JUVENTUS

GIGI BUFFON


"PRONTI ALLA GRANDE IMPRESA"Il portierone bianconero riconosce la forza dei giallorossi, ma non ci sta a fare la parte della vittima sacrificale: «Loro al momento sono i migliori d'Italia, ma noi scenderemo in campo all'Olimpico per giocarcela fino alla fine. Abbiamo le forze per compiere l'impresa». La squadra però è in piena emergenza. Ieri si è bloccato anche Almiron, problemi alla coscia, però per domenica dovrebbe farcela. Recuperato Nocerino. Sempre fermi Marchionni e Camoranesi, ma i patemi sono in difesa: Zebina squalificato, Boumsong infortunato, Grygera in dubbio: probabile conferma per Birindelli. Domani arbitra Morganti di Ascoli Piceno.
LA PARTITA ROVESCIATA - La Stampa - La voce di Gianluigi Buffon arriva forte e divertita mentre l’ora di pranzo svuota gli uffici della Capitale. Via radio (Rete Sport l’emittente romana), Roma-Juve appare ancor più rovesciata di quanto raccontano i pronostici perchè sotto i guantoni del portiere campione del mondo l’Olimpico si trasforma in un Everest da scalare. La truppa bianconera è attesa alla prima capitolina senza il 2 come compagno di viaggio (il bottino pieno della Juve è quotato almeno 4 volte la posta), un inedito negli ultimi passaggi di campionato. Così, il gesto degli attributi (lo mimò SuperGigi a Cagliari) diventa il grimaldello in mano a Buffon e soci per capovolgere quello che raramente la vigilia ha proposto. «In questo momento la Roma gioca il miglior calcio d’Italia e forse d’Europa. Noi ce la giocheremo, ma - spiega il numero uno bianconero - loro sono più forti: già l’anno scorso avevano una buona base e meccanismi oliati, quest’anno hanno preso gente come Giuly, uno che giocava nel Barcellona. Se si scendesse in campo in 25 vincerebbero Inter e Milan, visto che si fatica in 11 la squadra giallorossa può arrivare in testa al traguardo dello scudetto».Uno, ics, due. Buffon indica senza appello a chi vanno i favori del crocevia dell’Olimpico. «Un’impresa», la vede così una possibile vittoria bianconera. «Un’impresa che - continua il portiere - potrebbe nascere dal fatto che siamo riusciti ad allenarci per l’intera settimana pensando a questa gara, mentre la Roma ha avuto la testa alla Champions». Pensieri europei a parte, a rovesciare il pomeriggio dell’Olimpico sono indizi che, in un attimo, assumono il peso della prova. Numeri (cinque urrà di fila e difesa imbattuta) e motore a mille (in giro non c’è gruppo che corre come i romanisti) fanno perdere la bussola anche a chi di solito non esce mai in presa alta sugli avversari. Così è Daniele De Rossi, regista «basso» di Spalletti, a fare la sua puntata: «Roma-Juve è cambiata, noi l’affrontavamo sempre da sfavoriti, quest’anno c’è un certo equilibrio, inevitabile visti i nostri risultati e il loro blasone», sussurra alle telecamere di Sky il centrocampista di Ostia. Risultati contro blasone, precisa De Rossi. Un’uscita elegante dove il verdetto gioca sempre al fianco dei primi (i risultati). Il pomeriggio sotto sopra nei pronostici («Sono i favoriti», conferma Del Piero) lo è anche nell’orario (non si giocava alle 15 dal novembre del ‘98) , ma soprattutto nei veleni della vigilia. «Il clima è cambiato. Ci prepariamo a giocare - così Buffon - in un’atmosfera più serena rispetto a quando saltavano fuori i fantasmi del passato. Questo è il miglior segnale di un calcio che sta cambiando. Con lo stadio di Roma ho da sempre un rapporto splendido, dai laziali non sono stato mai fischiato, poche le volte che mi hanno beccato i romanisti. In questo momento - continua Buffon - noi siamo un po’ in secondo piano, è giusto applaudire chi gioca meglio».Roma-Juventus e il pronostico perfetto. «Sarà una sfida elettrizzante», sostiene Del Piero che si rammarica per non «aver giocato di più insieme a Totti». In campo scende anche Mexes, il «nemico» dichiarato di Pavel Nedved, almeno così in estate. «Ho sbagliato a dire certe cose («mi sta sulle palle», ndr). Lui ha il suo carattere, lo sanno tutti...non fatemi aggiungere altro. E, poi, in campo ci penserà Cassetti a