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Ag. Krasic: "Ecco perché è in calo


© foto di Daniele Buffa/Image SportMilos Krasic è in fase calante da diverse settimane e, con lui, lo è tutta la Juventus. Il momento "no" dell'ala ex Cska Mosca, che dura ormai da troppo tempo, unito all'infortunio capitato a Fabio Quagliarella, in quel maledetto mezzogiorno di inizio gennaio, sono, probabilmente, due dei principali fattori della brusca capitolazione bianconera dall'inizio del 2011. Uno spumeggiante Krasic, ad inizio campionato, trascinava letteralmente la Juventus ponendola nelle zone alte della classifica. Da molto tempo, invece, il serbo è diventato prevedibile e non devastante come invece aveva fatto vedere incantando i tifosi juventini, entusiasti di lui. In casa Juventus la fiducia nel nazionale serbo c'è ancora, è incondizionata e certo non verrà scalfita da qualche partita non memorabile. L'attesa che ritorni presto a produrre dirompenti ed efficaci discese è palpabile tra i sostenitori bianconeri. Contro il Milan, Milos Krasic ha mostrato incoraggianti segnali di crescita che fanno ben sperare già per la trasferta di domani sera a Cesena dove, come sempre, ci si aspetta tanto dal biondo esterno. Per capire i perché del visibile calo di Krasic, Tuttomercatoweb ha intervistato in esclusiva Vlado Borozan, l'agente dell'esterno di Delneri. "Il ragazzo, con cui ho parlato l'altro ieri, è turbato e dispiaciuto per quello che sta succedendo alla Juventus, vorrebbe fare di tutto per aiutare la squadra. Senta la responsabilità e vorrebbe dare di più. Il problema -continua Borozan- è che la pressione è fisiologica e logica, e poi non bisogna pensare che lui possa fare tutto da solo: era impensabile che potesse mantenere lo stesso ritmo per intero campionato. La flessione è fisica ed atletica e ci sta tutta visto che non si ferma da un anno a causa delle date diverse del campionato russo. In ogni caso -conclude l'agente- il ragazzo non ha intenzione di cercare scuse, vuole solo risollevarsi il prima possibile". La Juventus ha un bisogno essenziale di scagliare la sua "freccia serba" per colpire e, magari, affondare gli avversari. Le ultime dieci giornate di campionato ci diranno se il vero Krasic sarà tornato oppure il serbatoio (passateci il gioco di parole) di benzina resterà vuoto in attesa di ricaricarsi al massimo per la prossima stagione.