JUVENTUS

BOJINOV, LAMPI DI CLASSE


A Trento apre le marcature con un capolavoro.  Positive anche le prove di Paro e Birindelli. L´amichevole con i padroni di casa è finita 3 a 1 per i bianconeri di Deschamps. La partita sospesa un´ora complice un acquazzone Oggi un giorno di riposo. Intanto la Questura di Alessandria ha fatto luce sulla guerra tra tifosi per la "supremazia" della curva: identificati quattro ultràIn serie B tutto è ridimensionato. E se nel 2000 la Juve dovette aspettare novanta minuti perché evaporasse l´uragano di Perugia, quello che si portò via anche lo scudetto, ieri le è bastata attendere un´ora per riuscire a giocare (e poi a vincere, stavolta: 3-1) contro il Trento, squadra di serie D che comunque ha messo alle corde i bianconeri come già aveva fatto in settimana con Verona e Spezia, future concorrenti della formazione di Deschamps. La seconda amichevole stagionale ha infatti rischiato l´annullamento a causa di un violentissimo temporale che s´è scatenato su Trento alle 18.50, dieci minuti prima che la partita cominciasse: non proprio la nuvola di Fantozzi, visto che in Trentino ha piovuto per tutto il pomeriggio, ma l´acquazzone ha avuto dopo tutto una perfida puntualità.All´ora giusta le squadre hanno tentato di cominciare, ma il primo pezzo di gara è durato un minuto e venti secondi e poi tutti, giustamente, si sono rifugiati negli spogliatoi per scampare ad acqua e grandine. Ma un´ora più tardi la pioggia ha smesso, il campo dello stadio Briamasco s´è rivelato perfettamente drenato (al Delle Alpi non si sarebbe giocato, tanto per dire) e così si è potuto ricominciare, salvando incasso (modesto, gli spettatori erano poco più di tremila), diritti televisivi e soprattutto il giorno di riposo che Deschamps ha programmato per oggi. Stavolta, è bene dirlo subito, non ci sono state zuffe tra i tifosi, anche perché a Trento si sono presentati soltanto una ventina di Drughi e Arditi (i loro antagonisti sono Viking e Tradizione) cui per altro la polizia ha vietato l´accesso alle tribune, relegandoli in un cortiletto dietro a una cancellata, da dove hanno guardato la partita praticamente in gabbia. E stata l´ultima amichevole senza big, almeno senza quelli sicuri di restare: Nedved debutterà venerdì prossimo a Rovereto contro lo Spezia (e con lui Kovac e Tudor), giorno in cui dovrebbe esordire anche Ibrahimovic, sempre che non se ne vada prima. Per lui si sta scatenando un derby tra Milan e Inter, anche se per il momento la Juve resiste. In questi giorni, per la verità, i bianconeri stanno pensando soprattutto a comprare: Alessio Secco ha intavolato trattative per Givet (Monaco) e Felipe (Udinese), uno di loro due sarà il nuovo stopper (la prima scelta è il francese) il cui arrivo comporterà la cessione di Legrottaglie, probabilmente al Genoa. Alla Juve è stato proposto anche il centrocampista brasiliano Ricardinho, che ha fatto parte della Selecao in Germania, ma al giocatore è interessato soprattutto il Toro.L´agente di Camoranesi, intanto, ha comunicato alla società che il suo assistito non intende retrocedere con il resto della squadra, la settimana prossima (Secco s´è preso un week end di riposo) ci sarà un incontro.Tornando all´attualità dell´amichevole di ieri, la Juve ha vinto con qualche stento, ma bisogna riconoscere che questa è la fase della preparazione in cui le gambe sono più dure. Vale la pena ricordare i gol, tutti e quattro belli. Quasi un capolavoro quello di Bojinov, che al 28´ s´è destreggiato tra tre avversari con due palleggi