JUVENTUS

ETERNA EMERGENZA


LA JUVENTUS SEMPRE PIU' A PEZZI CAMORANESI OUT PER 45 GIORNI! In vista della delicatissima trasferta di Roma la squadra di Ranieri continua a perdere pedine importanti: Camoranesi infortunatosi contro l'Udinese starà fuori un mese e mezzo. Dubbi anche sul recupero di Nocerino, investito fuori da una pizzeria. Problemi alla schiena per Chiellini. Grygera e Brazzo sono recuperati, ma il loro stato di forma non può essere ottimale. Assenti certi anche Boumsong, Marchionni e lo squalificato Zebina.  Dopo la tribuna di Kiev l’ultimatum di Del Piero a Donadoni: “In azzurro solo da attaccante. Ho parlato con il ct, a centrocampo meglio giocatori come Di Natale. Il contratto? Ci sono punti di vista sicuramente diversi speriamo che si sistemino".
TEGOLA JUVE, CAMORANESI FERMO 45 GIORNI - La Stampa - Il centrocampista della Juventus, Mauro German Camoranesi, dovrà stare fermo per 45 giorni dopo l’infortunio muscolare patito domenica nella gara di campionato contro l’Udinese. Gli accertamenti a cui il centrocampista italoargentino è stato sottoposto, ecografia e risonanza magnetica, hanno evidenziato una distrazione muscolare di 2° grado a livello del 3° medio del retto anteriore della coscia destra. L’infortunio è quindi meno grave di come si pensava e la prognosi è ridotta rispetto ai due mesi temuti subito dopo la gara. Dopo un consulto con il professor Carlo Faletti e con il medico sociale Michele Gemignani, il dottor Riccardo Agricola ha indicato in circa 45 giorni lo stop di Camoranesi.NOCERINO: "LA PAURA E' PASSATA" - juventus.com - Una brutta esperienza da dimenticare in fretta. Antonio Nocerino è già tornato a Vinovo, a neppure 24 ore dal brutto incidente occorsogli nella serata di lunedì, quando davanti ad un noto ristorante torinese è stato investito da un’auto e portato in ospedale. Ora, fortunatamente, tutto è passato. Il giovane centrocampista napoletano è stato sottoposto ad una visita neurochirurgica che ha confermato l’assenza di lesioni alla testa e mercoledì sarà la volta di una risonanza magnetica. Pian piano tornerà alla normalità, che significa campo e allenamenti insieme ai compagni con la speranza di tornare a disposizione già per la difficile trasferta di domenica a Roma. Per rassicurare tutti sulle sue condizioni, Nocerino ha rilasciato una breve intervista a Juventus Channel che andrà in onda nel corso di Juventus News a partire dalle 19.30. “La paura è ora passata anche se all’inizio ne avevo davvero tanta. Fortunatamente non ho perso conoscenza e ora sto bene. Un’esperienza che non auguro a nessuno, mi sento un miracolato”. DEL PIERO: "IN AZZURRO SOLO DA ATTACCANTE" - La Stampa - Non più a tutti i costi. Ha già corso e vinto abbastanza dentro la maglia della Nazionale (84 presenze e 27 gol), Alex Del Piero, per adattarsi ad altri mestieri pur di cacciare gloria su un prato. All’alba dei 33 anni, non ne deve valere più la pena. «Il discorso che faccio io non è un ricatto - spiega il capitano della Juve - ma è una constatazione, un dato di fatto. Io, da attaccante, posso dare determinate cose, da centrocampista no. Lì ci sono giocatori come Di Natale, per esempio, che giocano in quel ruolo e probabilmente lo svolgono anche meglio. Donadoni ha la possibilità di potermi utilizzare in quel ruolo, se reputa opportuno, altrimenti no». Se non è un’ultimatum a Roberto Donadoni, pur pacato nel tono di voce, ne è la soglia. Del Piero, insomma, non vuol più vedersi in giro per il campo, con quei compiti precisi che fanno tanto centrocampista e azzerano l’indole dell’attaccante. Di professione, faccio la punta: prendere o lasciare. Questione di ruolo, non di voglia. S’è adattato, più di una volta, per mettersi quella maglia e, perché no, per dare una mano alla compagnia. Ora basta, però. «Io ho accettato di giocare in un ruolo diverso dal mio e me ne assumo tutte le responsabilità, chiaramente - continua Del Piero in un’intervista che Sky Sport 1 manderà in onda alle 18,30 - ed è successo di sicuro per l’ultima volta. Ne ho parlato con Donadoni: è