, chiede un parere ad un organo estraneo alla Figc, l’Alta Corte del Coni, appunto, per sapere se fa bene a “prendere atto” del - le sentenze della propria giustizia sportiva. Siamo al paradosso, è come se il preside di una scuola chiedesse al Ministro dell’Istruzione se è giusto che accetti il voto dato da un professore ad un alunno della sua scuola... è ovvio! Ancora una volta hanno tentato una furbata ma l’hanno gestita in modo maldestro e goffo. Avrebbero semmaidovuto chiedere alConi se fosse giusto radiare Moggi (e, per esempio, non Preziosi che pure versa nella medesime condizioni ma gode di una speciale immunità, anzi impunità), benché nelle pur severissime sentenze sportive del 2006 non vi fosse questo provvedimento. Invece, il presidente della Federazione chiede di sapere se è conforme ai principi dell’ordinamento sportivo la propria “presa d’atto” riguardo ad un recente parere di un suo organo giudicante, che s’ è inventato, con sorprendente creatività, la mia automatica radiazione, della quale tuttavia, misteriosamente, la stessa Figc per 4 anni non si era occupata. Questa paradossale vicenda non mi preoccupa affatto a livello personale, molto, invece, come appassionato di calcio. È avvilente che la classe dirigente federale impieghi energie ed economie (in parte pubbliche, cioè soldi che provengono dai cittadini) non per risolvere problemi, ma per rincorrere fantasmi con pervicace accanimento. Si insiste su teoremi sgangherati come se nulla di nuovo fosse emerso dal processo. Quando si smetterà di dar credito a chi vuol nascondere la verità? Duello milanese Ora il campionato. L’Inter ha faticato parecchio per battere il Cesena. I punti di differenza dal Milan sono ora sei (tre potenziali). Suona la grancassa il tifo nerazzurro (secondo un sondaggio il 70% vede l’Inter favorita per lo scudetto). La squadra di Leo giocava con i titolari (Materazzi e Castellazzi a parte) ma ha rischiato grosso. Pesano sul risultato l’espulsione affrettata di Giaccherini e un rigore negato che ha fatto infuriare patron Campedelli. Dovrebbe saperlo: i rigori contro l’Inter sono rari e Moratti sul punto è un professionista del silenzio. In altri tempi, invece, parlava eccome. Qualcosa sulla Coppa Italia. Ranieri ha vinto il derby e non ha perso tempo nell’imbastire la prima polemica: perché i quarti con la Juve si giocano a Torino? Segnale evidente che tiene molto alla Coppa, come i bianconeri del resto, in cerca di consolazioni per riscattare un campionato ancora poco appagante.