volanti e un controllo a seguire che ha preceduto la zampata vincente. Ottimo il contropiede, lanciato dal bulgaro e rifinito da Zalayeta, che ha consentito a Olivera di segnare il 2- 0 al 40´. Secco e preciso il destro al volo di Zanetti al 3´ st, che ha permesso all´unico bianconero campione d´Italia (l´anno scorso giocava nell´Inter) di realizzare il 3-1. Eccellente anche la rete del Trento al 40´, quando Meda s´è infilato tra Birindelli e Legrottaglie e ha beffato Mirante con un pallonetto.Deschamps ha riproposto la stessa formazione della prima amichevole, con la sola eccezione di Zanetti - all´esordio in bianconero - al posto di Marchisio.Tra i migliori si sono segnalati Bojinov, sempre reattivo e pericoloso, Birindelli e Paro, nonostante un fisico palesemente appesantito da un anno di cura Ventrone a Siena. La manovra, nel complesso, non è filata via troppo liscia, soprattutto per colpa dell´imprecisione di Chiellini e Balzaretti. Marchionni è uscito nel secondo tempo per una botta alla caviglia. (Emanuele Gamba - Repubblica).GUERRA TRA TIFOSI PER LA SUPREMAZIA DELLA CURVA: IDENTIFICATI QUATTRO ULTRA'Ha atteso 19 anni prima di riprendersi il comando dei Drughi. 19 anni trascorsi in carcere per omicidio volontario. Il capo ultras Gerardo Mocciola è uno dei quattro "capi" che avrebbero ingaggiato la rissa finita a coltellate sabato scorso, di fronte allo stadio Moccagatta di Alessandria, prima della sfida calcistica tra la Juventus ed una selezione di calciatori della Provincia di Alessandria. In quell’occasione, tra varie fazioni della tifoseria bianconera, ci furono violenti scontri culminati con due accoltellati. Una delle coltellate l’ha presa proprio Mocciola.Secondo la Questura di Alessandria gli scontri sono avvenuti tra uno degli storici gruppi organizzati, i Drughi, e nuove "bande" bianconere che in questi anni hanno raccolto consensi. Lo sport, il tifo non c’entra nulla. Una guerra tra ultras per la leadership della curva e per l’attenzione della società torinese. "Appare chiaro", ha detto il capo della Squadra Mobile Domenico Lopane, "che Drughi, Arditi, Tradizione Bianconera (o Vikings) si erano dati appuntamento per una sorta di regolamento di conti". La prova è che i più focosi erano già in possesso di oggetti "atti ad offendere" e che tra i contusi, feriti ed ammaccati, non sono propriamente dei santi. Da un gruppo ispirato ad "Arancia Meccanica" di Kubrik non si può certo sperare che siano santarelli. Gerardo Mocciola, 43 anni, è uscito di galera poco tempo fa, è tornato a capo dei Drughi dopo quasi 19 anni di "lontanaza" per omicidio. Ma anche rapine, tentati omicidi, aggressioni sono nel "repertorio" del torinese. Nello scontro è stato ferito da una coltellata ad un polmone. E’ ricoverato all’Ospedale di Alessandria (prognosi 30 giorni). DASPO (divieto ad assistere a manifestazioni sportive) per 3 anni ed obbligo di firma in Questura. Gli altri fomentatori fermati dalla Polizia - i veri accoltellatori non sono ancora stati individuati - sono Giuseppe Bruno, 35enne, pluripregiudicato pure lui (resistenza, droga) e, nonostante già su di lui pendesse un Daspo, non si è allontanato dalla mischia. Ferito da un'arma da taglio, ha rifiutato il ricovero al nosocomio. Anche lui un altro Daspo per tre anni. Altri due (Domenico Patruno, 37 anni e Pietro Leoci, 32 anni) pregiudicati entrambi, non potranno assistere a manifestazioni sportive per i prossimi tre anni. Tre poliziotti e due carabinieri contusi non gravemente. (Fonte www.GiornAl.it di Alessandria)