JUVENTUS

SOLITA CAMPAGNA ANTI MOGGI


LAPO LO SCAGIONA: "NON CE L'HO CON LUI"Da Los Angeles il giovane rampollo di casa Agnelli si dice stupito della polemica tutta italiana e spiega il grande "equivoco" ad un amico. L'ex Dg bianconero è fuorioso con i media:  "Non credo che Lapo abbia detto nulla di quello che gli viene attribuito. E sa perché? Perché io di Lapo sono sempre stato buon amico. Il fatto è ormai vengo addittato di tutto. Spero che adesso non mi accusino di aver fatto cadere il Governo"
di Leo Turrini - Il GiornoLO STUPORE DI LAPO. LAPO ELKANN è a Los Angeles. Motivi di lavoro. Si scusa con garbo: «Dovevamo andare assieme a vedere Modena-Juventus dice a chi scrive Mi dispiace perchè temo non ci sarà una prossima volta: i miei bianconeri tornano in A dritti sparati, i tuoi canarini non credo...».Lapo Elkann è a Los Angeles e dall’altra parte degli States il ‘New York Times’ gli attribuisce un sospetto: dietro la reclamizzatissima disavventura del rampollo di Casa Agnelli, una dolorosa storia di droga e non solo, ci sarebbe addirittura il fantasma di Luciano Moggi! Lui, il nipote dell’Avvocato, è stupito. Infatti ha sempre detto: «Io non ce l’ho con il signor Moggi». Se può interessare, non ha cambiato idea. L’ex direttore generale della Juventus non sarà uno stinco di santo, ma accusarlo di tutto francamente pare eccessivo. Anche a chi non stravede per lui.I MISTERI. E’ vero, invece, che Lapo ha sempre vissuto con rabbia la ricostruzione ‘pubblica’ della notte che lo trasformò in un fenomeno da baraccone. Si è assunto le responsabilità che riteneva gli spettassero: «Avevo un problema di tossicodipendenza, l’ho ammesso senza concedermi alibi di comodo ha raccontato mesi fa a chi scrive Ma sul resto, su tutto il resto, custodisco dentro me stesso tanti, tanti dubbi. Io in quella casa non ci sono arrivato con le mie gambe, ecco. E un giorno spero che i misteri, che ci sono, si chiariranno».NOTORIAMENTE l’Italia è un Paese nel quale un complotto non si nega a nessuno. Eppure, forse è il caso di accettare le perplessità del giovanotto, un amico fragile che ha pagato i suoi errori. «Ho sopportato di tutto, le battutine, le ironie, le allusioni, le perfidie si è sfogato una volta Hanno anche sostenuto che mi è stata restituita visibilità, per usare un termine alla moda, soltanto perchè appartengo ad una famiglia importante. Ah sì? Ma andate a prendervi le collezioni dei giornali o le registrazioni tv. Sono stato massacrato. Non ho chiesto e non chiedo sconti e nemmeno debbo chiedere perdono. Mi sono rialzato. E non voglio cadere più».Lapo Elkann si è rimesso in piedi. Lavora molto, fra Europa e America. Si sforza di ignorare le cattiverie. Sta investendo sulla sua esistenza, con un mestiere a mezza strada tra comunicazione ed imprenditoria. E’ un giovane uomo impegnato in una difficile rimonta. Lasciatelo vivere, se non vi dispiace. LO SFOGO DI MOGGI. Luciano Moggi  si sfoga contro l'ennesimo vile attacco dei media nei suoi confronti. Lo fa attraverso le colonne del Corriere della Sera e con quella punta di ironia che lo ha sempre contraddistindo. Già ieri intervenendo telefonicamente in una trasmissione sportiva di telelombardia ha affermato: "E' in atto una vergognosa campagna dei media contro di me. Ormai mi additano di tutto: spero che adesso non mi accusino di aver fatto cadere il Governo". Luciano Moggi, come va? «Benissimo, grazie».Ha una bella voce, squillante, quasi allegra. «Mi spieghi perché non dovrei avere una voce squillante. O perché non dovrei essere allegro. Tra l'altro ne ho dei motivi: sono qui a Monticiano che festeggio il compleanno di mio padre Damiano».Quanti anni, il papà? «Novantasei».Beh, complimenti. «Grazie, ma non mi ha chiamato per gli auguri, immagino».Eh no, l'ho chiamata per Lapo... sa la storia dell'intervista in cui la tira in ballo. «Eh, me l'aspettavo».Che cosa possiamo rispondere al rampollo degli Agnelli. «Niente».Come niente, dopo quello che ha dichiarato, che dietro la sua rovinosa caduta di un anno e mezzo fa c'era lei? «Ecco, qui sta il punto. Io non penso che Lapo abbia detto nulla di quello che gli viene attribuito. E sa perché? Perché io di Lapo sono sempre stato buon amico».Quindi non c'è lei dietro anche a questa faccenda, con un fotografo già appostato in ospedale quando arrivò l'ambulanza? «Ci mancherebbe altro e poi, scusi, ma dietro quale altra faccenda sarei stato?».Come quale altra? Ma quella dello scandalo del calcio. «Alt, vogliamo ricominciare?».Tutt'altro. «Bene, allora la domanda sulla faccenda di Lapo, la dovrebbe