marcarlo», così il difensore francese fra sorrisetti e dietrofront poco convincenti. La partita alla rovescia passerà anche dai guanti di Doni. «È da due anni che lo metto fra i primi tre d’Italia. Sa usare tutto, anche i piedi...», così Buffon proprio quando dallo studio gli ricordano la notte della festa mondiale al Circo Massimo. «Negli occhi di Francesco e Daniele si leggeva l’orgoglio di essere romani. Quella sera c’era anche un Del Piero in versione Freddy Mercury davanti a migliaia di persone: speriamo che abbia quell’atteggiamento anche domani».BUFFON: "LA ROMA E' PIU' FORTE, MA CE LA GIOCHEREMO" - La Stampa - Roma favorita, mentre la Juventus vuole tentare l’impresa. La storia cambia, forse per la prima volta nel panorama calcistico italiano, ed è proprio un bianconero, Gigi Buffon, a dimostrare grande realismo e sportività ammettendo che la parti si sono invertite.Restano i valori tecnici e l’orgoglio, da parte bianconera, per ribellarsi a un ruolo, quello di favorito dal pronostico, strappato impietosamente un anno fa: mentre la Roma, già forte, si rinforzava ancor più, la Juve era costretta a restare al palo, perchè per la serie B non potevano servirle i pezzi da novanta acquistati da Spalletti. E così il divario è aumentato. Buffon, in una intervista esclusiva ad un'emittente romana , rilancia il guanto di sfida: «Verremo nella Capitale a giocarcela». Come dire: non illudetevi di vincere a man bassa. «In questo momento - aggiunge Buffon - siamo un pò in secondo piano, ma stiamo facendo il possibile e l’impossibile per risalire e ritagliarci il nostro spazio in campionato. Loro sono più forti di noi ma noi siamo riusciti ad allenarci una settimana di seguito e dopo tanto tempo riesco a capire certe sottigliezze importanti. E poi, chissà...». Di cambiato, certamente, c’è il clima della vigilia: «Ci apprestiamo a giocare questa partita in un clima sereno - ammette con soddisfazione Buffon - a differenza degli altri anni, dove saltavano sempre fuori fantasmi del passato. Questo non fa che bene al calcio». E poi Buffon, caso abbastanza raro, è sempre stato accolto bene da avversario all’Olimpico: «Non ho quasi mai ricevuto fischi, ma sono stato applaudito sia dal laziali che dai romanisti. Sono cose di pelle, epidermiche, per cui un giocatore sta simpatico e viene applaudito. Quando ero nel Parma, mai sentito un fischio. Poi, è chiaro che, giocando con la Juve, qualcuno è arrivato, ma mai da quelli della Lazio».  Tra l’altro, il portiere bianconero rivela di essere stato a un passo dalla Roma: «È mancato un niente, ma poi credo che i giallorossi non avessero le risorse per sobbarcarsi un costo così oneroso». Ranieri, dal canto suo, non ha tempo nè voglia per fare pronostici o valutazioni tecniche, anche perchè sa benissimo quanto vale la Roma. Il tecnico ha seri problemi a centrocampo, dove la mancanza di Camoranesi rischia di lasciare un vuoto incolmabile. Toccherà probabilmente a Salihamidzic sostituirlo, non tanto perchè abbia mostrato qualità straordinarie, quanto perchè Nocerino ha saltato due giorni di allenamento precauzionalmente, dopo essere uscito illeso dall’incidente d’auto. Almiron ha accusato un lieve fastidio muscolare oggi in allenamento, ma dovrebbe farcela: in caso stesse bene, sarà lui a vincere il ballottagio con l’oggetto misterioso Tiago. In difesa, senza Zebina squalificato, tocca al vecchio Birindelli, perchè è fuori causa anche Grygera. Insomma, nemmeno sul piano infermieristico la Juventus pare in grado di competere con la Roma.GIGI: "GIALLOROSSI FAVORITI, MA POSSIAMO BATTERLI" - Repubblica Torino - Roma-Juve atto secondo. Quarantadue giorni fa, a Cesena, il primo contatto in una amichevole che amichevole non può mai essere: Juve vincente in rimonta per 5-2. Da quella sera si è trasformata soprattutto la Roma, che da allora non ha più subito reti. Domani si farà sul serio e se sul fronte giallorosso Mexes riaccende il fuoco della polemica con Nedved («Il suo comportamento lo vediamo in campo ogni settimana»), in casa bianconera c´è ottimismo. A esprimere