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Messaggi di Aprile 2013

Juventino ladro, Balotelli martire, Conte pretenzioso

Post n°7135 pubblicato il 30 Aprile 2013 da nadir63l
 


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di P. Cicconofri

Nel 2006 qualcuno ci definì “squadristi” e “tifosi di serie C” forse perché le nostre idee non seguivano quelle della massa su calciopoli. Ancora oggi siamo i “talebani da tastiera”, quelli che contestano un certo giornalismo che invece si vorrebbe preservare per condizionare. Come recita un detto popolare, “il troppo stroppia” ed anche un po’ sorridendo , non posso far altro che evidenziare alcune esagerazioni che in alcuni casi sconfinano nel ridicolo.

Sfoglio la Gazzetta dello Sport odierna , si parla di Antonio Conte (
Link). Titolo in grassetto: “Il tecnico chiede 5 milioni all’anno e un progetto per la Champions”. Scrive il giornalista: “Si sa, l’ambizioso Antonio Conte chiede sempre il massimo a se stesso e a chi gli è intorno”…” è sempre al centro di tutto.” Non un’anima pia, ma un pretenzioso, che chiede un aumento nonostante sia “il più pagato in Italia”, che l’ha scampata dai deferimenti del filone di Bari-Bis (anche se ama essere “al centro di tutto”), nonostante molti componenti di quella squadra saranno accusati di illecito sportivo.

Per la categoria “santi” spazio a Balotelli e al recupero della sua immagine. Sebastiano Vernazza scrive : “Lo provocano, lo picchiano. Mario Balotelli è ritornato in Serie A e gli avversari non lo hanno accolto coi tappeti rossi della notte degli Oscar. Quel che è successo domenica sera a San Siro - SuperMario vittima di falli a ripetizione da parte dei difensori del Catania - è destinato a diventare prassi. Il piede calpestato, la strattonatina, il colpetto da dietro: ampio è il campionario delle scorrettezze anti-Balotelli. Goccia dopo goccia si scava la pazienza del ragazzo, si spera che il «bad boy» che è in lui venga fuori e sbrocchi con plateale reazione. Escoriazione e provocazione. Il giochino è chiaro, scoperto, e vale ovunque. Nel recente Malta-Italia abbiamo notato Caruana e Dimech, oscuri difensori centrali maltesi, accanirsi con metodo sul corpo di «Balo», magari a palla lontana, fuori dalla visuale dell’arbitro.” Un martire, una vittima. Come si può aiutare? “Col permissivismo «non vedo e non sento» si impoverisce la gara, si sottraggono valori tecnici.” (
Link ) Una sviolinata degna di nota e un invito a preservare il talento. Per la serie: cari arbitri fischiate altri falli, altri rigori (ancora?) e punite chiunque (ancora?)si permetta di impoverire i valori tecnici del Balo nazionale. La stampa proteggerà e coccolerà ancora il talento simbolo della Milano rossonera, al centro della lotta al razzismo e nuovo eroe capace di resistere alle provocazioni…

Ma non è finita qui. Tra le notizie degne di nota, quelle che un quotidiano sportivo non può proprio evitare di riportare, leggiamo quello che a tutti gli effetti può essere un “sguup” rosa: “Arrestato a Bologna. Ladro riconosciuto grazie a felpa Juve” (
Link). Questi juventini ladri…

Dopo calciopoli abbiamo posto più attenzione alle esagerazioni mediatiche, ma l’atteggiamento antijuventino e antisportivo diventa sempre più il filo conduttore di intere redazioni. In questo modo si alimenta l’odio verso la nostra maglia e si esaltano dei falsi miti trovando giustificazioni a comportamenti non certo esemplari. E’ diventata una cosa normale anche offendere la nostra intelligenza…



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Gazzetta - Pogba e Meggiorini: le due campane

Post n°7134 pubblicato il 29 Aprile 2013 da nadir63l
 

© foto di www.imagephotoagency.it

Su Gazzetta vengono riportate le versioni di Paul Pogba e di Meggiorini sulla "famosa frase".

La versione di Pogba: Pogba va dall’arbitro a chiedere spiegazioni per una serie di insulti razzisti ricevuti da Meggiorini, Bergonzi dice di non aver sentito nulla.

A fine gara Meggiorini si difende minimizzando la cosa: "insulti normali, niente di razzista".

La versione granata Più chiara la versione di Ventura: «Mi sembra di capire che l’insulto sia stato "brutto nero", così ho capito almeno. (....) Ho invitato il ragazzo a chiedere scusa ad arbitro e giocatore, e così è stato».

 
 
 

Il derby delle responsabilità

Post n°7133 pubblicato il 29 Aprile 2013 da nadir63l
 

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di G. Fiorito

“Tu ti devi prendere le tue responsabilità” . E’ una bellissima giornata di sole quella che ha illuminato la Sicilia orientale, anche se il derby della Mole si è giocato sotto una pioggia battente. Prima di pranzo, prima della partita mi concedo la solita passeggiata sul lungomare di lava, sotto la Timpa di Acireale. Un gruppetto di bambini di nemmeno sette anni gioca nella piazzetta e capto questa frase dalle labbra innocenti di uno di loro. Sorridendo gli rispondo che se lo sentisse Letta gli affiderebbe un ministero. Intanto la costa si stende davanti i miei occhi con la bellezza miracolosa del blu del mare e dei rosa, degli azzurri, dei gialli delle facciate delle case che si specchiano sulla riva. Estraggo il telefonino per fare qualche foto. Con il telefonino oggi ci fai di tutto. Per questo decido, tra uno scatto e l’altro, di dare un’occhiatina a fb. Sembra che un pazzo abbia sparato a due carabinieri proprio sotto Palazzo Chigi, mentre era in corso la cerimonia di insediamento del sospirato nuovo governo.

Sono le 15:30. Il derby è cominciato. Non sono gentilezze quelle che Meggiorini propone agli avversari. Non sono ossequi quelli che Lichtsteiner dedica di rimando. Ci sta.
Quello che non dovrebbe starci è “il solito” striscione con su scritto -39. E la “solita sassaiola” di benvenuto che i tifosi avversari riservano alla Juventus.
Io non vivo a Torino. Non ho mai capito fino in fondo il senso del derby. Non mi capacito di come i tifosi del Torino possano accarezzare anche solo nei loro sogni più rosei l’idea di potersi paragonare alla Juve. Dopo 18 anni che non vincono una stracittadina e un buon numero di partite nelle quali non sono riusciti nemmeno a cacciare un solo gol nella rete avversaria.
Mio padre mi raccontava da bambina del Grande Torino, insegnandomi l’amore per il calcio e anche il rispetto per l’avversario. Mi ricordo del Torino che - quanti?- una trentina di anni fa contendeva anche lo scudetto alla Signora. Ma dai tempi di Caludio Sala, il “Poeta del gol” e Luciano Castellini sono successe tante cose e certo non è stata la squadra granata quella che fuori Torino ha potuto stregare i cuori di torme di ragazzini. Sicché davvero non lo comprendo tutto questo odio. Se non vincono da tanto non mi sembra colpa della Juve.

