juveland

Perrone (Corsera) - "Delneri non ha più in mano la squadra"


© foto di Matteo Gribaudi/Image SportNon è facile giocare cos. La Juventus di questi ultimi anni, post 2006, a un certo punto del campionato si prende gli insulti di tutti, dei tifosi altrui - e fin qui fa parte del gioco, per quanto sgradevole: lo vogliamo dire, meglio gli stadi inglesi e tedeschi, dove si canta di più e si insulta di meno - ma anche dei propri. Fino a sabato 5 marzo, alla sconfitta con il Milan, gli insulti cominciavano all'approssimarsi della sconfitta, ora partono preventivamente. Prima le invocazioni agli assenti - che non essendo nel tritatutto hanno sempre ragione - da Luciano Moggi in giù, poi le contumelie riservate ai presenti, a cominciare dall'allenatore, Gigi Delneri. Vittima sacrificale.Purtroppo il suo unico compito, la sua mission, come direbbero a Londra, o in qualche posto dove si credono «padreterni», è solo arrivare sano e salvo a giugno. Ma da Cesena riportiamo una certezza: l'allenatore non ha più in mano la squadra. Non vogliamo dire che sia colpa sua, non sappiamo di chi è la colpa. Ma questi sono giocatori senza controllo, dilettanti allo sbaraglio, zatteranti abbandonati in un mare in tempesta, seguono la corrente sperando di finire su una qualche battigia. Insomma, di arrivare alle vacanze di giugno, alle spiagge delle ferie, per dirla tutta. Delneri non lo ascoltano più, non ascolterebbero neanche Pavarotti, nemmeno se urlasse loro «Vincer» nelle orecchie.Basta, è finita. Andiamo incontro all'ennesima rifondazione. Riascolteremo le stesse parole, rivivremo la stessa euforia, vedremo di nuovo lastricate strade di speranza. Magari, nell'immediato, vorrei essere smentito e finire in gloria, anche perché si lavora di più e male se la squadra che segui (per campare, eh) va male. Magari mi sbaglio. Ma ho paura di no. Anche perché non è facile giocare cos. Da tre anni la Juve finisce il campionato con i tifosi contro. Da tre anni in questi mesi si cominciano e si finiscono le partite tra i fischi. Sarà anche legittimo da parte di chi paga il biglietto, ma anche questo fa parte della crisi, anche questo contribuisce alla tensione, alla paura, alla voglia di farla finita in fretta.