juveland

Juve piccola con le piccole. Manca di continuità di gioco e di risultati". Il parere di quattro grandi ex bianconeri


© foto di Daniele Buffa/Image SportDodici milioni di tifosi in Italia e tutti i diversi opinionisti si stanno interrogando sul presente e futuro della Juve. Qual è il male che affligge i giocatori bianconeri? Delneri è un allenatore da grande squadra? Ognuno ha la sua risposta e il suo colpevole, tutti hanno la ricetta giusta per finire il campionato lottando per il quarto posto. "La Gazzetta dello Sport" ha posto tre domande a quattro ex giocatori della Juve, Altafini, Brio, Cabrini e Furino, che hanno portato spesso i colori bianconeri in alto. Ecco i quesiti e le loro risposte.Esattamente come un anno fa, Juve al sesto posto con 41 punti in classifica. Se l'aspettava?ALTAFINI: Mi piange il cuore, ma che Juventus è? A Lecce sembravano invertiti i valori delle squadre in campo, in emergenza sembrava la Juve,non il Lecce. Se giochi sulle punte contro avversari con il coltello tra i denti non vai lontano. Una delusione per l'organico a disposizione.BRIO: Mi aspettavo delle difficoltà da parte della squadra ad ingranare all'inizio della stagione, ma non a questo punto e con una rosa alcompleto e ben rinforzata a gennaio. C'erano tutte le premesse per far bene, compresa una società più forte e persone competenti.CABRINI: Nessuno si sarebbe ma iimmaginato di rivivere una stagione per certi versi simile a quella dello scorso anno, quindi piena di delusioni. Questa è una squadra che va sulle montagne russe, manca di continuità di gioco e di risultati. Tanti alti e bassi, così alla fine si raccoglie poco.FURINO: Rispetto alla passata stagione solo i numeri sono simili. La Juventus di oggi vale la classifica che ha, ma si respira un altro clima. Abbiamo pagato alcune decisioni arbitrali controverse: viviamo in un momento in cui anche il nostro peso è diminuito, anche se si vince sul campo.Di chi è la colpa? Errori di mercato, del tecnico o l'obbligo a vincere subito crea troppe pressioni?ALTAFINI: Il peso della maglia? É ciò che è mancato negli ultimi tempi. La giusta tensione si è vista solo alla vigilia delle partitissime.L'emergenza infortuni, alcuni errori arbitrali hanno coperto prestazioni non eccelse. Se ci sono dei giocatori fuori forma tocca all'allenatore scegliereBRIO: Se giochi nella Juve sai cosa ti attende, non credo che la pressione e l'obbligo di vincere siano una causa. Tolto Sorensen,gli altri giocatori hanno le spalle grosse. Sul mercato Marotta è intervenuto prontamente a gennaio. A Lecce hanno sbagliato tutti senza attenuanti.CABRINI: Non è facile dare giudizi in casa d'altri, Delneri sa bene che cosa non funziona. Conta molto il risultato finale, non i percorsiintermedi per capire se questa squadra è all'altezza o no. E’ piccola contro le provinciali: è un dato che comunque deve far riflettere.FURINO: Mi sorprende la differenza di rendimento della squadra, piccola contro le piccole. Non è un problema di rosa o di pressioni, eneppure di stanchezza. Nemmeno di cantiere aperto o di amalgama di giocatori. Per fare i risultati non devi mai snaturare il tuo gioco, ma imporre ritmo e velocità, sempre.Il quato posto è l'obiettivo minimo richiesto dalla società. Un miraggio o ce la può fare?ALTAFINI: La vedo dura. La Lazio ha superato il momento di appannamento, ed in silenzio porta a casa punti preziosi, le altre squadre non mollano. Serve continuità e un po' di fortuna. Dieci punti nelle prossime quattro gare e sarà più semplice agguantare la zona Champions League.BRIO: Se gioca da Juventus le ultime dodici partite ce la può fare. Molto dipenderà dagli scontri diretti, due trasferte insidiose a Roma, e la sfida contro il Milan tra due settimane. La lezione dello scorso anno, con un finale di stagione in caduta libera dovrebbe, peraltro, servire di lezione.CABRINI: Se vuole centrare il quarto posto la Juventus non può più sbagliare una partita. La concorrenza non perde colpi: sette punti di distacco sono tanti, a meno che qualcuno davanti non freni. Il calendario non è dei più semplici. Già tra due settimane c’è la sfida colMilan.FURINO: Da tifoso mi auguro di centrare il quarto posto, ma temo che sarà dura. Bisogna confidare in una serie di coincidenze favorevoli. Contro l'Inter gli ultimi 15' sono uscito dallo stadio per l'agitazione, vedevo che la squadra stava perdendo il controllo del gioco, stava andando nel panico.