Questo è un paese che sta diventando difficile. Da troppo tempo non si ha più rispetto dell’avversario. Spesso anche perché a volte, lo ammetto, l’avversario non è nemmeno degno di rispetto. Tuttavia i fatti di cronaca che sono accaduti oggi hanno aperto una questione che solleva interrogativi sui quali ciascuno di noi è chiamato se non a rispondere, almeno a riflettere.
Ascoltavo il dibattito che Giletti guidava a l’Arena, prima che il derby avesse inizio. Non amo molto quel tipo di televisione detta “talk show” in cui diventa difficile calmare i presenti e persino spiegare loro che si parla ad uno ad uno. Che l’altra parte va ascoltata, affinché la gente, a casa, possa decidere chi ha ragione in libertà. Di pensiero. Ma non ho il monopolio del telecomando.
Nel tentativo di mantenere la calma e l’ordine si cercava di minimizzare la sparatoria che ha messo a repentaglio la vita di due carabinieri.
La maggior parte di noi attraversa un momento difficile. Lavoro ce n’è poco. Il futuro non è roseo. Dietro l’angolo soltanto sacrifici.
Ma quel bambino stamattina aveva ragione. “Devi prenderti le tue responsabilità”. Non lo so se era un bimbo predestinato a fare il diplomatico. Un piccoletto saccente al quale avevano saputo insegnare pure un poco d’educazione. O se soltanto stava ripetendo una frase ascoltata alla televisione. Che oramai svezza i nostri figli al posto nostro.

Però mi pare che ci piaccia sempre meno assumerci le nostre responsabilità e avere rispetto dell’avversario. Anche se l’avversario è morto o ha dimostrato sul campo di essere il migliore. Per due anni consecutivi.
La Juventus ha vissuto sulla sua pelle un linciaggio mediatico come questo paese non ha riservato nemmeno ai peggiori capi delle più sanguinarie organizzazioni malavitose. Io risposte non ne ho. Ma credo che anche quella sia stata un forma di violenza. Una sassaiola virtuale.
La Juventus ha pagato e sta pagando colpe che non aveva. Mentre buona parte dei media continua ancora quel linciaggio. Cos’altro c’è dietro la malafede della Gazzetta dello Sport che insiste con una traduzione errata dell’intervista nella quale Andrea Agnelli ha dichiarato che Moggi parlava come altri dirigenti facevano con i designatori (bosses), la qual cosa era consentita dal regolamento e non con gli arbitri, come è stato riportato? Quella che la Repubblica ha potuto spacciare per una traduzione fatta male, magari da una persona non consapevole dei fatti di calciopoli, dopo ore e ore passate sul web a correggere l’errore non giustifica più nessuna forma di ignoranza.

Perché mille orecchie ascoltano una decina di tifosi bianconeri (e siamo si dice 14.000.000) che insultano Balotelli e nessuno vede gli striscioni che inneggiano ai 39 morti dell’Heysel o ai componenti ormai scomparsi della famiglia Agnelli? Perché l’autobus dei calciatori della Juventus, che tornano utili alla federazione solo quando vestono la maglia azzurra, finisce ogni due turni aggredito con violenza?

Ognuno si prenda le sue responsabilità. E questa volta che le autorità non stiano a guardare. Né impotenti, né indolenti. Ma nemmeno incompetenti.

http://www.giulemani...lio.asp?id=2941

 

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Ancora un passo per la gloria

Post n°7132 pubblicato il 28 Aprile 2013 da nadir63l
 

PAGELLE

 

 

 

 

Prosegue l'inarrestabile cavalcata dell'armata bianconera verso la conquista dello scudetto numero 31. Sotto il diluvio, la Juventus vince anche il derby donando una soddisfazione extra a tutti i suoi tifosi al termine di una partita pesantemente condizionata dalle avverse condizioni meteo.

Infatti la partita per un'ottatina buona di minuti non regala grandissime emozioni, anche se, almeno nel primo tempo, la Juventus spreca un paio di ottime occasioni con Vucinic, che calcia a lato un pallone d'oro servito dal sempre più decisivo Pogba, e proprio con Pogba, con il centrocampista francese che non riesce ad insaccare da pochi metri nonostante Gillet fosse fuori causa (nell'occasione bravi i difensori granata a murare la conclusione). Nel secondo tempo, con il campo sempre più pesante e meno praticabile e un Torino che pensava principalmente a non lasciare spazi (tutti gli effettivi dietro il centrocampo), non succede quasi niente fino a dieci minuti dal termine. A sfiorare il gol è la formazione guidata da Ventura; Cerci si invola sulla fascia di sua competenza e mette in mezzo per Bianchi che non ci arriva. Poco dopo è ancora Cerci ad arrivare sul fondo e a mettere in mezzo un assist invitante per Jonathas, ma l'attaccante granata manca l'appuntamento con il pallone disturbato anche da Bonucci (forse fallosamente, ma la trattenuta non sembra aver influito sul "liscio" del brasiliano). La Juventus non sta a guardare e sfiora ancora una volta il gol con Pogba che calcia fuori a pochi passi dalla porta un cross perfetto di un ritrovato (?) Asamoah. E' solo il preludio al gol ammazza partita di Vidal che colpisce con un destro chirurgico dalla distanza su cui Gillet non può fare niente. Il Torino si disunisce, Glik ci ricasca e rimedia un altro cartellino rosso dopo quello dell'andata e la Juventus raddoppia con il Principino Marchisio, assistito ottimamente da Quagliarella in seguito ad un'azione da calcio piazzato. E' 2-0, e per la matematica certezza della Vittoria del trentunesimo scudetto ora manca solo un punto. Fino alla fine...FORZA JUVENTUS!

 

PAGELLE

 

BUFFON 6 Una sola vera parata, neanche troppo impegnativa, nel finale di primo tempo.

 

BARZAGLI 6,5 Insuperabile nell'1vs1 ma un po' troppo impreciso. Nel primo tempo con qualche disimpegno errato ha rischiato di innescare il contropiede avversario.

 

BONUCCI 6 Preciso e puntuale per quasi tutta la partita. Rischia di regalare un rigore per una trattenuta su Jonathas, non decisiva per sbilanciare l'avversario ma piuttosto vistosa.

 

CHIELLINI 6,5 Nel primo tempo fa sparire dal campo Cerci. Nel finale, invece, con la squadra sbilanciata alla ricerca della vittoria, lascia troppo spazio alle sgroppate dell'esterno ex Roma e Fiorentina...per fortuna non sfruttate dagli avversari.

 

LICHTSTEINER 6 Ancora tanta corsa. Nel primo tempo è uno degli uomini più pericolosi...se Madre Natura gli avesse donato un piede più educato staremmo parlando di un fuoriclasse assoluto...purtroppo in realtà il piede è quello che è.

 

CACERES 6,5 Pochi minuti sulla fascia destra, ma grande, grandissima sostanza. Soprattutto nei calci piazzati risulta immarcabile per la retroguardia granata. Bentornato, Martin.

 

VIDAL 8 Segna ancora lui. Con una bomba imparabile di collo pieno dai 25 metri. Autentico Campione. Re Arturo Vidal NON SI TOCCA!

 

PIRLO 6,5 Luci e ombre. Non un Pirlo al 100%, ma si procura decine di punizioni e gestisce bene quasi tutti i palloni.

 

POGBA 7 Centrocampista straordinario. Grande qualità. Grande sostanza. Peccato per quelle due occasioni da gol non sfruttate...

