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L'urlo di Del Piero: «Juve, mai arrendersi»


 Il capitano: «C’è il dovere di fare meglio, già a Cesena. Però per uscire dalla crisi serve la voglia. La so­cietà ha fiducia in me? Sì, ci sono periodi in cui capita di giocare meno ma io sen­to il dovere di allenarmi be­ne per cercare di dare il meglio»
TORINO, 6 marzo - Brooom, ennesi­ma sonora batosta. In casa, tanto per cambiare. E alla faccia della schiera di buo­ni propositi snocciolati in settimana ma, a quanto pa­re, non tradotti fattivamen­te in campo. Pure lo stato d’animo, a fine partita, è quello diventato ormai d’ordinanza. Vale a dire un mix di incredulità, rabbia, rammarico, delusione. L’in­credulità è figlia d’una classifica, sempre più de­primente, tanto difficile da preventivare ad inizio sta­gione quanto improbabile da spiegare ora. La rabbia è figlia del senso d’impo­tenza, che or­mai pervade più o meno tutti: dallo staff dirigen­ziale/ tecnico, all’ultima del­le riserve. Quanto alla delusione, beh: ci si può ag­grappare a quegli scam­poli di combattività intra­visti nella prima parte del match, quando sembrava che Giorgio Chiellini e compagni potessero riusci­re - di riffa o di raffa - a te­nere botta alle qualità dei rossoneri e ad evitare la terza sconfitta consecutiva. Invece, manco a dirlo, l’epi­logo è stato lo stesso della stragrande parte delle ( pessime) partite inanella­te in un 2011 che evidente­mente non presenta con­giunture astrali particolar­mente favorevoli, e nem­manco clementi, per la Vec­chia ( malandata) signora. «FARCI PERDONARE» - Dunque, dicevamo, a fine gara musoni lunghi - e ci mancherebbe altro... - che manco un tapiro avrebbe il coraggio di fare a gara. Giusto qualche sorrisino di cortesia al momento di ab­bandonare lo stadio, in un’imperturbabile - a di­spetto del risultato - raffica di flash e richieste d’auto­grafo da parte dei tifosi del “ Walk- About”, asserraglia­ti all’uscita degli spogliatoi e decisi a dare un senso ai soldi spesi quantomeno ri­mediando un autografo... Mentre fuori dai cancelli imperversava la contesta­zione pura. Davanti alle te­lecamere ed ai taccuini dei giornalisti, invece, si prova a rabastare quel briciolo d’ottimismo e di speranza che in fin dei conti non può, non deve man­care se si vuo­le evitare il tracollo defini­tivo. E’ Ales­sandro Del Piero a met­terci la faccia: «Abbiamo poco da rammari­carci perché l’intensità in campo l’abbia­mo messa. E non dimenti­chiamoci che giocavamo contro la prima in classifi­ca, che peraltro è tra le squadre più in forma del momento. Sicuramente per noi non è un periodo felice. Ma il nostro problema, più che tutto, deriva dalle altre due sconfitte precedenti. Abbiamo il dovere e la ne­cessità di fare molto me­glio, a partire da sabato prossimo. Dobbiamo trova­re la voglia di uscire da questa situazione, impe­gnarci minuto per minuto: se cerchi una cosa alla fine la trovi se ci metti l’anima. Sarà anche che ci manca un po’ di lucidità, questo è ovvio perché se perdi è la prima cosa che viene a mancare. Però, ribadisco, abbiamo la possibilità di far bene ed è a questo quel­lo a cui dobbiamo pensare. Sarà fondamentale ritrova­re l’entusiasmo e farci per­donare dai tifosi, la cui rab­bia è comprensibile. La so­cietà ha fiducia in me? Sì, ci sono periodi in cui capita di giocare meno ma io sen­to il dovere di allenarmi be­ne per cercare di dare il meglio».Fabio Riva