JUVENTUS

Post N° 837


JUVENTUS-FROSINONE 1-0: LA STORICA RETE DEL CAPITANO REGALA LA VITTORIA AI BIANCONERI CHE ORA ENTRANO DI PREPOTENZA NELLE ZONE ALTE DELLA CLASSIFICA 200 GOL CON LA MAGLIA DEL CUORE: GRAZIE DEL PIERO, NOSTRO IMPERATORE  Il boato dell'Olimpico ha salutato l'ultimo capolavoro del Pinturicchio. 
DEL PIERO, UN FILM IN BIANCONERO LUNGO 200 RETI. Duecento gol e non sentirli. Se la ride Alessandro Del Piero, ragazzo riccioluto diventato uomo, tredici anni di onorata carriera bianconera per ritagliarsi un posto nella storia della societa' piu' gloriosa del calcio italiano. Se la ride come quando, nemmeno ventenne, entra a dieci minuti dalla fine di un Juventus-Reggiana, prendendo il posto di Fabrizio Ravanelli. Se la ride come quando, dopo soli sessanta secondi, batte il portiere Sardini siglando il suo primo gol in bianconero. Era il 18 settembre 1993, era l'inizio della leggenda. Il ragazzino pescato nelle giovanili del Padova comincia a farsi strada a suon di gol, con classe e umilta', trasformandosi in una delle piu' importanti bandiere del club torinese. I suoi 200 centri con quella maglia cucita addosso sono una galleria di opere d'arte, dove scegliere i quadri piu' belli non e' impresa da poco. Si potrebbe allora cominciare da quell'esterno destro con cui il giovanissimo numero 10 bianconero regala, nella stagione '94-95, la vittoria in rimonta sulla Fiorentina che lancia la prima Juve di Lippi verso lo scudetto. Il ragazzo di Conegliano ha sempre dichiarato che quello e' uno dei gol a cui e' rimasto piu' legato e in effetti fu allora che il giovane talento si trasformo' in Alessandro Del Piero. La Juve lascia andare Baggio e decide di puntare su di lui, una scelta che si e' rivelata azzeccata. Perche' l'anno dopo arrivano i "gol alla Del Piero": vertice sinistro dell'area, destro a rientrare sul palo piu' lontano. In Champions League ne fanno le spese in molti e da li' comincia la rincorsa verso quella coppa dalle grandi orecchie inseguita per anni dopo la tragedia dell'Heysel. Qualche mese dopo, il 26 novembre 1996 per l'esattezza, un lampo di Alex squarcia il cielo di Tokyo e la Juventus batte il River Plate nella finale di coppa Intercontinentale. La stagione seguente, 1997-98, e' trionfale: Pinturicchio, cosi' lo aveva soprannominato l'Avvocato, segna 32 gol, di cui 21 in campionato e 10 in Champions League, il suo picco piu' alto in tanti anni di Juve. L'8 novembre del '98, pero', il numero 10 bianconero si rompe a Udine il legamento crociato e per lui comincia un inferno che dura nove mesi, fino al rientro in campo contro i russi del Rostov, semifinale di Intertoto. Alex entra nella ripresa e segna subito, sembra la fine dell'incubo ma in quella stagione, in campionato, Del Piero trova la porta solo dagli undici metri. Tutti lo danno per finito ma, come succedera' tante altre volte, il ragazzo di Conegliano risorge e nella penultima giornata, contro il Parma, stacca alto di testa tornando a segnare su azione.  Il suo film in bianco e nero scorre ancora tra alti e bassi ma alla 19^ giornata, il 18 febbraio 2001, quando di nuovo tutti lo davano per morto, Del Piero si inventa un gol da cineteca contro il Bari, una rete con una dedica speciale, quella al padre scomparso qualche giorno prima dopo una lunga malattia. Il 26 agosto dello stesso anno, contro il Venezia, Alex segna una doppietta ed entra nel club dei "centenari" perche' raggiunge quota 100 reti con la maglia della Juventus. Quando torna Lippi sulla panchina bianconera, Pinturicchio rinasce ancora una volta e in tre stagioni, dal 2001 al 2004, va in rete 58 volte, ma soprattutto torna a essere decisivo. Il biennio sotto Capello, invece, e' un tormento ma il 10 gennaio 2006, nel ritorno degli ottavi di coppa Italia contro la Fiorentina, segna il suo 183esimo centro in maglia bianconera, superando Boniperti nella classifica dei migliori goleador di sempre nella storia della Vecchia Signora. In estate lo scandalo calciopoli causa la retrocessione in B del club di corso Ferraris ma un buon capitano non abbandona mai la nave che affonda e Pinturicchio, diventato campione del mondo a Berlino, rimane, per inseguire la promozione ma anche il gol numero duecento. E in un sabato d'ottobre, contro il Frosinone, il sogno si avvera, Pinturicchio entra nella ripresa e dopo pochi minuti segna, decidendo la partita. Del Piero se la ride, ma il tempo dei titoli di coda non e' ancora arrivato. LA GIOIA DEL CAPITANO: "SONO STRAFELICE". Alex Del Piero non si ferma mai. Oggi, contro il Frosinone, ha fatto 200, ma guarda già al prossimo traguardo, perché la sua storia in bianconero ha ancora tantissimi capitoli da scrivere: “Sono strafelice, per il gol e per la vittoria. La rete numero 200 con la maglia della Juventus non rappresenta un traguardo, ma un’altra tappa della mia lunga vita in bianconero. Ho ancora tanti gol da fare, abbiamo tante vittorie da conquistare. Il legame con questa società e con i suoi tifosi è molto forte, ci siamo tolti assieme tante belle soddisfazioni”. Gli chiedono quanto aspettasse questo gol: “In realtà erano solo tre partite, ma se ne è parlato così