ONORE A PAVEL NEDVED : "NON LASCIO LA JUVE, HO IL DOVERE DI AIUTARLA" La scelta del campione ceco: un atto d’amore verso la squadra e i tifosi: «La Juve mi ha dato tanto, ho il dovere di aiutarla. Poi ho un debito di riconoscenza con la Famiglia Agnelli che mi è sempre stata vicina. Ho nel cuore questa squadra e finchè le gambe me lo consentiranno correrò per questa maglia. Anzi, ormai credo proprio che concluderò qui la carriera. Lo scudetto? Vince sempre chi è in testa dopo l'ultima giornata di campionato e i primi siamo stati noi. Loro erano 15 punti dietro».Allora è tutto vero, Pavel Nedved: lei ha scelto di rimanere alla Juve nonostante la serie B. E’ stata una decisione sofferta?« No, nessun dubbio, anche se non mi mancavano le offerte da altri club. Sto bene a Torino, la mia famiglia è felice di restare. E poi dovevo qualcosa agli Agnelli che, da quando sono arrivato, mi sono stati sempre vicino » .Però a un certo punto ha avuto la tentazione di smettere di giocare, di chiudere con il calcio: giusto?« Sì, dopo il Mondiale. Quando sei stanco, a fine stagione, pensi sempre che non ne puoi più. Sono cinque anni che dico di voler smettere. Però, come sempre, mi è bastata una settimana di vacanza per ritrovare gli stimoli. Il mio manager mi ha tentato con prospettive diverse dalla Juve. Lui faceva il suo lavoro, voleva farmi andar via. Invece sono rimasto, contentissimo della mia scelta » . (ndr. l’altro giorno il suo agente Raiola commentava in preda allo sconforto: « Pavel? Vuole restare... contento lui... » .) Quali squadre la volevano? « In Italia nessuno, qualcuno dall’estero. Chiedete al mio procuratore. Non è riuscito a farmi cambiare idea, anche se mi rompeva le scatole ogni giorno... » .Ma la serie B non rappresenta un problema?« Non mi spaventa, credo che il calcio sia uguale dappertutto. Dipende da come si affronta ogni situazione. Il mio impegno non sarà diverso. Anche in B darò il massimo» .Come giudica la scelta degli altri campioni, quelli che hanno preferito abbandonare la nave?« Non posso dire che la questione mi lasci indifferente, però ognuno cerca la propria fortuna. Per me contava essere felice sapendo che anche la mia famiglia avrebbe condiviso pienamente. E così sono qua » . Crede che assisteremo ad altre partenze? « Spero di no, sono già tanti i campioni che se ne sono andati. Non so se la gente se ne rende conto, ma partire a meno 17 per salire in serie A sarà veramente dura » .Che cosa farà Ibrahimovic?« E’ il mio compagno di stanza, ma non so cosa abbia in testa. Dipende dai suoi pensieri. E’ un grande campione, vorrei che restasse. Parlerà con i dirigenti, vedremo » .Lei hai fatto una scelta rara, apprezzabile perché ispirata dal cuore. Un’eccezione in questo mondo. Se la sente di consigliare quelli che ancora tentennano?« In realtà, credevo che sarebbe stato sufficiente l’esempio di Del Piero e Buffon. Pensavo che altri si sarebbero adeguati... Se fossero rimasti tutti, sarebbe stato più facile per la Juve vincere questa sfida. Ognuno cerca la propria fortuna, a me non sembrava giusto abbandonare la Juve in questo momento di difficoltà. Ho pensato: sto bene, posso andare avanti, ho il dovere di dare una mano alla mia squadra » .Continuerà a giocare nella sua nazionale, la Repubblica Ceca?« Il ct ( Bruckner, ndr) mi chiama ogni giorno, io non so che dire... l’ultima volta non ho avuto il coraggio di rispondere! Ritiene che possa essere ancora indispensabile... Ci parlerò, gli voglio bene... Gli Europei? Due anni sono troppi per programmare » .Forse non potrà più giocare in Champions League. Ci ha pensato?« Sì, ci ho pensato. Ma la mia Champions sarà la serie B. Se dovessimo centrare la promozione, sarà come vincere la Coppa Campioni. Riuscire nell’impresa partendo a meno 17 sarebbe difficile per chiunque, anche per squadre più forti della nostra. La Champions perduta non rappresenta un problema, ora abbiamo altri traguardi » . Rimpianti? « I pensieri di Coppa li ho cancellati, devo essere realista. Sono già abbastanza vecchio, non riuscirò più a conquistare questo trofeo. Però ho una grande motivazione, devo aiutare la Juve a tornare dove merita » .E lo scudetto? Che ne pensa del tricolore assegnato all’Inter?