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LE CINQUE COLPE DI MAROTTA


 
© foto di Daniele Buffa/Image SportIn questi giorni ci siamo fatti delle domande, dopo l'ulteriore e pesantissima sconfitta di sabato. Una Juventus così brutta per due anni di seguito non si era mai vista. Se a Marotta non possiamo imputare nulla per quanto successo prima di lui, sicuramente possiamo individuare almeno cinque sue grandi colpe per la stagione in corso.Primo: l'aver privilegiato l'aspetto della quantità a quello della qualità. Comprare tanto per comprare non ha fatto altro che aumentare il numero della rosa in quanto tale ma senza qualità. Per vincere ci vuole anche la qualità, elemento che lo stesso Marotta ha evidenziato, in pratica ammettendo il proprio errore.Secondo: alcuni acquisti che andavano fatti in prestito dovevano essere fatti a titolo definitivo e viceversa. Martinez è risultato un investimento totalmente sbagliato che andava fatto in prestitoal massimo. Aver un mercato in entrata totalmente bloccato per la prossima stagione potrebbe essere un grande vincolo e un ulteriore limite per le casse bianconere già disastrate.Terzo: la guida tecnica. Affidarsi a un allenatore bravo, ma con esperienza limitata alla guida di una Ferrari come è la Juventus è stata una scelta altamente rischiosa che attualmente si sta riversando contro il direttore generale bianconero. Una scelta che andava meditata bene. E' possibile fare scelte rischiose ma solo e quando si ha il manico forte, quando è debole, tutto diventa più difficile. Un dirigente che ha vinto tanto, come Galliani può permettersi un debuttante come Allegri. Un dirigente alla prima esperienza bianconera dovrebbe andare con i piedi di piombo.Quarto: l'atteggiamento. La strategia e la parole sono state poco chiare fin dall'inizio. Si è parlato di Champions, poi di scudetto, poi ancora di Champions e infine di nulla.Quinto: pensare che citare ogni tanto Calciopoli basti per placare l'ira dei tifosi. Calciopoli è stata uno scandalo enorme, una vera e propria truffa alle coronarie dei tifosi bianconeri, della vecchia dirigenza e di tutti coloro che fanno parte del mondo del calcio, ma non lo scopriamo ora, ma dal 2006. Se Marotta la pensava così poteva esternare già prima il proprio pensiero. I tifosi non cadranno mai in certi tranelli da imbonitori di folla.La stima si conquista con i risultati e se quelli attuali saranno confermati le parole gestione fallimentare saranno le uniche possibili.