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MOGGI: "Sono pronto a parlare per il bene della Juve"


 
© foto di Federico De LucaCalciopoli, la volata finale inizia domani. A Napoli riprende il processo penale, con la consegna da parte del perito Porta delle ultime intercettazioni. Poi, si andrà avanti a ritmo serrato: due-tre udienze a settimana, per arrivare a sentenza verso aprile-maggio. Intanto, presto riprende il suo cammino anche il superprocuratore Stefano Palazzi con l'indagine-bis della procura (sportiva): ai primi di marzo sentirà Massimo Moratti e chiuderà il suo fascicolo, come vuole Giancarlo Abete, entro giugno. Così il consiglio federale Figc deciderà cosa fare con lo scudetto 2006 che i saggi assegnarono all'Inter. Sarà revocato? Intanto Luciano Moggi è pronto a farsi interrogare da Palazzi. ''Non ho niente da nascondere, anzi ho molte cose da dire e da spiegare...'', ci ha detto l'ex dg della Juve. Non essendo più tesserato, aspetta una convocazione per telefono, così come successo all'ex designatore Paolo Bergamo, e non una raccomandata formale. Se Palazzi ha interesse a sentirlo, lo chiama e concorda l'appuntamento (posto e giorno segreti). Fa bene a farsi interrogare Moggi. La vicenda di Calciopoli ha bisogno di chiarezza: nel 2006 le cose furono fatte in fretta (anche troppo) per tanti motivi. Ora non c'è più quell'urgenza. La Figc intanto il 3 marzo dovrebbe decidere cosa fare con la proposta di radiazione di Moggi, Giraudo, Mazzini e c. Un processo da hoc? C'è tempo sino a questa estate, quando gli ex dirigenti avranno scontato tutte le pene. Giraudo e Mazzini sono ancora tesserati Figc, Moggi non più. Un caso complesso. Delicato. E che potrebbe finire in tribunale.