tanto…. Non era un’ossessione, è normale che un attaccante il gol lo cerchi sempre con insistenza, indipendentemente da cosa rappresenta. Ovviamente questo ha un significato particolare”. Del Piero, alla domanda relativa ai gol a cui è più affezionato, ne cita alcuni: “Quello nell’Intercontinentale, il primo in Champions League, il primo in assoluto nella Juventus, quello del record, quello contro la Fiorentina nell’anno del primo scudetto. Sono tanti, alcuni li ricordo per come li ho realizzati, altri per il significato che avevano in quel particolare momento”. Bravo Alex! E, come ha detto lo speaker a fine gara, altri 200 di questi gol!LA PARTITA. La vittoria contro il Frosinone rimarrà nella storia per il gol con cui Alessandro Del Piero ha regalato alla squadra i tre punti: per il capitano è infatti la rete numero 200 in maglia bianconera, un altro capitolo della splendida storia che lega la Juventus ed il suo capitano. Nella prima partita dopo l’Arbitrato, che ha restituito 8 punti ai bianconeri, la squadra di Deschamps ospita il Frosinone, prima di una serie di tre partite in poco più di una settimana. Come anticipato alla vigilia, il tecnico bianconero opera il turnover lasciando a riposo Del Piero, che sarà poi l’autore del gol partita, a favore di Bojinov, schierato in coppia con Trezeguet. L’attaccante bulgaro mette subito in difficoltà il portiere avversario, procurandosi tre occasioni da gol (3’, 4’ e 14’) e segnando anche una rete annullata dall’arbitro Squillace che ravvisa un fuorigioco di Trezeguet. La Juventus comunque è padrona del campo fin dai primi minuti, ma non è facile avere la meglio su un avversario chiuso in difesa che si affaccia per la prima volta in area bianconera al 28’ con Di Nardo, il cui colpo di testa termina a lato. La squadra di Deschamps continua incessantemente ad attaccare e cercare il gol fino all’intervallo: ci prova Nedved al 31’, Trezeguet prima con una rovesciata che termina di poco a lato (33’) poi con un gran destro respinto dal portiere (36’).  La ripresa inizia con il Frosinone pericoloso al 1’ con Di Venanzio, ma Buffon si oppone da grande campione e alza sopra la traversa. Risposta bianconera affidata prima a Trezeguet, il cui destro viene ribattuto dal portiere in uscita (4’), poi a Nedved con una conclusione che termina alta (6’) e poi ancora all’attaccante francese che approfitta di una distrazione della difesa avversaria, ruba palla, ma di destro spedisce a lato (19’). Nel frattempo Deschamps aveva sostituito, al quarto d’ora, Bojinov con Del Piero ed è proprio il capitano che al 28’ porta in vantaggio la squadra segnando uno storico gol: tiro di Nedved che termina sul palo, il pallone torna indietro e arriva proprio ad Alex che mette in rete il suo gol numero 200! E’ festa grande per il capitano, abbracciato da tutta la panchina, che ha preparato per lui la maglia celebrativa con un 200 stampato in bella vista, e acclamato a gran voce dai suoi tifosi. Galvanizzato dal gol, Del Piero cerca il raddoppio poco dopo e poi regala un numero di alta classe con cui serve Marchionni, entrato per Camoranesi, il cui tiro però viene neutralizzato dal portiere (39’). A pochi minuti dalla fine Deschamps opera anche la terza sostituzione, facendo esordire il giovane centrocampista Marchisio, in campo per Trezeguet. Finisce, dopo 4 minuti di recupero in cui c’è ancora spazio per una conclusione di Nedved e una punizione di Del Piero, con il capitano festeggiato sotto la curva.DESCHAMPS CELEBRA ALEX. “Nel primo tempo abbiamo sbagliato tanto. Poi siamo cresciuti nella ripresa e chi è entrato ha dato una grande mano alla squadra”. Didier Deschamps si gode la vittoria contro il Frosinone, giunta al termine di una gara tirata, risolta da un guizzo di Del Piero, al suo 200° gol in bianconero: “Sono molto contento per Alex. Ha segnato questo gol che cercava da tempo e ci ha dato la vittoria. Quando un giocatore come lui entra in campo, ci si può sempre aspettare qualcosa di positivo per l’esito della partita”. Molte delle domande dei giornalisti, vertono naturalmente su Alex e sul suo ennesimo record: “E’ giusto che sia così – commenta Deschamps – E’ un campione che interessa alla gente e questo, a volte, può essere pesante anche per lui, ma fin che risponde così sul campo, va più che bene”. Tra l’arbitrato di ieri e la vittoria contro il Frosinone, i bianconeri si sono ritrovati di colpo con undici punti in più in classifica: “In effetti in due giorni non mi era mai capitato di fare tanti punti – sorride il mister. La decisione dell’Arbitrato sta evidentemente a significare che la prima sanzione era troppo pesante. Il nostro balzo in classifica tocca forse più i nostri avversari di noi, perché forse, prima dello sconto, eravamo meno temibili”. Mercoledì, contro il Brescia, ci sarà il primo scontro diretto della stagione: “Sì, ma ora, proprio perché la nostra posizione è cambiata, possiamo affrontarlo con uno spirito diverso. Prima avremmo dovuto vincere ad ogni costo, senza possibilità di appello. Ora si tratta di una partita importante, che vogliamo fare nostra, certo, ma che vale sempre e comunque “solo” tre punti”.