 

ASAMOAH 6,5 Finalmente sprazzi del vero Asamoah. Anche in fase offensiva.

 

MARCHISIO 7 Con il Torino ha un conto aperto da sempre...importante il gol che chiude definitivamente la partita.

 

VUCINIC 5,5 Dispiace dargli l'unica insufficienza della partita ma non sta attraversando un gran periodo di forma.

 

QUAGLIARELLA 6 Molto presente nella fase cruciale della partita.

 

PELUSO S.V. Entra giusto in tempo per farsi spaccare la testa da una gomitata di un avversario...

 

CONTE 10 Per il solito motivo per cui merita il massimo dei voti fino alla fine della stagione. Alla lode manca poco...ancora un solo punticino.

 

COSA VA La Juve c'è Sempre. I gol negli ultimi minuti non sono un caso.

 

COSA NON VA L'imprecisione sotto rete e qualche ingenuità difensiva...ma sono dettagli.

 

MIGLIORE IN CAMPO: VIDAL

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2940

 
 
 

CONTE A SKY: "Non facciamo calcoli, gara preparata alla perfezione. 3-5-1-1 scelto per dare alternative

Post n°7131 pubblicato il 28 Aprile 2013 da nadir63l
 

 Meglio il pari? Con me non potete fare certi discorsi, quel che è successo in estate..."

Parla il tecnico bianconero.
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervistato nel post-partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha commentato la prestazione della sua squadra nel derby della Mole appena disputatosi allo stadio Olimpico contro il Torino. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

L'esultanza di Vidal. Si tratta solo di un gesto di gioia o quasi un giuramento quell'abbraccio?

"Innanzitutto voglio fare gli auguri a Javier Zanetti, spero non sia rottura ma distrazione del tendine. E' un giocatore come Milito che merita rispetto sia dal punto di vista calcistico che umano, spero e gli auguro che sia il meno grave possibile l'incidente. La partita l'abbiamo preparata benissimo, non è mai semplice contro il Toro. Volevamo vincere, complimenti al Torino che si è opposto in modo degno. Abbiamo fatto due gol che sono pesantissimi, ora manca un solo punto alla matematica presupponendo che il Napoli le vinca tutte. Vincere con tre giornate d'anticipo è fantastico, dimostrazione che questi ragazzi sono straordinari. Il clima era bello tosto, la stracittadina conta anche per me...".

Il centrocampo a quattro è anche per il futuro?

"Vedremo. Siamo arrivati sempre per gradi a far coesistere i giocatori. L'allenatore deve schierare i migliori della rosa, abbiamo giocatori molto forti in mediana. E' stata una grandissima partita dal punto di vista tecnico, tattico e temperamentale. Potevamo accontentarci del punto, ma abbiamo giocato come sempre, cercando la vittoria".

Nel Conte pensiero pensavamo fosse un messaggio alla società quello della sola punta...

"I media e la stampa fanno il loro lavoro, ci sta fare cattivi pensieri che fanno notizia. Siamo molto sereni, lavoro con un gruppo di ragazzi che non finirò mai di ringraziare sempre disponibili. Li usurerò finchè non avremo lo scudetto in mano, li martellerò...".

Il modulo con Marchisio accanto a Vucinic significa che in Europa ti servano attaccanti diversi?

"Matri e Quagliarella sono stati fondamentali come Giovinco. Erano in campo nella vittoria contro l'Inter, contro il Bayern. Tutti gli attaccanti hanno avuto la possibilità giocando gare importanti. Fabio ha giocato con Milan, Napoli e Bayern. Questo dimostra la fiducia che ho in loro. Ora dovevo dare un'alternativa contro squadre che ti prendono le misure, ce la siamo costruita nell'annata. Siamo partiti con il 3-5-2 e il 4-3-3, l'infortunio di Pepe ci ha tolto quest'ultima chance giocando però l'andata con il Torino con Giovinco a destra, Giaccherini a sinistra e Vucinic al centro".

Avevamo interpretato il tutto come una soluzione per trovare posto a Pogba...

"Un allenatore deve far quadrare i conti facendo giocare i migliori. Paul ha avuto una crescita esponenziale, tenere fuori un centrocampista mi dispiaceva. Non rinneghiamo i due attaccanti, così però abbiamo soluzioni sia difensive che offensive".

Ti dispiace non aver dato tranquillità ai tifosi del Toro? Un pari era meglio per tutta la città..

"Siamo uomini di calcio e giochiamo per vincere sempre. Poi sono l'unica persona con cui non vanno fatti certi discorsi. Noi non facciamo calcoli, non ne ho mai fatti. E' stata un'annata durissima, non dimentichiamo che la macchina è partita con le ruote sgonfie. Quei quattro mesi di squalifica gratuita resteranno un segno nel mio cuore".

Tra l'altro è il tuo primo derby in panchina..

"Si però era come se ci fossi... C'ero, ci sono e ci sarò sempre....".

 
 
 

MENO UNO, IN TUTTI I SENSI

Post n°7130 pubblicato il 28 Aprile 2013 da nadir63l
 

© foto di www.imagephotoagency.it

Il derby della Mole si apre con qualche episodio fuori dai canoni dello sport, tra chi, senza riguardo sporca una lapide e chi distrugge un vetro di un pulman. In entrambi i casi inciviltà che regna sovrana.
Tornando al campo, Conte ripropone lo schema del momento, il Torino punta su Cerci e Bianchi.

CALMA INIZIALE E POI TANTA JUVE: I ritmi iniziali non sono forsennati e la gara e' abbastanza tattica. Il Torino usa l'agonismo, la Juve controlla. La prima occasione bianconera e' per Vucinic. Magia di Pogba da "biliardo" per il montenegrino che solo davanti al portiere mette a lato. I bianconeri aumentano di intensità: e' bravo Gillet su Marchisio. Subito dopo flipper in area con Pogba e Vucinic che non trovano la porta . Tocca a Glik salvare a porta vuota. Nella seconda parte del primo tempo tanta pressione ma poche occasioni. Si gioca molto sulla fascia destra e Lichtsteiner e' protagonista di numerose sovrapposizioni ma con poca fortuna e tanta imprecisione. Al minuto quarantatré la prima occasione granata con Santana che impegna Buffon da lontano. E' l'esterno granata il più pericoloso dei suoi.
Il primo tempo si conclude in parità con i bianconeri più pericolosi e i granata molto guardinghi.

La ripresa comincia sempre sotto una pioggia incessante. La Juventus spinge e al secondo minuto una deviazione di Basha su tiro di Vucinic provoca qualche brivido al portiere belga. La gara non decolla, ritmi lenti e qualche fallo di troppo. Squadre bloccate e poco gioco. Pessima la manovra offensiva degli uomini di Conte nel secondo tempo. Il mister cambia e inserisce Quagliarella e il rientrante Caceres per uno spento Vucinic e Lichtsteiner.

PERICOLO: il Toro cresce nel finale. Due belle sgroppate di Cerci creano i presupposti per il gol. Jonathas non ci arriva di poco, con Bonucci che trattiene la punta granata. Al minuto trentanove Pogba pareggia l'occasione di Jonathas, sbagliando il gol a porta vuota.

