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MOGGI, LIPPI eo DESCHAMPS: BASTA "MUOVERE LA CLASSIFICA"


© foto di PHOTOVIEWSLe frasi dell’attuale allenatore della Juve destano sgomento in noi tifosi: “muovere la classifica” da quando sono nato non l’avevo mai sentito. Confusione tattica e mentale, come dimostrano le scelte (non solo i cambi) di ieri sera e il fatto di essersi accorto di voler puntare alla qualità a 10 giornate dalla fine a giochi ormai quasi fatti. Per carità, mister, non è colpa sua se per qualità oggi alla Juve si intende Motta (brrrr), Traorè, Martinez, Pepe e quel che fu di Del Piero (onore a te, capitano… sempre il migliore), ma qui c’è qualcosa che non va. La difesa non è inquadrata e si fa tagliare come fosse il Foggia del professore degli esoneri Zeman. Il centrocampo non è solido soprattutto quando manca il troppo criticato Felipe Melo che, sbandata col Parma a parte, a differenza dei suoi compagni avrà sbagliato si e no 3 partite in tutto l’anno (ma questo a “qualcuno” si perdona, a lui no). L’attacco dipende da un buon giovane, Matri, che segna con regolarità, e dal sempreverde capitano. Ma ricordiamoci che non segnavamo dalla partita della vita contro gli pseudo-onesti (a proposito Moratti, basta fare la verginella che l’hanno capito tutti ormai che non lo eravate e non lo siete, a parte qualche quotidiano amico che tace). Con queste appurate carenze strutturali, (lo dichiara ogni santo giorno anche il buon Marotta che ci vogliono 4-5 campioni) la squadra avrebbe dovuto puntare sul gioco e sulla mentalità che contraddistingue la Juve da sempre, ma dove sono, mister? Ieri sera vincevamo al Manuzzi, non al Camp Nou. La Juve che ricordo io entrava in campo e per gli avversari, grandi e piccoli, era un impresa strappare anche un solo punto, non subiva un contropiede manco morta, nei calci d’angolo marcava con i coltelli e se segnava due gol (anche uno spesso) erano tre punti in cascina, anche in 10, anche in 7. Accettare certe situazioni come se fossero la normalità fa più male che vedere la Juventus F.C. s.p.a ridotta così, più male che sentire il ritornello delle 13,12,11,10,9,8 finali da qui alla fine . Vi immaginate Lippi o Deschamps dire una cosa del genere alla fine di una partita del genere? IO NO. Sapete perché? Perché sanno cos’è la Juve. L’hanno vissuta, respirata, hanno più vinto che perso ma sempre lottato per un solo traguardo, che non era MAI il quarto posto, ma alzare un trofeo al cielo, cosa che in casa bianconera (B a parte) non avviene dal maggio 2006. I tifosi bianconeri sono abituati ad altro, e sono stanchi di aspettare progetti e promesse, vogliono andare sul sicuro e i nomi sicuri per riportare la Juve in alto sono pochi: Moggi Luciano è il primo, assicurerebbe qualità del mercato e polso in società, e Lippi eo Deschamps a gestire una squadra che in campo andrebbe nuovamente con cuore, grinta, gioco e qualità, cose che mancano TOTALMENTE alla Juve di oggi, nella quale dopo una rimonta subita al “glorioso” Manuzzi ed un indecoroso settimo posto ci sentiamo dire dal NOSTRO mister che:"Non me ne importa dei fischi dei tifosi, applaudiranno più avanti (quando???). Mi spiace per chi gufa sulla mia panchina, ma la squadra adesso l’alleno io. Contro il Cesena abbiamo disputato una buona partita e il punto va bene per muovere la classifica"MOGGI, LIPPI, DESCHAMPS. DOVE SIETE?