lo juventin-pensiero è Gigi Buffon: «Andiamo a Roma per giocarcela; loro sono più forti di noi, ma chissà». Dice il portierone che sei anni fa, quando lasciò Parma, fu ad un passo dalla Roma. Il concetto è il solito: «Di sicuro loro sono i favoriti ma noi abbiamo la forza per centrare l´impresa. I giallorossi giocano il miglior calcio d´Italia e forse d´Europa. Avevano una buona base e meccanismi oliati già lo scorso anno, in estate hanno preso quei quattro giocatori che permettono ai titolari di rifiatare. Fra loro mi ha colpito soprattutto Juan» dice Buffon. Sul fronte infortunati in casa bianconera piove sul bagnato: dopo l´infortunio di Camoranesi e l´incidente di Nocerino, ieri si è fermato anche Almiron. Mezzora di allenamento, poi un problema dietro la coscia sinistra e tanta paura. «Ma io recupero in tempo» ha garantito l´argentino uscendo dal campo. All´ottimismo generoso di Almiron risponde però la cautela dello staff medico bianconero: se non dovesse recuperare giocherebbe dal primo minuto proprio Nocerino. Nessun novità invece per quanto riguarda il contratto di Del Piero: trattativa delicatissima, tanto che i vertici bianconeri ne discuteranno nel corso del prossimo cda di lunedì prossimo. Facile quindi prevedere in settimana l´incontro fra Blanc, Secco e Stefano Del Piero, che cura gli interessi di Alex. Fra le parti la situazione è ormai cristallizzata: si può trattare sui soldi, non sui due anni di contratto. Altrimenti potrebbe profilarsi un divorzio clamoroso quanto, al momento, improbabile. Fra le sirene che lo allettano adesso c´è anche lo Shakhtar Donetsk di Lucarelli. In ritiro con la Nazionale Alex ha chiesto lumi al bomber toscano. Per curiosità, certo, ma anche per fare le prime valutazioni su una società in grande crescita che non avrebbe certo difficoltà ad accontentarlo sul fronte economico (5 milioni netti) e temporale (biennale).PROBLEMI ALLA COSCIA PER ALMIRON, MA DOVREBBE FARCELA - La Stampa - Dopo aver perso per strada Marchionni e Camoranesi, c’è il rischio che adesso si fermi anche Almiron. Questa mattina il giocatore si è bloccato dopo circa 30 minuti di allenamento causa un problema alla coscia sinistra. Parlando con lo staff a bordo campo, il giocatore argentino ha spiegato di aver sentito tirare dietro e di essersi fermato precauzionalmente, sperando di non dover saltare la delicata sfida di domenica con la Roma. Esclusi i già citati infortunati, cui si aggiunge anche Boumsong, il resto della truppa bianconera è scesa in campo al completo. Nella prima fase della seduta i portieri hanno lavorato con il preparatore Pellizzaro, mentre i compagni hanno svolto una fase di riscaldamento con palla. A seguire, tiri in porta e classica partitella con, da una parte, Buffon, Birindelli, Zebina, Andrade, Molinaro, Salihamidzic, Tiago, Zanetti, Palladino e Trezeguet. Dalla parte opposta, invece, Belardi, Grygera, Legrottaglie, Criscito, Chiellini, Olivera, Nocerino, Nedved, Iaquinta e Del Piero. Sul finire della seduta il tecnico Claudio Ranieri ha poi provato le due linee difensive una contro l’altra e ha spiegato anche alcuni movimenti da "scuola calcio", indicando ai giocatori il giusto modo di saltare per colpire di testa il pallone. Per concludere, calci di punizione senza gli specialisti Del Piero e Nedved.ASSALTO ALLA CAPOLISTA - juventus.com - Torna il campionato e la Juventus è attesa dal primo scontro diretto della stagione. Con il rammarico di non poterci arrivare a punteggio pieno, la squadra di Ranieri è attesa dalla trasferta in casa della Roma, la squadra più in forma del momento. E non solo del campionato italiano. Con cinque vittorie di fila – tre in campionato, quella in Supercoppa con l’Inter e nell’esordio in Champions League con la Dinamo Kiev -, Totti e compagni arrivano forse nel momento migliore. Per i bianconeri è sicuramente il test più impegnativo di questo inizio di stagione. Da affrontare al massimo, magari affidandosi anche alla cabala. Nelle ultime due gare giocate all’Olimpico – stagione 2004/05 e 2005/06 - è sempre uscito il