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PIANO INDUSTRIALE JUVENTUS


PROTESTANO TIFOSI E AZIONISTI: "SIAMO NOI A PAGARE IL MERCATO"L'Associazione "GiulemanidallaJuve" esprime profondo rammarico per il fatto che, ancora una volta, si chiede ai tifosi azionisti di partecipare direttamente alla ricapitalizzazione, nonostante l'azionista di riferimento si sia dimostrato incapace di tutelare gli interessi della società nel processo farsa di calciopoli: "L'azionista Ifil si impegna a versare solo 63 milioni di euro, soldi che bastano appena per ripianare i debiti ed iscriversi al campionato". Dubbioso anche Buffon.  
LA GUERRA DEI CONTI. Non solo sorrisi nel mondo bianconero per l'annuncio della ricapitalizzazione di 104,8 milioni di euro. Se la notizia è stata accolta con favore dai giocatori, a storcere il naso è parte dei piccoli azionisti bianconeri, rappresentati dall'associazione "Giù le mani dalla Juve" che, attraverso un comunicato stampa ufficiale, ha espresso tutto il proprio dissenso per una ricapitalizzazione che definisce "necessaria", ma che allo stesso tempo rischia di ledere i diritti dei piccoli azionisti stessi. L'Associazione "GiulemanidallaJuve" esprime profondo rammarico per il fatto che, ancora una volta, si chiede ai tifosi azionisti di partecipare direttamente alla ricapitalizzazione, nonostante l'azionista di riferimento si sia dimostrato incapace di tutelare gli interessi della società. La protesta, lanciata attraverso il sito dell'associazione, viene motivata così: "Ricordiamo che per effetto delle immotivate condanne subite, la Juventus ha subito una riduzione di ricavi per l'esercizio in corso di circa il 35%, subendo altresì grave danno dal punto di vista commerciale e d'immagine". La stessa associazione, tempo fa, si era riproposta di fare ricorso al Tar e poi al Tas per impugnare le sentenze sportive e sta conducendo una battaglia per togliere lo scudetto 2005-2006 all'Inter e non assegnarlo a nessuno. "L'azionista Ifil - continua la nota diffusa oggi e riportata anche da Eurosport - detiene il 60% di azioni Juventus e si impegna a versare nell'aumento di capitale 'solamente' 63 milioni di euro, in quali sono appena sufficienti per riequilibrare i conti e iscriversi al campionato. I rimanenti 42 milioni che verosimilmente serviranno per gli investimenti nella gestione calciatori, saranno totalmente a carico degli azionisti di minoranza e, in assenza per il momento del Consorzio di Collocamento e Garanzia, non vi é la certezza della completa sottoscrizione della ricapitalizzazione proposta". In sostanza, secondo l'associazione, "il piccolo azionista rischia di diventare responsabile del mancato potenziamento tecnico della squadra, nel caso in cui dovesse rinunciare all'aumento di capitale com'é suo diritto".IL PIANO NON CONVINCE BUFFON.  Si diceva che l'approvazione del piano industriale da parte del Cda della Juventus avrebbe segnato il passo decisivo verso la ricostruzione di una squadra subito competitiva per i massimi traguardi. A cominciare dalla capacità di trattenere in maglia bianconera i vari Buffon e Trezeguet. E così pareva, dopo i primi commenti positivi allo Juve Day dell'altro ieri. Ma poi si è cominciato a fare i conti in tasca agli Agnelli, e si è visto che gran parte dei famosi 105 milioni della ricapitalizzazione non saranno destinati ad inseguire Lampard piuttosto che Toni. Ed anche Gigi Buffon, dopo il suo procuratore, esprime quelli che sono i dubbi un po' di tutti i tifosi della Vecchia Signora: "I debiti con le banche, circa 75 milioni di euro, rosicchieranno una bella fetta del capitale - ha detto il portierone bianconeroazzurro - Certo, nel complesso, dal Cda è arrivata una buona notizia, dipenderà però da quanto verrà messo a disposizione per il calcio mercato. Ognuno di noi fa scelte e considerazioni legate al suo futuro professionale, all'età, alla durata del contratto...". Insomma chi aveva fatto l'equazione "è tornata la Famiglia = Buffon resta" deve attendere ancora per avere la soluzione...