« Se qualcuno vuole anche il mio Pallone d’Oro, nessun problema... Beh, mi ha dato fastidio. Io e i miei compagni abbiamo dato tutto in campo, senza pensare ad altro che non a giocare. Eravamo uno squadrone, abbiamo vinto meritatamente. Non avevamo bisogno di aiutini. Abbiamo stravinto il campionato e nessuno può dire che non lo meritassimo » .All’Inter però si festeggia. « Sono fatti loro. Noi abbiamo giocato onestamente e battuto le migliori. Siamo stati felici di aver vinto quello scudetto. I campioni sono quelli che all’ultima giornata di campionato sono primi in classifica. L’Inter non è arrivata prima » .Ha mai avuto sentore che esistesse un sistema che condizionava i risultati?« Sistema? Ma di cosa parliamo? Oggi paga solo la Juve, quindi solo la Juve era colpevole. Un sistema è un’altra cosa. E va bene, avranno ragione loro, è andata così. Cancelliamo tutto e ripartiamo da zero. Chi sbaglia paga, però sembra che solo la Juve abbia sbagliato. La società farà i ricorsi, noi dobbiamo pensare a recuperare i 17 punti » .Ha già giocato in serie B? « All’inizio della carriera, al mio esordio nel calcio. Avevo 17 anni e con il Pilsen conquistammo la promozione... Se si ripetesse sarei felice. Chissà, ho cominciato in B e potrei finire sempre in questo campionato, con lo stesso esito » .Quali i rischi maggiori dovendo scendere di categoria?« Non conosco gli avversari. Lo stile sarà diverso, è sicuro, il livello tecnico un po’ più basso anche se da quello che ho visto in tv la media generale non è mica male. In altri paesi le squadre di B non sono così forti come in Italia » .Ha parlato con Deschamps?« Già due volte, forse perché sono il più anziano e mi vuole coinvolgere... Non sono abituato a parlare molto con l’allenatore, ma se può servire ad aiutare i giovani... La Juve punta su di loro » .Per lei vestire la maglia bianconera ha un significato particolare? Con il suo gesto si è garantito l’affetto dei tifosi.« Non mi sento un eroe. Ai tifosi ho sempre voluto bene, in campo io combatto e per questo so che anche loro mi stimano. Ho fatto una scelta di vita. Ho privilegiato la Juve che mi ha dato tanto e che aveva bisogno di aiuto. L’ho fatto per la famiglia Agnelli, con loro ci vediamo ogni tanto. E poi mia moglie è più contenta così: se avessi smesso, sarei stato a casa tutto il tempo... » (Intervista tratta da Tuttosport)
Post N° 708
ONORE A PAVEL NEDVED : "NON LASCIO LA JUVE, HO IL DOVERE DI AIUTARLA" La scelta del campione ceco: un atto d’amore verso la squadra e i tifosi: «La Juve mi ha dato tanto, ho il dovere di aiutarla. Poi ho un debito di riconoscenza con la Famiglia Agnelli che mi è sempre stata vicina. Ho nel cuore questa squadra e finchè le gambe me lo consentiranno correrò per questa maglia. Anzi, ormai credo proprio che concluderò qui la carriera. Lo scudetto? Vince sempre chi è in testa dopo l'ultima giornata di campionato e i primi siamo stati noi. Loro erano 15 punti dietro».Allora è tutto vero, Pavel Nedved: lei ha scelto di rimanere alla Juve nonostante la serie B. E’ stata una decisione sofferta?« No, nessun dubbio, anche se non mi mancavano le offerte da altri club. Sto bene a Torino, la mia famiglia è felice di restare. E poi dovevo qualcosa agli Agnelli che, da quando sono arrivato, mi sono stati sempre vicino » .Però a un certo punto ha avuto la tentazione di smettere di giocare, di chiudere con il calcio: giusto?« Sì, dopo il Mondiale. Quando sei stanco, a fine stagione, pensi sempre che non ne puoi più. Sono cinque anni che dico di voler smettere. Però, come sempre, mi è bastata una settimana di vacanza per ritrovare gli stimoli. Il mio manager mi ha tentato con prospettive diverse dalla Juve. Lui faceva il suo lavoro, voleva farmi andar via. Invece sono rimasto, contentissimo della mia scelta » . (ndr. l’altro giorno il suo agente Raiola commentava in preda allo sconforto: « Pavel? Vuole restare... contento lui... » .) Quali squadre la volevano? « In Italia nessuno, qualcuno dall’estero. Chiedete al mio procuratore. Non è riuscito a farmi cambiare idea, anche se mi rompeva le scatole ogni giorno... » .Ma la serie B non rappresenta un problema?« Non mi spaventa, credo che il calcio sia uguale dappertutto. Dipende da come si affronta ogni situazione. Il mio impegno non sarà diverso. Anche in B darò il massimo» .Come giudica la scelta degli altri campioni, quelli che hanno preferito abbandonare la nave?