JUVENTUS

Post N° 901


STASERA NEL BIG MATCH DI BOLOGNA I BIANCONERI SCENDERANNO IN CAMPO CON I NOMI DI ALESSIO E RICCARDO STAMPATI SULLE MAGLIE. OGGI GIOCHEREMO IN 13. FORZA RAGAZZI!"Sono stati giorni difficilissimi per tutti e in questo momento parlare di calcio conta davvero poco - ha detto Deschamps -. Al Dall'Ara giocheremo tutti per Ale e Ricky. Il tecnico ha recuperato in pieno Trezeguet ma non lo rischierà, spedendolo in panchina. In campo dal primo minuto Del Piero in coppia con Zalayeta.
IN CAMPO PER ALE E RICKY. Avrà addosso i nomi di Alessio e Riccardo, stampati su una maglietta bianca, la Juve che stasera incrocerà il Bologna al «Dall’Ara»: nel minuto di silenzio aiuterà a ricordare che sì, lo show va avanti, ma non sempre cuore e testa gli stanno dietro. Ieri, bastava guardare e ascoltare Didier Deschamps, davanti ai microfoni per cortesia, perché la voglia era azzerata: «Pensiamo al dolore delle famiglie di questi ragazzi - ha detto il tecnico bianconero - perché con quello che è successo siamo stati colpiti tutti nel cuore. Noi dobbiamo pensare a quello che c’è davanti, ma sono giorni difficili: e in questi momenti il calcio conta poco». Conta che due ragazzi di 17 anni sono morti dove ti alleni ogni giorno, per andare a recuperare un pallone in un laghetto gelido, mentre inseguivano il sogno di diventare come te. Ieri, per la prima volta, ha parlato anche la società, per voce del presidente, Giovanni Cobolli Gigli: «Non trovo un aggettivo per definire una tragedia del genere, la perdita dello scudetto è uno scherzo in confronto. Perdere due ragazzi di quell’età è una tragedia per le famiglie e per noi. Ho vissuto direttamente il loro dolore, mi commuovo ancora adesso a pensarci. E posso solo dire che l’impegno della Juve sarà totale nei confronti delle due famiglie». Venerdì sera, fu proprio Cobolli Gigli a telefonare ai genitori, per comunicare la notizia più brutta della vita. Alessio Ferramosca e Riccardo Neri saranno ricordati, con alcuni striscioni, anche dai tifosi della Juve e del Bologna. Quest’ultimi non hanno comunque rinunciato alla protesta contro le sentenze di Calciopoli: quelli della curva «Andrea Costa» entreranno con 15’ di ritardo, nonostante il presidente rossoblù Alfredo Cazzola e il tecnico Renzo Ulivieri abbiano chiesto di soprassedere. L’ha fatto pure il questore di Bologna, Francesco Cirillo: evitare atteggiamenti «sopra le righe» e far prevalere la riflessione e il rispetto per il lutto alla volontà di protestare. Il ricordo di Alessio e Riccardo, ieri, è passato anche su Juve Channel, con un video di cinque minuti dedicato ai due ragazzi della squadra «Berretti». Musiche e immagini che hanno ripercorso la tragica serata di venerdì, dall’annuncio dello speaker allo stadio, per riviare la gara col Cesena, ai volti dei giocatori. C’è la festa natalizia delle giovanili bianconere, del 12 dicembre scorso, e un allenamento di Alessio e Riccardo, che ridono, corrono e sudano fra i compagni, sul campo di Vinovo. Gli amici li ricordano così. (La Stampa)LA PARTITA. E´ visibilmente scosso, Deschamps, ma cerca di lasciar da parte i cattivi pensieri e di pensare esclusivamente al Bologna. Proprio come ha chiesto di fare alla squadra, che stasera scenderà in campo con il lutto al braccio. Prima della partita tutti i calciatori indosseranno una maglia con i nomi dei due ragazzi scomparsi. «In questi momenti, per rispetto nei confronti delle famiglie, meno si parla meglio è. Siamo sconvolti, ma dobbiamo pensare al Bologna». Avanti con