FINALE JUVE: KING ARTUR E IL PRINCIPINO! Al minuto quarantuno dopo un secondo tempo abbastanza noioso, spunta un fendente da Re di Arturo Vidal. E' lui a rompere l'equilibrio con un tiro dai venti metri su cui Gillet non arriva. Glik decide di metterci forza fisica e vigore e rimedia il secondo giallo per fallo su Quagliarella. La gara diventa nervosa.

In pieno recupero e' l'uomo derby Marchisio a segnare il raddoppio con errore grossolano della difesa granata che lascia libero a centro area Marchisio liberissimo dopo la sponda di Quagliarella.

I bianconeri trionfano anche nel derby. Manca solo un punto da trovare il cinque maggio. Una gara giocata bene a tratti decisa da chi ha i campioni.

 
 
 

TORINO-JUVENTUS - Squadre allo stadio. Situazione sotto controllo dopo le tensioni all'esterno dell'Olimpico

Post n°7129 pubblicato il 28 Aprile 2013 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

13:50 - I bianconeri stanno tastando il terreno dell'Olimpico nel consueto sopralluogo pre-gara.

13:40 - Juventus e Torino sono arrivate allo stadio.

13:20 - I cancelli sono stati aperti e le frange più calde delle due tifoserie sono entrate all'Olimpico. Situazione sotto controllo dopo gli attimi di tensione vissuti all'esterno dello stadio. Un gruppo di tifosi granata ha cercato di venire a contatto con decine di ultras bianconeri che stavano terminando un corteo autorizzato. Le forze dell'ordine sono intervenute e hanno tenute lontano le due tifoserie. Alcuni juventini hanno poi esploso petardi e bombe carta mentre stavano entrando nello stadio.

12:50 - La Juventus alle 15:00 sarà in campo per giocare contro il Torino. Secondo l'ultimo aggiornamento di Sky Sport, Antonio Conte confermerà il 3-5-1-1: in porta giocherà Buffon. In difesa i tre titolari Barzagli, Bonucci e Chiellini. Sulla destra ci sarà Lichtsteiner; in mezzo spazio a Vidal, Pirlo e Pogba; sulla sinistra dovrebbe essere confermato Asamoah. In attacco giocherà l'unica punta Vucinic che avrà il supporto di Marchisio che si muoverà alle sue spalle. A Torino il cielo è grigio, non sta piovendo e la temperatura si aggira intorno ai 15 gradi. Allo stadio Olimpico non ci sarà il tutto esaurito.

12:20 - La situazione fuori dallo stadio Olimpico è tranquilla, ma due fazioni di tifosi, secondo Sky Sport, si sono ritrovate una di fronte all'altra in corso Agnelli. Un cordone di polizia che era posizionato in quella zona ha immediatamente fermato tutto, anzi non c'è stato nessun contatto. Il rischio resta alto, visto che i tifosi della Juve entreranno nella curva primavera, dove ci saranno anche dei sostenitori del Torino. Proprio all'ingresso di questo settore ci sono 300/400 tifosi bianconeri all'angolo di via Filadelfia che la polizia farà entrare all'interno dello stadio, per far transitare poi i tifosi granata ed evitare che si incontrino. Ci sono stati attimi di tensione, ma non c'è stato un vero e proprio contatto.

09:30 - Poche ore al derby. Tuttosport conferma le indiscrezioni sulle formazioni emerse nella serata di ieri:
Brighi ha recuperato, ma la sua presenza nello schieramento iniziale dei granata è esclusa. L'ex centrocampista di Juventus e Roma, però potrebbe essere impiegato a gara in corso In attacco - secondo il quotidiano torinese - è sicura la presenza di Meggiorini, mentre ci sono dubbi sul suo partner. Il ballottaggio questa volta riguarda Bianchi e Barreto ed è assai incerto.
Conte conferma il 3-5-1-1 alla spagnola con Pogba in mediana accanto a Pirlo e Vidal, e Marchisio più avanti - da trequartista incursore - a rimorchio di Vucinic. Giovinco, al rientro, si candida per entrare a partita in corso. Sulle corsie esterne, Lichtsteiner e Asamoah. Dietro, come al solito, davanti a Buffon ci saranno Barzagli, Bonucci e Chiellini.


INDISCREZIONI DELLA VIGILIA
22:40 - Pochi dubbi per Giampiero Ventura e Antonio Conte a poche ore dalla stracittadina. Secondo Sky Sport, il tecnico granata punterà sul tradizionale 4-2-4 con Gillet; D'Ambrosio, Glik, Ogbonna e Masiello in difesa; Basha e Gazzi in mediana, quindi Cerci e Santana esterni alti e Bianchi e Meggiorini di punta, con Barreto che però spera ancora di soffiare il posto ad uno dei due compagni di reparto.
Il tecnico bianconero non cambia l'impostazione della sua squadra rispetto alle recenti uscite, confermando il 3-5-1-1. Quindi Buffon in porta; Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa; Lichtsteiner e Asamoah sulle corsie esterne; Vidal, Pirlo e Pogba in mezzo; Marchisio trequartista alle spalle dell'unica punta Mirko Vucinic.

TORINO-JUVENTUS ore 15:00

Torino (4-2-4): Gillet; D'Ambrosio, Glik, Ogbonna, Masiello; Basha, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Santana
A disp.: Coppola, Di Cesare, Caceres, Rodriguez, Bakic, Menga, Brighi, Birsa, Jonathas, Barreto. All.: Ventura
Squalificati: Vives (1), Darmian (1) Brighi
Indisponibili: Diop

Juventus (3-5-1-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Marchisio; Vucinic
A disp.: Storari, Rubinho, Caceres, Peluso, Marrone, De Ceglie, Giaccherini, Matri, Giovinco, Quagliarella, Bendtner. All.: Conte
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Pepe, Isla.

 
 
 

CONTE integrale: "Vittoria Bayern non ci consola. Siamo la Juve, guardiamo in alto.

Post n°7128 pubblicato il 27 Aprile 2013 da nadir63l
 

 Derby? Ne ricordo due, antenne dritte. Suarez? Chiedete a Marotta. Ibra ci ha fatto un bel complimento"

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alle :09:45 in punto, Antonio Conte si è materializzato nella sala stampa del Media Center di Vinovo per presentare l'importantissimo derby di domani pomeriggio allo Stadio Olimpico. Il tecnico bianconero ha risposto alle numerose domande dei cronisti. Tuttojuve.com vi ha riportato come sempre integralmente ed in tempo reale le sue dichiarazioni:

Buongiorno. Prima di parlare del derby voleva sapere cosa hai pensato dopo il successo del Bayern. Poi che effetto ti fa il primo derby da allenatore in panchina, visto che all'andata l'hai vissuto da fuori. Che partita è per te che hai addirittura debuttato in serie A in un derby?
"La partita di martedì del Bayern contro il Barcellona, ha confermato sicuramente la forza di questa squadra che non a caso ho definito una squadra molto molto forte. Però dico anche che la partita del Bayern con il Barcellona non ci deve consolare. Non ci dobbiamo consolare guardando il basso, noi dobbiamo concentrarci guardando in alto e quindi non ci deve assolutamente consolare, perchè siamo la Juve e dobbiamo guardare verso l'alto. Abbiamo capito qual è la nostra dimensione, però dobbiamo migliorare, questo è fuori dubbio. Il derby è sempre una partita importante, è sempre una stracittadina tra due squadre della città che penso giochino entrambe un calcio propositivo, un calcio fatto di possesso e di idee. Sono sempre partite molto particolari. Ne ricordo due in particolare: quando noi vincemmo lo Scudetto e il Toro retrocesse, le perdemmo tutte e due. Quindi bisogna tenere le antenne dritte perchè i valori sulla carta non contano e siamo ad un punto del campionato in cui i punti sono importanti per noi, sono importanti per il Torino, così come mi auguro che alla fine sia la Juventus che il Toro possano centrare i propri obiettivi".

