juveland

Antijuventini: il vostro passato é il nostro futuro!


di F. Del Re“Andrea è una grande persona, ma non mi è piaciuto il suo modo di presentarsi alla gente. Non si può parlare ancora di Calciopoli, quello è il passato. La Juventus deve guardare avanti se vuole ritornare a vincere, altrimenti farà fatica. Se si guarda ancora al passato come ad una ferita aperta, non si fa il bene di questa squadra. Bisogna pensare solo al futuro” . Fabio CaressaCosì parlò uno di quelli che animano il sentimento popolare; quel sentimento che egli, degno portavoce di una categoria che ha fatto scempio del diritto e del supremo concetto di presunzione di innocenza, ora vorrebbe storicizzare, fermandolo nel tempo come un fatto acclarato e per questo "vero".Che egli ci voglia fissare nella mente il ricordo del "calcio sotto la lente" era cosa facilmente prevedibile, ma altrettanto prevedibile era il fatto che né il "giovin signore", né la tifoseria che rappresenta, avrebbero mai permesso questo nuovo scempio, questa cancellazione della memoria.Il giornalista dovrebbe fare il suo mestiere, ovvero quello di informare la gente sui fatti, soprattutto se tali fatti comportano un'evidente revisione di altri già riportati (e lasciamo stare il come furono riportati).Fa specie che un giornalista, la cui opinione ci sentiamo di ascoltare e commentare, ma non di rispettare, parli di "guardare avanti", di "non parlare più”, di evitare di riferirsi “al passato come una ferita aperta" che "non fa bene alla squadra", perché sa benissimo, che proprio la rimozione di quel passato, ingiustamente dipinto da gente come lui, rappresenterebbe una pericolosa pezza su una pustula che porterebbe ad una cancrena ben peggiore della ferita stessa; una pustula che comporterebbe il non avere un futuro. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1418