JUVENTUS

PROCLAMA DELLA SOCIETA' JUVE


"BUFFON NON E' IN VENDITA"Scontro tra Juve e Milan per il numero 1 azzurro. Cobolli Gigli: “Ha un contratto fino al 2011. In ogni caso, al di là del contratto, quello che vogliamo è che Buffon continui a trovarsi bene nella Juve, come ha dimostrato in passato e come sta dimostrando adesso”. E intanto Trezeguet fa sapere che potrebbe restare anche la prossima stagione.
Massimiliano Nerozzi - La Stampa GIGI NON SI TOCCA. -  Gigi Buffon non è sul mercato». Non ha il timbro dell’ufficialità, ma la frase che nel pomeriggio esce da casa Juve ben chiarisce, ce ne fosse stato bisogno, le parole pronunciate ieri mattina dal presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, a Milano per il consiglio della Lega calcio: «I sogni sono sogni, ma la realtà è che Buffon è legato alla Juve con un contratto fino al 2011, quindi con obblighi reciproci tra società e giocatore». Se mai fosse vero, poi, che nel pallone di oggi nessuno è invendibile, il proclama presidenziale sarebbe un chiaro avviso a chiunque s’affacciasse per trattate il numero uno: potrebbe salutare Torino, Buffon, ma solo con una contropartita giudicata idonea dalla Juve. Prendersi il portiere azzurro, sarebbe il sogno delle squadre di mezza Europa: del Milan, ancora di più. Ma l’immaginazione non sempre arriva al potere. «Qualche volta i sogni si avverano - ha continuato Cobolli Gigli - ma, in genere, la realtà ha più probabilità di andare avanti». L’unico vicolo, il presidente lo concede alla volontà del portiere che, l’estate scorsa si sacrificò, scendendo in serie B: «In ogni caso, al di là del contratto, quello che vogliamo è che Buffon continui a trovarsi bene nella Juve, come ha dimostrato in passato e come sta dimostrando adesso». La trattativa è già iniziata, ma il direttore sportivo bianconero Alessio Secco e il procuratore del giocatore, Silvano Martina, si dovranno rivedere. Soprattutto fra fine marzo e inizio aprile, quando ci potrebbe essere la sterzata decisiva. Arriverà dopo il vaglio da parte del cda della Juve del piano industriale, o di sviluppo, nella dizione preferita da Cobolli Gigli: lì, infatti, si saprà quanto il club potrà investire per la squadra del prossimo anno e, s’intende, rinforzarla. Questo, più volte, hanno chiesto i fuoriclasse bianconeri per rinnovare la fiducia.Per il Milan, che giovedì s’era visto sgonfiare un altro sogno dalle parole di Ronaldinho («Resterò al Barca»), è la seconda stoppata. Il portiere, ai rossoneri, piace da tempo, come già disse il presidente Silvio Berlusconi, dopo l’incrocio del gennaio scorso: «Non ci sarebbe squadra che non lo vorrebbe vedere tra i pali - disse - in più non è solo un grande campione, ma un ragazzo che fa gruppo, che diffonde positività. Se per caso Buffon dovesse un giorno decidere di lasciare la Juve, il Milan sarebbe in lizza». Dovesse davvero togliersi la maglia bianconera, in cima alle preferenze del portiere pare ci sia proprio il Milan. Ma, appunto, ne dovrà parlare con la Juve. Anche se Martina, già a gennaio, era ottimista: «Il rapporto tra noi e la Juve è talmente amichevole, che se Gianluigi decidesse di voler cambiare, la società con molta serenità lo prenderebbe in considerazione». Che non è un sì automatico.Ieri, intanto, dalle pagine di «Sport week», David Trezeguet ha confermato che potrebbe restare: «Qui ho ancora un anno di contratto - ha detto - e intendo rispettarlo. Sto seriamente pensando di arrivare in fondo al 2008». Quando potrà andarsene via a zero euro: «Il “dopo” è lontano - ha aggiunto - il prossimo contratto che firmerò (a 30 anni, ndr) sarà l’ultimo. Devo pensarci bene». Per questo motivo, comprensibilmente, il club bianconero gli ha già proposto un prolungamento dell’accordo, senza ottenere risposta positiva. Non sarà l’unico braccio di ferro.