L’Ufficio Indagini ha già acquisito il materiale per lavorare sul caso De Santis
La revoca «etica» è scritta proprio nel parere voluto da Rossi per regalarle il titolo
Secondo Coccia, Aigner e Pardolesi la violazione dell’art. 1 è sufficiente per non assegnare un trofeo che è stato attribuito in virtù di comportamenti considerati lodevoli
TU guarda il destino: Massimo
De Santis ( e le sue intercettazioni a danno della Juventus) glielo ha fatto assegnare, Massimo De Santis ( e i pedinamenti a suo danno ordinati dall’Inter) potrebbe farglielo perdere. La storia del ( tormentatissimo) scudetto finito sulle maglie nerazzurre potrebbe presto concludersi con la legge del contrappasso. E quindi sparire, per via legale così come era arrivato, perché neppure i dirigenti dell’Inter sono stati probi e leali come l’etica sportiva pretende da coloro che si fregiano del tricolore.
Non siamo di fronte a una becera “ richiesta tifosa” e neppure a una ripicca del “ vecchio che ritorna”. No, niente restaurazione: la possibilità di una revoca dello scudetto sta scritta, guardate un po’ fino a che punto può spingersi il contrappasso, proprio nel parere consultivo con cui il commissario Guido Rossi ha puntellato la sua scelta di assegnare il titolo ai nerazzurri. Un parere di 5 pagine elaborato dalla commissione composta da Gerhard Aigner, da Roberto
Pardolesi e dall’attuale vicecommissario Massimo Coccia.
Un parere inattaccabile dal punto di vista regolamentare- giuridico alla luce delle sentenze e delle penalità, scritto “ in punta di diritto” e, anche per questo, analitico su tutte le possibilità. Compresa quella che lo scudetto ( o meglio, il “ titolo di campione d’Italia”) non fosse assegnato.
Per spiegare come la “ nozione di squadra vincente del campionato appaia giuridicamente distinta dalla nozione di squadra detentrice del titolo di campione d’Italia” sottolinea che “ la lettera i) dell’articolo 13 del Codice di giustizia sportiva consente di infliggere la perdita dello scudetto come sanzione autonoma non ncecessariamente legata alla modifica della classifica”: è il caso dello scudetto revocato al Torino nel 1927. Evidentemente la modifica della classifica in seguito a penalizzazioni e retrocessioni, fa sì che il titolo di campione d’Italia venga “automaticamente” acquisito dalla squadra che la seguiva in classifica. Ma la Figc ( si legge sempre nel parere che, dunque, non ha in alcun modo “ obbligato” Rossi ad assegnare lo scudetto all’Inter) può decidere comunque di non assegnarlo come emerge chiaramente dal punto 20 che riportiamo nella tabella in alto. Ora, poiché l’ex commissario ha proceduto all’attribuzione dello scudetto evidentemente anche per sottolineare il differente comportamento etico dell’Inter nei confronti delle altre società coinvolte in Calciopoli, è altrettanto evidente che se, in seguito all’istruttoria che ha avviato l’Ufficio indagini e al successivo processo, emergesse la violazione dell’Articolo 1 da parte dell’Inter, la revoca dello scudetto ( anche senza penalizzazioni) sarebbe quasi un atto dovuto. In ogni caso, al di là dei conflitti d’interesse e degli imbarazzanti intrecci societari dell’Inter con la vicenda Telecom, è comunque piuttosto anomalo che, di fronte ai sospetti nei confronti di un arbitro, una società decida di muoversi “ autonomamente” invece di rivolgersi agli organi competenti, Aia o Figc che siano. Quanto alla versione secondo cui l’Inter poteva non fidarsi di tali istituzioni, non fa male ricordare che Massimo Moratti
non ha mai fatto barricate contro l’elezione di Franco
Carraro.
La situazione, insomma, è per lo meno imbarazzante e anche dal fronte politico si levano le prime voci che chiedono la revoca dello scudetto assegnato all’Inter. Come quella del senatore di An Achille Totaro
che chiede addirittura lo stop del campionato: « Dopo i fatti emersi in merito alla intercettazioni che hanno coinvolto la Telecom, Tronchetti
Provera e il presidente Moratti, è doveroso bloccare il campionato di calcio e rivedere lo scudetto assegnato a tavolino all’Inter! » . Analoga posizione per Piergiorgio Stiffoni,
capogruppo della Lega in commissione Comunicazione del Senato e componente dello Juve Club del Parlamento: « Pur con tutte le colpe che possono avere i dirigenti della Juventus, ci sono troppe ombre anche in casa interista che devono assolutamente essere chiarite. Nell’attesa si deve sospendere lo scudetto assegnatogli a tavolino » .
Inviato da: sfulgori
il 15/04/2010 alle 12:19
Inviato da: FLORINHO
il 15/07/2008 alle 15:27
Inviato da: sfulgori
il 18/04/2008 alle 11:00
Inviato da: magicjuves
il 22/03/2008 alle 18:09
Inviato da: magicjuves
il 16/03/2008 alle 15:04