i rossoblù, quindi: «Affrontiamo una squadra da serie A che è in forma, ha grande fiducia e molta convinzione. Affrontarli a casa loro sarà ancora più difficile. Un test decisamente importante, anche se il nostro campionato non si deciderà stasera». I complimenti al Bologna non sono parole di circostanza: «La squadra di Ulivieri secondo me è superiore al Genoa e al Napoli. In ogni caso nel ritorno avremo il vantaggio di giocare in casa tutti gli scontri diretti». L´allenatore bianconero ha le idee chiare anche in merito al pericolo maggiore degli emiliani: è Claudio Bellucci da Roma. «E´ veloce, bravissimo sotto porta, ha un tiro preciso. Non per nulla è il capocannoniere del campionato. Dovremo stare attenti, lasciargli spazi può diventare molto pericoloso». Deschamps però teme anche Meghni: «E´ arrivato in Italia molto presto, ma ha tanta qualità». In chiave formazione Didì ha pochi dubbi dalla cintola in su: «Dopo tre settimane di stop Trezeguet ha ripreso ad allenarsi regolarmente ma non ha ancora i 90 minuti nelle gambe». Come dire che giocherà un tempo partendo dalla panchina. In campo dal primo minuto toccherà invece a Del Piero e Zalayeta, proprio come sarebbe stato contro il Cesena. I dubbi dell´allenatore francese riguardano invece il reparto difensivo: «Zebina ha recuperato, è pronto per giocare» ha detto Deschamps. Parole che sembrano avvalorare l´ipotesi del rilancio del francese, anche se rimane in pista l´ipotesi Birindelli che dispone di caratteristiche fisiche più adatte per francobollare lo spauracchio Bellucci. L´altro dubbio è legato al centro della difesa: il favorito è Chiellini (con Balzaretti a sinistra), ma Kovac sgomita per un posto accanto a Boumsong. «Ricordi personali di Bologna? Ricordo di aver giocato, ma non ho ricordi particolari. Evidentemente sto diventando vecchio e mi dimentico le cose».Deschamps cerca di stemperare la drammaticità del momento con una battuta, ma il suo volto parla chiaro: la Juve stasera giocherà con un pensiero fisso nella mente e nel cuore rivolto ad Alessio e Riccardo. (Repubblica)TROFEO SCUDETTO: A COBOLLI LA COPIA.  Il pranzo di Natale della Lega è servito anche per consegnare ai club di serie A e B i trofei originali vinti nella passata stagione. «Non ho mai avuto fra le mani così tanti trofei», ha detto Massimo Moratti al termine della premiazione. E infatti ha dovuto chiedere aiuto ai fattorini per trasportare in sede ben quattro trofei: la Coppa–scudetto, la Coppa Italia, la Supercoppa italiana e la Coppa Italia Primavera. Moratti, dunque, solo ieri è riuscito a portarsi materialmente a casa lo scudetto più chiacchierato della storia del calcio, mentre il presidente bianconero Cobolli Gigli ha dovuto accontentarsi della copia, quella che nel maggio scorso venne consegnata a Capello, Moggi e Giraudo sul campo neutro di Bari.  Il buon Matarrese per non creare ulteriori imbarazzi non se l’è infatti sentita di chiedere alla Juventus di restituire il trofeo "tarocco" e neanche Moratti ne ha preteso la restituzione. Cobolli Gigli a onor del vero non è sembrato assolutamente contrariato dalla questione, si è soltanto limitato ad osservare: «La coppa scudetto consegnata alla Juventus si trova ancora in bacheca». Chi era in sala giura che al momento della premiazione il presidente bianconero non ha lesinato applausi al collega interista. Anche l’avvocato rossonero Leandro Cantamessa, che aveva dichiarato: «Lo scudetto dell’Inter non è legittimo», alla fine ha deposto le armi e reso omaggio ai cugini nerazzurri.