JUVENTUS

Post N° 700


LA FINANZA E LA JUVE IN B: IL SEGRETO DEGLI AGNELLIPSEUDOSCOOP DI "LIBERO": Stamane il quotidiano diretto da Vittorio Feltri ha dedicato  l'apertura del giornale alla Juventus, promettendo in prima pagina scottanti rivelazioni sullo scandalo calcio: "La verità su Calciopoli.  Un grande banchiere (Rossi), un famoso giudice (Borrelli) e il piano dell'ex Real Casa torinese per uscire da un pasticcio ben peggiore". In realtà chi ha letto integralmente il lungo servizio non vi ha trovato nulla di sconvolgente. di Corsivo79Ieri sera ho letto il lancio d'agenzia che annunciava per domani (oggi per chi legge ndr) l'uscita di questo promettente servizio su "Libero". E stamane di buona lena sono andato a recuperare il suddetto articolo-intervista: nove domande poste dal giornalista Alessandro Sallusti al direttore Vittorio Feltri, il quale da  "appassionato di calcio e anche ben introdotto nei vari ambienti che gravitano attorno" prova a spiegare i retroscena di Calciopoli. I titoloni, però, tradiscono le attese e così le prime otto domandine scivolano via in banali considerazioni sulla doppia coppia Berlusconi-Letta Letta e Guido Rossi-Borrelli. Feltri, però, nasconde un asso nella manica e se lo gioca alla nona domanda: "Perchè la Juventus ha accettato fatalisticamente la punizione senza difendersi con le unghie e con i denti? C'entra Guido Rossi o qualcos'altro?" Il buon Vittorio risponde articolatamente ai dubbi di Sallusti ed ha il coraggio di spiegare ciò che tutti sanno, ma nessuno ha il coraggio di dire. Se non fosse che ho buona stima del Feltri giornalista l'avrei sicuramente denunciato per plagio. Infatti in un articolo pubblicato alcune settimane fa su questo blog  proponevo giustappunto la sua medesima tesi (http://blog.libero.it/juventus/1379105.html). Con una sola differenza: il sottoscritto si è dilungato in sperticati elogi nei confronti dell'ex dirigenza.  Ebbene Feltri ribadisce: "La Juve non ha accettato la punizione; l'ha voluta. Era nella palta, e non giurerei sulla correttezza dei bilanci. Giraudo e Moggi sono svegli e minacciavano di diventare padroni della baracca. Alla Famiglia Agnelli ciò non era gradito, e neppure a franzo Grande Stevens, il presidente. Che a un dato momento si è scocciato e ha dato fuoco alle polveri. Il casino ha giovato alla Juventus. La quale si è liberata della diabolica coppia. La retrocessione in Serie B (anzichè in C) le ha permesso di non svincolare i giocatori quindi di venderli a buon prezzo. I capitali investiti rientrano in cassa e c'è pure una plusvalenza. Rimangono nel patrimonio gli impianti sportivi miliardari. L'immagine del famiglione torinese è salva. Il consiglio di amministrazione non avrà guai giudiziari. Cosa vuoi di più dalla vita? E' una finta disgrazia e un'autentica grazia. La squadra, tempo al tempo, tornerà ai vertici, grande come Stevens". Come dire....."Niente di nuovo sotto il sole".