giusto che io venga utilizzato nel mio ruolo, nel caso dovessi essere utilizzato, dove posso essere decisivo, dove ho segnato e dove ho fatto bene». Se l’intenzione è quella di affidargli missioni lontano dal bersaglio, meglio lasciar perdere. Un pensiero che, probabilmente, gli camminava in testa da tempo, e che i fischi di San Siro hanno semplicemente spinto fuori. Ma non vorrebbe essere un addio: «Io alla Nazionale ci tengo. Mi piacerebbe finire questo ciclo e andare agli Europei».Se diventerà l’ultimo telegramma, dipenderà, ovviamente, da Donadoni: «Preferisco non fare alcun commento - diceva ieri sera il ct - ne discuterò con lui, come già abbiamo parlato l’ultima volta. Anche se mi sembra assolutamente naturale che un giocatore esprima le sue preferenze. E non mi sembra ci voglia Einstein per capirle». Così, il tecnico ha evitato virate definitive: «Non mi sembra che Del Piero abbia detto che non verrà più in Nazionale». Facendolo però giocare lontano dalla frontiera nemica o lasciandolo in tribuna, come a Kiev, o come un anno fa in Georgia, l’addio sarà già in tipografia. Senza certezze in azzurro, Del Piero rischia di non averle neppure nella Juve. Una carriera di ballottaggi, gli ha appena proposto quello con Iaquinta e sul rinnovo del contratto è il tempo delle (prolungate) trattative, non ancora degli autografi. «Io sono un giocatore un po’ particolare - racconta ancora il numero dieci bianconero - di cui se ne discute sempre, ma che comunque è qui da quindici anni. Non è che voglio dire: “Ho già dimostrato quello che valgo”. Ma va tenuto in considerazione il fatto che comunque ho sempre dato tutto me stesso. E lo darò sempre, l’ho fatto anche l’anno scorso in serie B, in una situazione surreale per me e per la Juventus. Poi di queste cose se ne occupa mio fratello». Indiscusso il ruolo, in bianconero, la disputa arriva a valutarne la longevità agonistica: «Vedremo come andrà quest’anno», disse l’ad Jean-Claude Blanc ai tempi del ritiro di Pinzolo. «Ci sono degli appuntamenti - chiude Del Piero - delle date in cui vedersi, il clima non è burrascoso. Sia da parte della società sia da parte mia e di mio fratello c’è un’intelligenza di persone che consente di discutere di punti di vista, in questo momento sicuramente diversi, ma che speriamo si sistemino». Non a tutti i costi, per un fuoriclasse che non vorrebbe trasformare la storia in cronaca, come un giocatore qualunque.BUFFON: "A ROMA SENZA NULLA DA PERDERE" - La Stampa - L’entusiasmo e l’ottimismo non gli mancano, altrimenti non sarebbe rimasto a Torino. Gigi Buffon, però, è uno di quelli che ama guardare in faccia la realtà senza voler illudere nessuno. «Nel momento in cui hai un progetto a medio termine - spiega ai microfoni di Studio Sport il portiere della Juventus - devi capire che non si può vincere immediatamente e che ci vuole un briciolo di pazienza. Certo in casa Juve noi calciatori, così come i tifosi, non siamo abituati a perdere, ma onestamente dobbiamo essere realisti e mettere in conto che quest’anno qualche sconfitta potrà anche arrivare, non sarà la fine del mondo».E infatti domenica scorsa è arrivata una sconfitta interna a sorpresa contro l’Udinese. Ora la Juve cerca riscatto, ma il calendario la mette di fronte alla capolista Roma e per di più in casa di Totti e compagni. «A differenza di tutti gli altri anni andiamo a Roma senza nulla da perdere - spiega Buffon -, proprio per questo potremo anche spogliarci di tutta la tensione che può caratterizzare il pre-partita. Cosa mi auguro? Già non prendere gol sarebbe importante, significherebbe come minimo pareggiare».NESSUNO SQUALIFICATO PER ROMA-JUVE, ECCETTO ZEBINA - juventus.com -Dopo la terza giornata di campionato, nessuno squalificato per Roma e Juventus che domenica si affronteranno nella capitale. A saltare la sfida per motivi disciplinari resta il solo Jonathan Zebina – un ex – che sconterà il secondo dei quattro turni di stop.  