« Non posso dire che la questione mi lasci indifferente, però ognuno cerca la propria fortuna. Per me contava essere felice sapendo che anche la mia famiglia avrebbe condiviso pienamente. E così sono qua » . Crede che assisteremo ad altre partenze? « Spero di no, sono già tanti i campioni che se ne sono andati. Non so se la gente se ne rende conto, ma partire a meno 17 per salire in serie A sarà veramente dura » .Che cosa farà Ibrahimovic?« E’ il mio compagno di stanza, ma non so cosa abbia in testa. Dipende dai suoi pensieri. E’ un grande campione, vorrei che restasse. Parlerà con i dirigenti, vedremo » .Lei hai fatto una scelta rara, apprezzabile perché ispirata dal cuore. Un’eccezione in questo mondo. Se la sente di consigliare quelli che ancora tentennano?« In realtà, credevo che sarebbe stato sufficiente l’esempio di Del Piero e Buffon. Pensavo che altri si sarebbero adeguati... Se fossero rimasti tutti, sarebbe stato più facile per la Juve vincere questa sfida. Ognuno cerca la propria fortuna, a me non sembrava giusto abbandonare la Juve in questo momento di difficoltà. Ho pensato: sto bene, posso andare avanti, ho il dovere di dare una mano alla mia squadra » .Continuerà a giocare nella sua nazionale, la Repubblica Ceca?« Il ct ( Bruckner, ndr) mi chiama ogni giorno, io non so che dire... l’ultima volta non ho avuto il coraggio di rispondere! Ritiene che possa essere ancora indispensabile... Ci parlerò, gli voglio bene... Gli Europei? Due anni sono troppi per programmare » .Forse non potrà più giocare in Champions League. Ci ha pensato?« Sì, ci ho pensato. Ma la mia Champions sarà la serie B. Se dovessimo centrare la promozione, sarà come vincere la Coppa Campioni. Riuscire nell’impresa partendo a meno 17 sarebbe difficile per chiunque, anche per squadre più forti della nostra. La Champions perduta non rappresenta un problema, ora abbiamo altri traguardi » . Rimpianti? « I pensieri di Coppa li ho cancellati, devo essere realista. Sono già abbastanza vecchio, non riuscirò più a conquistare questo trofeo. Però ho una grande motivazione, devo aiutare la Juve a tornare dove merita » .E lo scudetto? Che ne pensa del tricolore assegnato all’Inter?« Se qualcuno vuole anche il mio Pallone d’Oro, nessun problema... Beh, mi ha dato fastidio. Io e i miei compagni abbiamo dato tutto in campo, senza pensare ad altro che non a giocare. Eravamo uno squadrone, abbiamo vinto meritatamente. Non avevamo bisogno di aiutini. Abbiamo stravinto il campionato e nessuno può dire che non lo meritassimo » .All’Inter però si festeggia. « Sono fatti loro. Noi abbiamo giocato onestamente e battuto le migliori. Siamo stati felici di aver vinto quello scudetto. I campioni sono quelli che all’ultima giornata di campionato sono primi in classifica. L’Inter non è arrivata prima » .Ha mai avuto sentore che esistesse un sistema che condizionava i risultati?« Sistema? Ma di cosa parliamo? Oggi paga solo la Juve, quindi solo la Juve era colpevole. Un sistema è un’altra cosa. E va bene, avranno ragione loro, è andata così. Cancelliamo tutto e ripartiamo da zero. Chi sbaglia paga, però sembra che solo la Juve abbia sbagliato. La società farà i ricorsi, noi dobbiamo pensare a recuperare i 17 punti » .Ha già giocato in serie B? « All’inizio della carriera, al mio esordio nel calcio. Avevo 17 anni e con il Pilsen conquistammo la promozione... Se si ripetesse sarei felice. Chissà, ho cominciato in B e potrei finire sempre in questo campionato, con lo stesso esito » .Quali i rischi maggiori dovendo scendere di categoria?« Non conosco gli avversari. Lo stile sarà diverso, è sicuro, il livello tecnico un po’ più basso anche se da quello che ho visto in tv la media generale non è mica male. In altri paesi le squadre di B non sono così forti come in Italia » .Ha parlato con Deschamps?« Già due volte, forse perché sono il più anziano e mi vuole coinvolgere... Non sono abituato a parlare molto con l’allenatore, ma se può servire ad aiutare i giovani... La Juve punta su di loro » .Per lei vestire la maglia bianconera ha un significato particolare? Con il suo gesto si è garantito l’affetto dei tifosi.« Non mi sento un eroe. Ai tifosi ho sempre voluto bene, in campo io combatto e per questo so che anche loro mi stimano. Ho fatto una scelta di vita. Ho privilegiato la Juve che mi ha dato tanto e che aveva bisogno di aiuto. L’ho fatto per la famiglia Agnelli, con loro ci vediamo ogni tanto. E poi mia moglie è più contenta così: se avessi smesso, sarei stato a casa tutto il tempo... » (Intervista tratta da Tuttosport)