JUVENTUS

ORE 15:OO JUVENTUS-TREVISO


DIDI' SCEGLIE LA  LINEA DURAIl tecnico fa saltare la prima testa e nella gara di questo pomeriggio all'Olimpico spedisce in panca Zebina: «Sono sereno anche se mi arrabbio. C’è gente troppo rilassata, in B la grinta è tutto. Voglio allenare giocatori vincenti. »
ALTA TENSIONE. Ora Deschamps fa sul serio. Gli hanno affidato una missione e l’allenatore della Juventus vuole fare di tutto per portarla a termine senza trascurare neppure un dettaglio e soprattutto senza riguardi verso nessuno dei suoi campioni. Da una scomodissima posizione iniziale di 30 punti di penalizzazione, si è ritrovato a un -9 comunque difficile da recuperare, e nonostante tutto è riuscito a annullare l’handicap e a sistemare la squadra al vertice della classifica. E lì vuole restare, possibilmente senza soffrire, senza dover battagliare oltre che con avversari che alla Juve non concedono nulla, anche con i suoi giocatori.Impresa difficile la prima, ma non tanto semplice neppure la seconda. Nessuno gli rema contro, ma ci sono episodi a ripetizione che confermano come Deschamps non possa contare su una squadra compatta e determinata a raggiungere l’obiettivo aldilà degli interessi personali. «Quando ho accettato l’incarico di allenare la Juve sapevo cosa rischiavo». L’ha ripetuto anche ieri Didier e non alludeva soltanto agli avversari che, soprattutto in trasferta, rendono durissima la vita della Juve. Sapeva che prima o poi sarebbero venuti fuori piccoli e grandi malesseri da parte di quelli che la B l’avevano accettata come olio di ricino e che avrebbero reso bollente lo spogliatoio alle prime difficoltà.Deschamps è uno che ama il dialogo, ma adesso ha capito che anche le maniere forti possono servire. A Brescia la Juve ha toccato il fondo con una prestazione senza nerbo. Troppi giocatori a spasso per il campo, gente con la testa fra le nuvole. E un’inversione di tendenza si impone, perchè da qui al 10 giugno Didier si aspetta l’inferno prima della promozione. Ieri ha ammesso: «La Juve non è mai stata in B, c’è gente che non è abituata a controbattere all’agonismo di avversari che contro di noi si scatenano. A me piace allenare giocatori vincenti, non rilassati. Essere alla Juve è gratificante, ma non basta. Servono i risultati».Per ottenerli d’ora in avanti farà piazza pulita se sarà necessario. Alla Juve è arrivato come sperava da anni e vuole restarci, anche se sa di essere pure lui sotto esame. E siccome è un combattente in panchina come lo era sul campo («sempre senza alzare i toni» precisa) fa scattare i primi provvedimenti. Non disciplinari, ma cautelativi. Camoranesi che oggi contro il Treviso non giocherà per squalifica, era già sulla lista nera e Didier l’avrebbe comunque escluso perchè in questo momento non può essere utile al progetto. Stesso discorso per Trezeguet che avrà tre giornate di squalifica per meditare, ma che oggi alle 15 non sarebbe stato inserito negli undici di partenza. Il turnover in certi casi non può che far bene. Il terzo che finisce nelle liste di proscrizione è Zebina. Per lui questa volta nessuna punizione del giudice sportivo, ma una semplice scelta tecnica. E forse è anche peggio sentirsi esclusi dall’allenatore.Dieci presenze su ventisette partite il personale ruolino di marcia del parigino in questa stagione. Deschamps, con il francese che ama l’arte contemporanea, ha avuto molta pazienza, anche quando una reazione sconsiderata gli è costata tre giornate di squalifica. Ma Zebina ora è un giocatore in difficoltà, anche con i tifosi che non gli perdonano nulla e ai quali il francese ha risposto in maniera sgarbata dopo la sconfitta con il Brescia. Quindi in una partita come quella contro il Treviso in cui serve gente motivata, Deschamps lascia il difensore a meditare in panchina, anche perchè le alternative non mancano. Evidentemente il tecnico non lo giudica fiscicamente e psicologicamente pronto per tornare in campo a distanza di tre giorni dalla prestazione da dimenticare di Mantova.Il futuro di questi campioni è tutto da decidere. Ed è sempre più chiaro che non dipenderà soltanto dalla loro volontà di restare. «Ho idee chiare su ciò che manca alla Juve» ha detto ieri Deschamps che non vuole finire sul lettino dello psicanalista. «Sono incazzato, ma sereno». E se si incazzano gli altri, pazienza. (La Stampa)ARBITRA BERGONZI. Per Juventus-Treviso, gara valida per la 7ª giornata di ritorno di Serie B, è stato designato Mauro Bergonzi. Il direttore di gara genovese trova i bianconeri per la seconda volta in stagione (dopo l’1-0 di Trieste) e per la terza volta in carriera. La prima risale al campionato scorso, una vittoria interna contro il Messina. Più nutrito l’elenco dei precedenti con il Treviso. Quella di martedì sarà infatti la 9ª gara. Il bilancio è di tre vittorie, tre pareggi e due sconfitte. L’ultima volta risale alla sfida interna contro il Piacenza, in pratica un girone fa.  Per la gara dell’Olimpico, Bergonzi sarà coadiuvato dagli assistenti Carmelo Battaglia e Francesco Benedetto. Il quarto uomo sarà Andrea Bo.