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Ridicolizzare un dramma sportivo...


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di P. CicconofriLa gazzetta: un colpo al cerchio e uno alla botte Riprendo le dichiarazioni rilasciate qualche tempo fa dal direttore della gazzetta dello sport Andrea Monti, quelle in cui rivendicava, consapevolmente, il ruolo di chi “orienta l’opinione pubblica”, per introdurre un nuovo argomento.E’ un dato di fatto che alcune certezze che ruotano intono a calciopoli, hanno travalicato le chiacchiere e messo a dura prova l’orientamento della quasi totalità media così ben coltivato per anni, tanto da aver disorientato la gazzetta e con lei le sue penne. O forse no.Ma andiamo per ordine. Il 5 marzo 2010, Ruggero Palombo, firma un articolo provocatorio in cui, per “voltare pagina definitivamente” invoca un “liberi tutti”, chiaramente a favore di quei soggetti a rischio radiazione, quindi Moggi e Giraudo. Ma scrive anche che il timore della figc è quello di incorrere in una “causa per danni che a livello di giustizia ordinaria potrebbe finire col costare molto cara”. Forse il garantismo degli ultimi tempi ha una sua logica tutt’altro che etica…Un nuovo articolo, questa volta a firma del direttore Andrea Monti, bacchetta invece il presidente interista, reo di aver risposto alla convocazione di Palazzi nell’ambito di calciopoli 2 con un: “è ridicolo che l'Inter, nella mia persona, debba presentarsi a questa cosa”. Monti richiama il patron interista al suo senso del dovere perché Moratti “non può permetterselo”.Un messaggio nel messaggio o come direbbe Palazzi: ”non tutto quello che è, sembra; e non tutto quello che sembra, è “.Infatti, Ruggero Palombo ribadisce nel testo del suo articolo - giusto per non dimenticare da quale parte è schierato - un “abbiamo sempre ritenuto e continuiamo a ritenere Moggi, Giraudo e Mazzini colpevoli dei reati sportivi a loro ascritti”, mentre Monti legge nella risposta di Moratti una “ghiotta opportunità” per Moggi, cioè “quella di proporre ancora una volta la sua rilettura di Calciopoli, irta di forzature e priva di qualsiasi autocritica”. Non solo. Prosegue il giornalista: “un imputato fa quello che deve fare, cioè difendersi anche a costo di ridicolizzare un dramma sportivo ed etico che ha sconvolto il calcio italiano e i destini di una squadra molto amata”. E' il dramma mediatico che ha finito per provocare un dramma sportivo, che ha distrutto il calcio italiano... Chi ha ridicolizzato cosa?E’ la lettura del momento, sempre colpevolista ma che lascia un via d’uscita a tutti, non sia mai che gli imputati se ne accontentino, lasciando per sempre velleità di giustizia che non permetterebbe più difese ad oltranza di quel calcio “etico”, che oramai esiste solo nelle favole raccontate dalla gazzetta.http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1467