Volevo un commento sulle parole di Agnelli, questa bella intervista rilasciata al Financial Times. Ha detto che la Serie A non è più un punto d'arrivo per i grandi campioni, quindi se in funzione di quello che diceva prima, cioè della crescita che deve fare la Juventus, può essere preoccupante questo...
"Ci tengo a precisare una cosa: che può essere un punto di non arrivare da parte dei campioni, però ribadisco che il nostro è un campionato molto molto difficile da giocare, da vincere e questo ci tengo a sottolinearlo, perchè il campionato italiano resta tra i più difficili in assoluto, a differenza di quelli stranieri. Per quello che riguarda il discorso dei top player, è inevitabile che i calciatori bravi vadano dove vengono pagati, non dico il giusto, però dove vengono strapagati. In questo momento in Italia ci sono poche squadre, forse nessuna che può permettersi di pagare 8-9-10 milioni a un giocatore".

Se stasera il Napoli non vince a Pescara cambierà qualcosa nella testa dei tuoi giocatori o nelle parole che dirai tu domani alla squadra?
"Sai, quando le domande partono con il se, sono sempre ipotetiche, quindi, siccome a me piacciono le cose reali, non pensiamo a cosa accade questa sera. Sicuramente guardiamo la partita, perchè siamo in ritiro, la guardiamo, ma siamo sereni perchè noi sappiamo che poi domani ci aspetta sicuramente una battaglia al di là del risultato che giunge stasera dall'Adriatico".

Anche questa ha il "se" Antonio, ma porta pazienza. Se domani la Juve vincesse lo Scudetto, secondo te, la città, i tifosi delle due squadre, sarebbero in grado di dimostrare una maturità tale da non trasformare la festa in una polveriera? Sembra abbastanza infiammabile...
"Anche questo, come hai detto, è un 'se' , però io penso che già il fatto stesso che ci poniamo questo problema... cioè, ci dovremmo guardare tutti e vergognarci, perchè pensare che una partita di calcio deve essere oggetto di scontri tra tifosi secondo me è una vergogna. Già il fatto stesso che noi ci poniamo la domanda, ci deve far capire dove viviamo e come viene vissuto il calcio in Italia. Lo dico da un po' di tempo, che dove andiamo andiamo veniamo sempre accolti con bastonate, pietre, insulti, dappertutto, e continuiamo a porci queste domande, se una squadra in caso di vittoria dello Scudetto.... ci dobbiamo preoccupare degli scontri tra tifosi. Mah...".

L'anno scorso tu facesti una metafora sull'aggressività che i tuoi avrebbero dovuto avere in campo mangiando l'erba. Ti domando se uno come Suarez che ha dimostrato di saper addentare ha più possibilità di venire nella tua squadra...
"(sorride, ndr) Ma questo non lo so, per le domande di mercato, ribadisco sempre il discorso che ho fatto in precedenza, grandissimo rispetto per questi ragazzi, penso che queste domande debbano essere fatte al Direttore, a Marotta, alla società, non al sottoscritto".

Agnelli ha detto anche che la Juve è la donna che tutti vorrebbero amare, lasciando intendere che ha un grandissimo progetto, pur denunciando le difficoltà che ci sono in Italia. Questa è una cosa che ti intriga comunque?
"(sorride, ndr) Sicuramente, sicuramente, nel senso che noi, forse, vinciamo il secondo Scudetto quest'anno, in due anni, e sicuramente abbiamo fatto un percorso straordinario, abbiamo fatto un qualcosa di veramente - se accadrà - di meraviglioso in brevissimo tempo. E' inevitabile che bisognerà migliorare. Quindi ci aspettiamo i miglioramenti".

Non è una domanda di mercato, ma il fatto che Ibra abbia detto che essere accostato al nome della Juventus è un grande onore, perchè è una delle più grandi società e ha grosse idee per il rilancio anche europeo, che cosa significa per te?
"Un bel complimento che ci fa, fatto da un grande giocatore. Penso che quello che ha detto Ibrahimovic lo pensino in tanti. Se lo chiede a Suarez, penso che possa dire la stessa cosa. Se lo chiedete a qualche altro grande giocatore penso che dica la stessa cosa, perchè comunque è evidente che è stato fatto un grandissimo lavoro. Solamente un cieco non lo può vedere".

Il primo Scudetto l'hai definito un miracolo. Questo eventuale secondo Scudetto, in una parola come lo definiresti?
"Lo definirei... (pausa, ndr)... sicuramente per noi straordinario. Straordinario perchè non è facile rivincere, non è facile rivincere quando parti comunque con i favori del pronostico, visto che hai lo Scudetto sulla maglia. non è facile vincere in Italia per la seconda volta consecutiva. Penso che sicuramente sia lo Scudetto - se sarà Scudetto, perchè qua parliamo sempre di se ed io quando metto il se non mi piace, perchè è sempre qualcosa di ipotetica - sarà lo Scudetto della ferocia, della voglia, della determinazione, della continuità, tutte cose che sicuramente in questo momento abbiamo dimostrato di avere in più rispetto agli altri".

Secondo te, i giocatori del Toro e della Juve hanno una minima idea di ciò che è stato il derby per la tua generazione e per quella dei tifosi di qualche tempo fa? Oppure per la maggior di loro è diventata una partita come tutte le altre?
"Il derby rimane comunque il derby, quindi non potrà essere una partita come tutte le altre perchè è una stracittadina, è comunque - lo dico in senso positivo - è bello che ci sia questa rivalità nella città, è bello avere due squadre nella stessa competizione, penso che sia bello aver ritrovato il Toro a livelli sicuramente buoni, anche se magari la classifica non parla di un Torino che ha fatto un campionato eccezionale, parla di un Torino che sta facendo un ottimo campionato, si sta salvando. Noi sappiamo di dover affrontare una squadra che è un'ottima squadra e dovremo fare grandissima attenzione. Però, ribadisco, il derby comunque non sarà mai una partita come le altre".

Volevo sapere com'è il tuo derby. Vivi da tanti anni a Torino e ti chiedo se in questi anni ti è capitato qualche episodio curioso, divertente, particolare, spiacevole...
"E' inevitabile che quando stai da vent'anni a Torino. Perchè poi dal '91, tredici anni da calciatore, poi c'è stato questo break da allenatore, prima di tornare alla guida della Juventus. Io ho casa a Torino, quindi penso di considerarmi un torinese adottato a tutti gli effetti. E' inevitabili che ho amicizie anche con tanti tifosi granata, anche sfegati, però debbo dire che c'è sempre il massimo rispetto, grandissimo rispetto mio nei confronti del popolo granata, per la storia, per quello che esprime il Toro, per quello che è stato e mi auguro comunque per quello che sarà. Detto questo, è inevitabile che se voglio avere la supremazia in città, questo è fuori dubbio".

