JUVENTUS

Post N° 903


FOLLA E LACRIME PER L'ULTIMO SALUTO AI RAGAZZI DELLA JUVEI DUE ANGELI BIANCONERI SONO VOLATI IN CIELOTutta la squadra, i dirigenti, tanti giovani e gruppi di tifosi della curva bianconera per l'estremo saluto ai due ragazzi della Berretti annegati al centro sportivo di Vinovo. Tre minuti di applausi
Più di mille persone hanno dato ieri l´ultimo saluto ad Alessio Ferramamosca e a Riccardo Neri, i due diciassettenni annegati nel laghetto di Vinovo. Tutta la squadra della Juventus e i campioni bianconeri, oltre ai vertici della società e al sindaco Sergio Chiamparino, hanno voluto partecipare al funerale celebrato in Duomo. Con loro anche gli amici, i compagni di scuola e di squadra, che hanno voluto ricordare Alex e Ricky con commoventi messaggi. Toccanti alcune lettere come quelle che parlano "ai due campioni che ci guardano da lassù".   Sono parole che arrivano direttamente dai cuori. Ultimi messaggi per ricordare un amico che un destino assurdo ti ha strappato all´improvviso. Sono tanti i ragazzi che, nell´affollato Duomo, si alternano al microfono per raccontare a tutti chi erano davvero Alessio e Riccardo che ora sono lì, nelle due bare davanti all´altare. Andrea che parla per tutti i compagni della Berretti ha la voce incrinata dall´emozione. «Difficile ricordare queste persone con le parole. Difficile è accettare qualcosa di inaccettabile - dice - Difficile è avere la forza di credere che loro se ne siano andati così. Lacrime infinite sono l´unico modo per ricordare due persone che non meritavano affatto che la vita fosse così ingiusta nei loro confronti... Ricky il nostro capitano sia in campo che fuori con la sua umiltà e generosità che lo contraddistingueva e lo faceva essere il numero 1 in tutti i sensi. Alessio con la sua vivacità, disponibile per chiunque chiedesse qualcosa, sempre pronto a rendere felici compagni di squadra e amici. Nel nostro spogliatoio e nel nostro cuore ci saranno due posti vuoti, compensati però dal ricordo e dai momenti incancellabili vissuti insieme....». Angelo Spina, 19 anni, è arrivato con gli amici toscani da Gambassi. Lui la sua lettera a Ricky l´ha scritta all´obitorio. Parole di getto, sgorgate da un´amicizia profonda. «Ciao grandissimo numero Uno al mondo. Volevo dedicarti un ultimo pensiero sapendo che tu da lassù mi stai ascoltando anche se queste frasi non riempiranno il vuoto che hai lasciato dentro di noi e non sostituiranno il suo dolce e splendido sorriso. Io ti voglio salutare e soprattutto ti voglio ricordare così: ti ricorda là nei giardini della scuola i primi giorni che sono arrivato a Gambassi dove tu giocando a calcio con i tuoi compagni dimostravi già di essere il numero uno. Ti ricordo là a casa tua dove sei nato e cresciuto quando io venivo a fare i compiti con il tuo fratellone Fabio e che poi sempre alla solita ora la tua cara nonnina ci faceva riunire in cucina e divoravamo quelle giganti fette di pane con la Nutella. Ti ricordo là nei campi di calcio dove con passione e impegno rincorrevi il tuo grandissimo sogno... ricordo le nostre partitelle quando cercavo a tutti i costi di farti gol e alla fine mi arrabbiavo e chiedevo di farti dare il cambio così sarei riuscito a segnare. Perché tu Ricca sei sempre stato imbattibile...». Alessandro Doglioli con Alessio Ferramosca passava le estati a Laigueglia. E ora in chiesa si chiede: «Che senso ha Ale? Non ha senso morire a 17 anni per un pallone. Anche se non ho capito il senso di questa disgrazia e non lo capirò mai grazie a te ho capito il senso della vita. Ho capito che la vita è troppo breve per rovinarsela e ho capito che potrebbe finire da un momento all´altro e per questo ho deciso che d´ora in poi me la godrò al massimo proprio come hai sempre fatto tu campione... Beh, sperò che lassù ci sia almeno un pallone così che tu possa divertirti e non ci sia un laghetto maledetto che possa inghiottirti così presto. Se avessi saputo che te ne saresti andato così presto avrei scattato molte più foto insieme. Se avessi saputo che te saresti andato così presto avrei fatto qualcosa, qualsiasi cosa per salvarti... Vai Ale divertiti e fai tanti gol...». C´erano Del Piero e Buffon e tutti i giocatori della prima squadra ma anche i ragazzi delle giovanili al funerale di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri.  A dare l´ultimo saluto ai due giovani non solo la Torino bianconera ma anche Urbano Cairo, presidente del Torino Calcio e le rappresentanze di diverse squadre italiane tra cui Sampdoria, Milan, Inter e Atalanta. In prima fila, accanto ai familiari delle due vittime, il sindaco Sergio Chiamparino, John Elkann e la moglie Lavinia, il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli, l´amministratore delegate Jean Claude Blanc e i due presidenti onorari della società bianconera, Franzo Grande Stevens e Giampiero Boniperti. E poi campioni del passato ora diventati dirigenti come Roberto Bettega, Marco Tardelli e Gianluca Pessotto. Sull´ala sinistra del duomo si sono affollati i compagni di scuola di Riccardo Neri e gli amici toscani, arrivati con tre pullman partiti all´alba da Gambassi. Sulla destra parenti e amici di Alessio Ferramosca. Sulle due bare le foto dei due ragazzi in maglia bianconera e le sciarpe della Juve. Su quella di Riccardo che sognava di essere un portiere anche quella della Fiorentina e la maglia con il numero Uno autografata da Buffon. A segnare il momento più commovente sono stati i messaggi letti dai compagni di squadra («Nel nostro spogliatoio e nel nostro cuore ci saranno sempre due posti vuoti...») e dagli amici di scuola e di vacanze («Sperò che lassù ci sia almeno un pallone e che tu possa divertirti. E che non si sia un laghetto maledetto che possa inghiottirti così presto»). Un lungo applauso e cori juventini cantati tristemente hanno poi accolto le bare all´uscita del Duomo. Durante il funerale sono state spente le luci di Natale. (Repubblica)