Dalle odierne decisioni del giudice sportivo ce n’è una che interessa direttamente la Juventus. Nella Reggina, avversaria dei bianconeri nella 5ª giornata, due turni di stop per Valdez che sconterà quindi il secondo turno all’Olimpico. TORO-JUVE SI GIOCA IN NOTTURNA - La Stampa - Saranno i riflettori a illuminare il derby della Mole. La Lega Calcio ieri sera ha sciolto le riserve e come posticipo di domenica 30 settembre ha fissato Toro-Juve, che dunque si giocherà alle ore 20,30 all'Olimpico. «È la vetrina più giusta e prestigiosa - ha commentato a caldo Urbano Cairo - per una sfida che tutti i tifosi stanno aspettando da oltre quattro anni. Sarà un evento e la notturna lo renderà ancora più straordinario». Oggi, a partire dalle ore 16, le biglietterie Lottomatica abilitate inizieranno a vendere i biglietti per i 16.400 abbonati granata (che hanno il diritto di prelazione fino a mercoledì 25) e i 4.500 tagliandi della curva Scirea per i tifosi bianconeri. Come anticipato gli abbonati della curva Primavera potranno scegliere tra settore ospite, distinti e tribuna granata pagando il prezzo del biglietto popolare di curva, che è stato fissato in 30 euro. I distinti, invece, costeranno 45 euro e la tribuna 60 euro. Da mercoledì 26 saranno messi in vendita i restanti biglietti (informazioni al 199.109783 o sul sito www.listicket.it). Il braccio di ferro tra la Lega e Sky ha fatto slittare la scelta degli orari di qualche giorno, bloccando di fatto la delicata macchina organizzativa per la stracittadina. C’era il rischio che il derby di Torino potesse finire nell’anonimato delle ore 15 di domenica, ma il positivo incontro di ieri tra Matarrese e i vertici Rai - sulla delicata questione dei diritti tv della serie B - ha accelerato la definizione della programmazione tv. Il presidente della Rai, Petruccioli, e il direttore generale, Cappon, hanno chiarito la vicenda dei diritti sportivi, in considerazione della situazione di mercato e della necessità di rispettare rigorosamente i vincoli gestionali. Se però la Rai otterrà dalla Uefa l’autorizzazione a rivendere i diritti a Sky dei prossimi Europei, allora saranno reperite le risorse per poter trasmettere le partite cadette e anche della Coppa Italia. Il clima più sereno ha così permesso di evitare un pericoloso muro contro muro e l’ulteriore penalizzazione del prodotto calcio (per esempio il Roma-Juve non in notturna). Toro-Juve brillerà di notte (l’ultima fu il 4-0 bianconero del 17 novembre 2002), mentre Roma-Inter giocheranno l’anticipo sabato 29 alle 18 con Livorno-Fiorentina (un altro derby) di fronte alle 20,30.PETARDO IN CAMPO: UN ANNO AL TIFOSO BIANCONERO - Corriere della Sera - Una sentenza rapidissima. Ha patteggiato un anno con la condizionale e per tre anni non potrà assistere ad alcuna manifestazione sportiva Nicola Ravasio, il ventisettenne bergamasco che domenica scorsa ha lanciato un petardo allo stadio Olimpico di Torino durante Juventus-Udinese. Il giovane è comparso martedì mattina in tribunale e, in base al provvedimento del giudice, in occasione delle partite della Juventus dovrà presentarsi alla più vicina stazione dei carabinieri. «Non è una pena lievissima, ma non è nemmeno pesantissima» ha commentato il suo legale, l'avvocato Manuela Deorsola. Il padre di Nicola, Alessandro Ravasio, ha spiegato ad Affaritaliani.it che «non si può non essere soddisfatti visto il polverone che si è sollevato sulla vicenda». «È finita qui - ha aggiunto - e spero che si sia messa davvero l'ultima parola. Nicola ha fatto un errore e la cosa gli rimarrà naturalmente anche se per le cose dette in giro si rischiava qualcosa in più». Soddisfatto per la decisione è il neo Alto commissario per la lotta alla Corruzione, Achille Serra: «È una cosa straordinaria, bellissima» ha affermato a Sky TG24. «È quello che da tempo auspico. Ogni squadra ha un suo gruppo di delinquenti e di violenti - ha aggiunto l'ex prefetto di Roma - ma la stragrande maggioranza della tifoseria è sana, vuole andare allo stadio per passare una bella giornata. Loro devono dare una mano alle forze dell'ordine. Quanto alla durata della condanna, io non entro nei fatti della magistratura».