Tatticamente, tu hai cambiato diversi moduli con il centrocampista dietro la punta. Contro il 4-2-4 che è il sistema che conosci meglio, perchè l'hai utilizzato per tanti anni, hai delle considerazioni particolari? Giocare con un centrocampista in più può favorire gli inserimenti? Torni alle due punte o ancora non hai deciso?
"Abbiamo preparato, stiamo preparando la partita, quindi siamo pronti a giocarla da un punto di vista tattico, tecnico, da un punto di vista della mentalità, della determinazione, perchè non dimentichiamo che nei derby, al di là dei tatticismi, conta molto l'aspetto motivazionale, la determinazione, quindi dovremo fare grande attenzione perchè penso che il Torino avrà grande voglia, avrà grande determinazione e cattiveria agonistica. E noi da quel punto di vista, dovremo essere alla parti del Toro. Il punto di vista tattico è quello che mi preoccupa meno".(redazione Tuttojuve.com).

 
 
 

Conte tra il primo derby e la voglia di scudetto

Post n°7126 pubblicato il 27 Aprile 2013 da nadir63l
 

Il tecnico della Juve all'andata era squalificato. Questa è la sua prima stracittadina in panchina e vorrebbe festeggiarla in modo speciale

Conte tra il primo derby e la voglia di scudetto© LaPresse
TORINO - Come trasformare in partita 'normale' un derby. È l'ultima sfida di Antonio Conte, che aggiunge alla sfida di domenica una curiosità personale, è la sua prima stracittadina da allenatore, perché all'andata il tecnico era squalificato. 'Normale' non significa sottovalutare il Torino, che Conte stima molto come squadra. Però una squadra come la Juventus, che ha affrontato avversari tecnicamente ben superiori quest'anno, deve, secondo il tecnico, sapersi isolare dal contesto ambientale e vivere la gara soltanto in chiave tecnica, tattica e agonistica. È questo il succo del discorso che l'allenatore bianconero ha rivolto alla squadra per preparare psicologicamente la partita.

PIU' TIFOSI JUVE - Un aiutino glielo danno, involontariamente, i tifosi granata, che non si sono precipitati in biglietteria per fare incetta di biglietti, al punto che ne risultavano ancora duemila a disposizione. Andranno ai tifosi juventini, posizionati, non senza qualche preoccupazione degli addetti alla sicurezza, nel settore centrale di fronte alla tribuna, divisi dai granata - assicurano in Prefettura - da un nutrito cordone di agenti.

ALLENAMENTO - Conte è concentratissimo sulla sfida e nell'allenamento a porte chiuse di oggi, ha provato anche gli schemi difensivi, perché teme la velocità di Barreto e Meggiorini nelle ripartenze e la possibile marcatura a uomo di Pirlo.

 
 
 

«Juve campione nel derby, è una ciliegina da godere»

Post n°7125 pubblicato il 26 Aprile 2013 da nadir63l
 

Camoranesi: «Nei miei derby non c’era storia: eravamo superiori. Il limite del Toro è pensare agli Anni 70 invece di scrivere nuove pagine»

«Juve campione nel derby, è una ciliegina da godere»© LaPresse
TORINO - Per Mauro German Camoranesi il calcio è sempre stato arte. «E adesso - racconta l’ex juventino, dal 2012 al Racing Club - lo è ancora di più. La corsa non è più quella di un tempo e so bene di essere a fine carriera. Il mio primo pensiero è divertirmi: almeno un tunnel a partita lo provo sempre...».

Programmi futuri?

«Mi vedo in panchina. A fine anno prenderò il patentino da allenatore. Mi piacerebbe cominciare a lavorare qui in Argentina, poi si vedrà».

È la panchina della Juventus il sogno?

«Penso lo sia per tutti, a maggior ragione per chi come me ha avuto la fortuna di giocarci. Se diventerò un bravo tecnico, guidare la Juve sarà un obiettivo. Ma prima voglio, e devo, fare tanta gavetta».

In una sua squadra lo vorrebbe Camoranesi?

«Ne vorrei avere più di uno: i Camoranesi sono utili».

Conte lo vede come un modello?

«Antonio non l’ho mai avuto come tecnico, però tutti me ne parlano benissimo. Di lui conservo un gran ricordo come compagno: mi aiutò molto appena arrivai alla Juve. Parlava poco, ma ti guidava con esempio e fatti: carattere, agonismo, attenzione tattica».

Domenica, nel derby contro il Toro, Conte ha il primo match point per vincere il secondo scudetto.
«Con Antonio la Juve è tornata quella dei tempi migliori. In Italia non ha rivali e in Champions è arrivata subito ai quarti. Il lavoro comincia a dare i frutti».

Immagina la Juve che fa festa sul campo del Torino?

«Sarebbe la ciliegina sulla torta. Anche perché i discorsi in campionato sono chiusi già da marzo».

L’uomo derby?

«Spero sia Pirlo. Qualche volta ci sentiamo per sms: lo seguo con molto affetto».

Le sue sfide col Toro?

«Erano sentite, anche se tra noi e loro c’era una differenza abissale. Abbiamo sempre rispettato il Toro, però sapevamo di essere superiori».

Un aneddoto sui cugini?
«Più che un ricordo, un pensiero: non ho mai capito perché, a distanza di 40 anni, i granata parlino sempre e soltanto degli anni Settanta. Invece di scrivere nuove pagine, pensano sempre alla storia: credo che questo sia il loro limite».

 
 
 

Ipotecata la sede della Gazzetta dello Sport

Post n°7124 pubblicato il 26 Aprile 2013 da nadir63l
 

 

 

 

di G. Fiorito

 

Nascere interisti e vivere da sfrattati

 

Ricordate cosa disse nel giugno 2011 Flavio Bondi, il presidente di RCS Sport e advisor per la gestione dei diritti di sponsorizzazione del club nerazzurro, intervenendo a Santa Margherita Ligure all’annuale workshop delle aziende partner dell’Inter? “L'Inter è un'azienda che abbiamo voluto fortemente nel nostro portafoglio. In RCS nasciamo interisti” . L’affermazione è stata sempre riconosciuta dal popolo juventino del web come un’ammissione, naturalmente di colpa, se messa in relazione con il vistoso calo delle vendite che non ha smesso di flagellare nell’ultimo decennio quella che a lungo è stata considerata prima di calciopoli la testata sportiva più influente e più amata dagli italiani.

Per capire quanto sia vera l’affermazione di Flavio Bondi basterebbe rifarsi alla partecipazione attiva che alcuni giornalisti della testata rosa ebbero nelle indagini di calciopoli e alla pervicacia zelante di molte prime pagine che il quotidiano sportivo ebbe a dedicare nel suo formato berlinese a sei colonne alla messa in berlina della Juventus e della Triade nella primavera/estate del 2006.

Mala tempora currunt. Là dove dicono di nascere interisti rischiano di morire sfrattati.

 

Già l’11 febbraio 2013 si era diffusa la norizia (Link ) che la sede di via Solferino del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport rientrava nel piano di salvataggio di RCS e che l’immobile avrebbe potuto essere posto in vendita o concesso in affitto a terzi. Il previsto trasferimento aveva scatenato le reazioni negative dei giornalisti, che non intendevano piegarsi al diktat che imponeva il trasferimento in via Rizzoli, nella periferia a nord-est di Milano.