rivolgere al giornalista del New York Times e già che c'è chieda anche a quello della Gazzetta dello sport per la storia di Baggio».Cioè il fatto che ci sarebbe stato Moggi dietro la mancata convocazione ai Mondiali del 2002? «Sì, proprio quella, mi hanno accumunato a Trapattoni ma io, naturalmente, non c'entro nulla, sa qual è il problema?».No, ma forse lo immagino. «È che io sono diventato una moda: è tutta colpa di Moggi».E questa volta? «Questa volta si capisce benissimo cosa voleva dire Lapo. Comunque la cosa non mi preoccupa, io sono suo buon amico. Non ce l'ha con me».Insomma. Si ricorda tutte le frecciatine? Giusto una settimana prima della famosa vicenda definì lei e Giraudo «Caino e Babele». «E una settimana fa, invece, mi ha difeso: ha detto che il capro dello scandalo espiatorio è stato Moggi. E ha aggiunto che altri invece se ne sono andati».Si riferiva a Giraudo? «Non era rivolto a me e a chi si riferiva non lo so».Senta, ma questa faccenda che per tutti è ancora il Grande Vecchio non la diverte? È un modo di allungarle la vita. «Guardi, il grande vecchio è quello che fa uscire queste cose».Va bene, ma una cosa adesso ce la può rivelare: chi era Caino e chi era Babele, tra lei e Giraudo? «La saluto, stia bene».IL COMMENTO di Pavel (collaboratore Nostra Signora del Cuore).  Tra le tante frasi non virgolettate dell’intervista rilasciata da Lapo al NYT , v’è la frase "he aired an extraordinary theory: that his overdose may have been orchestrated by Luciano Moggi, the disgraced former head of Juventus, which the Agnelli family owns". Lapo ieri sera, attraverso un suo portavoce, ha fatto comunicare dai TG Rai di aver pronunciato solo la frase sui dubbi riguardanti la presenza di un fotografo davanti all’ospedale quando arrivò in stato comatoso da overdose (che conferma certe voci che giravano da tempo, cioè che Moggi avrebbe informato al fotografo e che per questo gli Elkann avrebbero deciso di eliminarlo non già dalla sola Juve –per ciò sarebbe bastato non rinnovargli il contratto in scadenza o licenziarlo, ma, inevitabilmente, lo si sarebbe ritrovato davanti con un club avversario- bensì dal calcio). Pertanto, Lapo pare voglia rettificare, ieri sera, l’accusa surreale contro Moggi scaturita dal NYT di essere stato mandante nientemeno che di un suo tentato omicidio, magari motivato dal fatto che i due avevano litigato una settimana prima!?... Ma per favore! Accusa non solo surreale ma anche smentita, appunto, ieri sera, da Lapo stesso. Tale accusa avrebbe presupposto, infatti, che Moggi avrebbe dovuto scoprire e contattare il pusher di Lapo, corromperlo affinché tagliasse la roba così male da essere atta a mandare Lapo in overdose e in coma senza rischiare di amazzarlo (cosa tecnicamente impossibile) o semplicemente da ammazzare Lapo, mandando un fotografo davanti all’ospedale affinché fotografasse l’arrivo di un Lapo morto stecchito o agonizzante. E a che pro avrebbe convinto Moggi a un pusher affinché ammazzasse Lapo? E poi non è forse Lapo stesso colui che, poche ore prima dell'intervista pubblicata dal NYT, dichiarava in un’altra intervista: “Su Moggi la penso come Del Piero: non è l'unico, è diventato un capro espiatorio. C'è chi è peggio di lui e si è rintanato all'estero" (per me, chiara allusione a Giraudo... e mi domando: proprio Lapo, residente a NY, pretende si fare la morale a chi si “rintana” all’estero?). In quanto poi a chi avrebbe avvisato il fotografo, escludendo l’ipotesi fantascientifica che Moggi sia stato avvisato dal trans Patrizia o da altri presenti in situ (ipotesi assurda anch'essa in quanto implica, di nuovo, che Moggi sapesse dell'imminente overdose e avesse lasciato il proprio telefono al trans o al pusher), dello stato di overdose di Lapo, e ancor di più l’ipotesi che Lucianone sapesse dal pusher che quella notte Lapo sarebbe andato in overdose, non è affatto difficile desumere che il trans o un qualche infermiere del nugolo che soccorse Lapo abbia avvertito il fotografo. Due dati sono certi: 1) il ricco naso sniffatore era libero di non assumere o di assumere la quantità x o y di roba; 2) i soliti noti si fregano le mani e si scatenano nel loro sport preferito, che non è affatto il calcio, come fingono, bensì la caccia all’orco (della serie SCANDALO JUVE!!! a 9 colonne, ricordate??) e l’affossamento sistematico della Juventus, distogliendo ancor di più l’attenzione della gente dalle indagini in corso sui veri falsificatori del calcio a piede libero, quelli di cui matarrese e soci predicano da tempo l'assoluzione preventiva, perché "loro pagano".