Il 22 aprile 2013 Gaia Scacciavillani per Il fatto quotidiano (Link) ha annunciato che sarà posta un’ipoteca di primo grado sul palazzo di via Solferini in pegno per il finanziamento di 575 milioni di euro concesso a RCS Mediagroup dal pool di banche composto da Intesa, Unicredit, Ubi, Bpm e Mediobanca, la prima e l’ultima azionisti forti dell’editrice. Secondo l’articolo “le banche sono pronte a chiudere i rubinetti nel caso in cui il patto di sindacato capitanato dalle stesse Intesa e Mediobanca e composto dai resti del cosiddetto salotto buono, non abbia più il controllo e la maggioranza del capitale della società che pubblica il Corriere” e gli azionisti di RCS sarebbero in difficoltà di fronte alla possibilità di un rifinanziamento.

 

Nonostante le affermazioni di Flavio Bondi, dire che in RCS si nasce interisti apre un dibattito potenzialmente capace di toccare molti punti nevralgici della recente storia italiana che intorno a quel “salotto buono” ruotano.

Il 18 marzo Dagospia riportava un articolo di Stefano Cingolani per Il foglio (Link ) nel quale si ripercorrevano le tappe degli orientamenti ai quali Il Corriere della Sera è stato votato a partire dai cosiddetti “tempi eroici” di Raffaele Fiengo, quando alla testata veniva affibbiato il titolo di “soviet di via Solferino”, fino alla decisione di Ferruccio De Bortoli di dare spazio sulle colonne del giornale al duello finanziario, professionale e politico tra Diego Della Valle e John Elkann, che si era affidato a un manager di Microsoft Italia, Pietro Scott Jovane, per sostituire Perricone, andato a presiedere Italo, la compagnia ferroviaria di Montezemolo.

Passando per quelle che vengono definite le molte anime del Corriere, capitanate da Mediobanca e FIAT, che nel frattempo ha però perso “il carisma dell’Avvocato e la mano forte di Cesare Romiti”.

Per Cingolani, nel piano industriale che vede minacciati 800 posti di lavoro e una decina di periodici, “Una serie di articoli e comunicati, frutto di un lavoro da giornalismo investigativo, hanno messo sul banco degli imputati niente meno che manager e soci del gruppo Rcs” , che sarebbe responsabile dell’attuale situazione che vede paventarsi l’idea che un albergo per modaioli possa sostituire la sede storica del CorSera a causa dell’operazione fallimentare che nel 2007 condusse all’acquisto “del gruppo editoriale spagnolo Recoletos a un prezzo ritenuto esorbitante (1,1 miliardi di euro), che ha fatto balzare i debiti della Rcs da zero a 880 milioni”.

Con l’aggravante di non aver compreso in tempo l’evoluzione che si stava determinando con una crisi se non del giornalismo, sicuramente dell’editoria e della diffusione delle notizie, a causa dei nuovi modelli di comunicazione del web. Nella storia recente del Corriere e di RCS convergono i nomi dei giornalisti, dei politici e degli imprenditori che in questi anni hanno scritto e fatto la storia d’Italia. Scrive tra l’altro Cingolani: “Quanto all'establishment economico, il Corriere ha trattato con britannico aplomb i pasticci combinati dall'Avvocato quando venne fuori la faccenda dell'eredità e del "tesoretto" nei paradisi fiscali. Ha raccontato con distacco il blitz con il quale Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti misero al sicuro il controllo della Fiat per conto dell'erede John Elkann, in barba alle banche che nel 2005 avrebbero voluto farla da padrone.

Quando Massimo Mucchetti, allora all'Espresso, nel 2004 pubblicò un libro graffiante, intitolato "Licenziare i padroni?", venne assunto da Cesare Romiti. E furono guai anche per alcuni dei padroni del Corsera. Il duello con Marco Tronchetti Provera è finito persino in tribunale. Ma in tempi più recenti, Mucchetti ha rovesciato come un guanto i piani di Sergio Marchionne, suscitando il malumore dell'intero clan Fiat. Fino a spingere il compunto Elkann a irritate reazioni contro il direttore”

. Il riferimento è all’affaire Telecom e a quegli spionaggi illegaliche ritornano puntualmente a fare da sfondo a molti misteri irrisolti del nostro paese. Ricorderete che proprio il computer di Mucchetti fu al centro di uno degli attacchi più celebri condotti dal Tiger Team.

 

Nodi irrisolti, scontri di potere, che una mano invisibile sta cercando di far cadere nell’oblio, ma che sono costati carissimi. Non solo al popolo degli Juventini, che non ha mai digerito l’idea che si possa mai nascere né morire interisti in casa dei proprietari della Juve. Ma anche e soprattutto a un paese che agonizza da troppo tempo dentro una sorta di regime determinato da un empasse politico ed economico difficile da districare come un rebus.

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=2936

 

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Chiellini: Derby scudetto? Pensiamo solo vincere

Post n°7123 pubblicato il 25 Aprile 2013 da nadir63l
 

Il difensore della Juve: «Questa è una sfida molto sentita in città, una partita diversa dalle altre. Vogliamo mantenere la supremazia cittadina»

Chiellini: Derby scudetto? Pensiamo solo vincere© LaPresse
VINOVO (TORINO) - "Non pensiamo minimamente alla festa, anche perchè non credo a un passo falso del Napoli a Pescara". Giorgio Chiellini inquadra così il derby di domenica che, teoricamente, potrebbe regalare alla Juventus la certezza matematica dello scudetto. "Non ci passa nemmeno per la testa l'idea di celebrare, pensiamo solo a vincere. Sappiamo che il derby esula dalle partite normali e che sarebbe folle sottovalutare l'avversario. Ma non succederà. Il rischio è quello di rilassarci un pò troppo ma staremo bene attenti". Per Chiellini Torino è la città calcisticamente ideale, "perchè si vivono le storie sportive con grande rispetto, come a me è sempre capitato da parte di tifosi e amici del Toro". A questo proposito lancia un appello: "Che sia una festa di sport, comunque vada. Torino non meriterebbe di essere etichettata come una città violenta".

 
 
 

Legale Giraudo a Glmdj: "Livida indignazione per la condanna.

Post n°7122 pubblicato il 25 Aprile 2013 da nadir63l
 

 Teoremi accusatori crollati, tutti assolti gli arbitri di Calciopoli"

© foto di Federico De Luca

Andrea Galasso, legale dell'ex ammistratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, ha concesso una lunga e interessante intervista al sito dell'associazione GiulemanidallaJuve, che raggruppa numerosissimi tifosi e azionisti della società bianconera. Il legale ha commentato ovviamente la condanna di II grado del rito abbreviato. Ecco le sue parole, riportate da GiulemanidallaJuve.com:

Gentile Avvocato, ci aiuti a spiegare questa sentenza. Molti elementi che ritroviamo nelle motivazioni, fanno riferimento ad episodi già discussi, ricostruiti e superati. Sembra quasi una condanna per automatismo, senza la minima concretezza. Quali sensazioni Le suscita questo stato di incertezza che non ha comunque impedito la condanna del suo assistito?


Una livida indignazione

Nelle motivazioni a proposito delle SIM straniere si legge che «l'attribuibilità dell'uso a Moggi oltre che ai designatori Bergamo e Pairetto... può ritenersi certa [anche per ]..., contenuto delle conversazioni e riferibilità logica». Ricordando che è pacifico il non possesso di SIM straniere da parte del Suo assistito, dobbiamo pensare che questo più che un dato chiarificatore voglia essere un elemento (già smentito) a supporto dei teoremi accusatori?
I teoremi accusatori hanno perso la colonna portante e sono crollati: tutti gli arbitri di calciopoli sono stati assolti.

Uno dei fatti fondanti la condanna è la reazione di disappunto che il Dr. Giraudo si trovò a condividere con Moggi dopo la famosa partita Reggina-Juventus, «li facciamo fermare tutti (la terna arbitrale)». Il collegio pare non abbia saputo discernere la rabbia del dirigente sportivo dalla realtà che poi si è dispiegata e, fatto più preoccupante per chi ha dovuto giudicare, non ha tenuto conto di quei "fatti notori" che conosce chi segue il calcio.
L’arbitro Paparesta ha distrutto la colorazione forzatamente giuridica che la Pubblica Accusa ha spalmato sull’episodio risultato inesistente.

La Corte d'Appello scrive che «gli elementi in possesso non consentono di formulare un giudizio di irregolarità» del sorteggio, ma resterebbe «l'accertata alterazione a monte del meccanismo di preselezione degli addetti di gara». Considerato che anche alcuni giornalisti riuscivano a prevedere e pubblicarle, dobbiamo farci venire il dubbio che i Giudici non sappiano come si formasse una griglia arbitrale?
La risposta si avrà dalla Corte di Cassazione: il ricorso è stato depositato il 19.04.2013.

Il merito alla presunta orchestrazione del salvataggio della Fiorentina il Dr. Giraudo pare essere stato condannato solo perché starebbe metaforicamente alla finestra; per la Corte «la lettura della vicenda... consente senz'altro di ascriverne la manovra al gruppo operativo costituito dai soliti personaggi, tra questi anche Giraudo». Sintetizzando, "Il gruppo ha fatto questo e siccome si sa che ne fa parte anche Giraudo pure questi è colpevole"? Più in generale ci pare di assistere a una "condanna per vicinanza" a Moggi da parte del Dr. Giraudo. È d'accordo?
Il salvataggio della Fiorentina non è merito di GIRAUDO né di MOGGI: basta leggerei colloqui telefonici registrati che vedono protagonisti MAZZINI, MENCUCCI e DELLA VALLE.

Le facciamo una domanda da tifosi. Il Dr. Giraudo riceve la censura della Corte anche per l'ostracismo messo in atto nei confronti dell'allenatore Zeman. È un peccato che nel corso del dibattimento non abbiate potuto indicare l'ultima esperienza lavorativa del boemo...
Parce sepulto

Il Dr. Giraudo ci ha sempre abituato a reazioni composte. In questo momento,visto il persistere di un certo modus operandi della giustizia, cosa si aspetta concretamente dal ricorso in cassazione?
L’annullamento senza rinvio della sentenza della Corte d’Appello di Napoli: l’assoluzione piena!

Anche la società Juventus ha mantenuto sempre una posizione distaccata sia per il rito abbreviato, sia per il rito ordinario. Ci può dire se ci sono stati contatti con la società?
Non ci sono stati contatti

Capitolo prescrizione. Vengono proposte date e letture diverse sulla eventualità della prescrizione. Quale è la sua idea e quando realmente scatterà?
E’ tutto sub iudice: è bene non fare previsioni e puntare all’assoluzione in ogni sede.

All’indomani della sentenza di conferma della radiazione ad opera dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, aveva dichiarato “La civiltà del diritto non sarà né ignorata né tradita, ma sarà restituita allo sport”. Può spiegarci quale strada avete intrapreso e quale è lo stato dei ricorsi extranazionali?
Due ricorsi: uno diretto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in applicazione dell’art. 267 UE, l’altro avanti il Tribunale di Torino per la disapplicazione della Legge n. 280/2003, che investe l’ordinamento della Giustizia sportiva

 
 
 

Boniperti a Tuttosport: "Conte come me, vuole solo vincere. E ora il derby!

Post n°7121 pubblicato il 25 Aprile 2013 da nadir63l
 

Champions? La Juve farà meglio l'anno prossimo"

© foto di Federico De Luca

Il Presidente Onorario della Juventus, Giampiero Boniperti, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano torinese Tuttosport nella quale ha parlato ovviamente dell'atteso derby di domenica e delle altre vicende bianconere: "Il Toro è sempre il Toro, per noi: e contro di loro può sempre succedere di tutto. Magari i più giovani, che di derby ne hanno visti pochi, faticano a capire - ha spiegato il Presidentissimo -. Ma io di queste partite ne ho vissute parecchie: e quanti ricordi... Sceglierne uno è difficile, di bei momenti ne ho vissuti tanti. Se andate a rivedere la storia delle sfide tra Juventus e Torino, beh il mio nome lo troverete diverse volte... (risata). Ho segnato 14 gol nei derby? A parte le battute, è un record di cui vado orgoglioso. Quattordici gol non sono pochi e molti di questi sono stati belli".
Boniperti si attende il solito derby: "Toro-Juve come me lo aspetto? Non diverso dagli altri, nonostante la differenza di classifica. Il derby è sempre uguale: non si gioca per giocarlo, bensì per vincerlo. Conta soltanto quello".
Il Presidentissimo non sembra allettato dalla prospettiva di conquistare lo Scudetto nella tana del Toro: "Non più di tanto, non sono di quelli che guardano a questi aspetti. L’importante è vincere per diventare campioni d’Italia il prima possibile. Lo ha detto anche Conte? Ma non sono mica io che copio... (risata). E’ Conte che parla come me: Antonio è un vincente. Come definirei questo Scudetto che sta per arrivare? Direi scudetto della conferma. Non è un termine originale, la storia della Juventus è piena di campionati vinti e rivinti".
Boniperti non vede un uomo derby in particolare: "Chi può deciderlo? Non mi interessa un nome o un volto, l’importante è che indossi la maglia bianconera".
Dopo aver visto la goleada del Bayern Monaco contro il Barcellona, i tifosi juventini sembrano aver metabolizzato meglio l’eliminazione dalla Champions. Per il Presidentissimo, però, non è così: "No. Anzi, a me brucia ancora di più. Però spero, e sono abbastanza convinto, che il prossimo anno ce la giocheremo con maggiori chance".
In chiusura l'ultimo dribbling di Boniperti: "Cosa penso del ritorno di Ibra? Eh no, da questi discorsi voglio restare fuori. E’ una domanda a cui possono rispondere soltanto Conte e i dirigenti".

 
 
 

MARCHISIO: "Si avvicina il derby! Concentrati sull'obiettivo"

Post n°7120 pubblicato il 24 Aprile 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus, oggi, ha lavorato intensamente in vista del derby di domenica. I bianconeri vogliono vincere per avvicinarsi ulteriormente al sogno. Claudio Marchisio, attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter, ha parlato della sfida contro il Torino: "Si avvicina il derby! Abbiamo appena finito allenamento,sempre concentrati per raggiungere l'obiettivo il prima possibile", ha scritto il centrocampista torinese.

 
 
 

     

 

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