segno due. Senza dimenticare l’amichevole giocata a Cesena un mese fa e vinta in rimonta, 5-2, grazie alla doppietta di Trezeguet e alle reti di Iaquinta, Del Piero e Zalayeta. Da allora, l’uruguaiano è emigrato a Napoli, ma soprattutto la Roma ha iniziato a macinare successi. A partire dal successo del Meazza contro l’Inter che ha portato alla Supercoppa Italiana. In campionato, i ragazzi di Spalletti hanno centrato tre vittorie, di cui due in trasferta, segnano sette reti (uno solo in meno dei bianconeri) ma riuscendo a non subirne nessuno.PROBABILI FORMAZIONI  - (AGM-DS) - Le probabili formazioni di Roma-Juventus, gara valida per la 4.a giornata di Serie A, in programma domenica alle 15. Roma (4-2-3-1): 32 Doni, 77 Cassetti, 5 Mexes, 4 Juan, 22 Tonetto, 16 De Rossi, 8 Aquilani, 11 Taddei, 20 Perrotta, 14 Giuly, 10 Totti. A disposizione: 1 Curci, 21 Ferrari, 3 Cicinho, 7 Pizarro, 33 Brighi, 30 Mancini, 9 Vucinic. All.: Spalletti.Juventus (4-4-2): 1 Buffon, 2 Birindelli, 14 Andrade, 19 Criscito, 3 Chiellini, 7 Salihamidzic, 4 Almiron, 6 Zanetti, 11 Nedved, 10 Del Piero, 17 Trezeguet. A disposizione: 12 Belardi, 33 Legrottaglie, 28 Molinaro, 23 Nocerino, 20 Palladino, 9 Iaquinta. All.: Ranieri.A ROMA DIRIGE MORGANTI - juventus.com - Per dirigere Roma-Juventus, big match della 4ª giornata d’andata di Serie A, è stato designato Emidio Morganti di Ascoli Piceno. Si tratta di un vero porfartuna per i bianconeri, che hanno vinto tutte e tre le gare da lui dirette. Tutte però a Torino. L’ultima risale allo scorso campionato, ad uno degli scontri diretti: il 3-1 al Genoa. Gli altri, in Serie A, risalgono al 2003 (3-0 al Modena) e al 2004 (2-0 alla Sampdoria). Per la Roma, si tratterà invece del 9ª confronto, il 2° nel campionato in corso dopo lo 0-2 ottenuto dalla squadra di Spalletti nella prima giornata a Palermo. Il bilancio è di tre vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Queste ultime sempre in casa e sempre contro squadre bianconere: Udinese e Siena. All’Olimpico di Roma, Morganti sarà coadiuvato dagli assistenti Renato Faverani e Andrea Stefani. Il quarto uomo sarà Gabriele Gava. BROSIO: "MEGLIO LORO, MA CI PROVO CON UNA CIVETTA PROTAFORTUNA" - La Stampa - Paolo Brosio, voce juventina, come si sta con la Roma favorita?«Ma è naturale. Noi siamo rimasti con cinque pilastri d’acciaio, i nostri fuoriclasse, gli altri sono cucinini, salottini. Il fatto è che la Juve dovrebbe prendere giocatori che già sono pilastri: ma mi rendo conto che quest’estate c’erano anche esigenze di bilancio. E allora, dobbiamo aspettare. Certo che chi è stato pagato 13 milioni di euro, avrebbe già dovuto far vedere di valerne 30».Una partita che non può dimenticare?«Tante. Il gol di Turone, le quattro dita di Totti per gli altrettanti gol che ci avevano dato. Si fa prima a ricordare le sconfitte, perché erano clamorose».Ha qualche scaramanzia?«Tante. Quando vado allo stadio cammino senza pestare le righe e se durante la telecronaca un’azione va bene, ripeto spesso le parole che stavo dicendo in quel momento. Da qualche tempo ho anche una civetta, che mi hanno regalato degli amici napoletani. La porterò anche all’Olimpico».E IL DERBY SI AVVICINA. LA POLIZIA: "L'OLIMPICO SARA' SICURO" - Repubblica Torino - Certo il derby non è una partita come le altre, soprattutto perché dal ‘90 non si gioca in quello che era il Comunale, ma premettiamo una cosa: nulla ci spaventa. I cittadini devono poter stare tranquilli». Non usa giri di parole Spartaco Mortola, vicario della questura di Torino e coordinatore a livello provinciale del Gos, il Gruppo operativo per la sicurezza che gestisce l´ordine pubblico durante gli eventi sportivi. Negli uffici di corso Vinzaglio la partita del 30 settembre è già da qualche tempo sulle carte e sulle mappe di chi in quella giornata dovrà occuparsi del buon andamento della partita. Trattandosi di due club cittadini non sono previsti treni speciali per i tifosi da fuori, che arriveranno con pochi pullman, riducendo le forze impegnate a controllare caselli e stazioni ferroviarie. Nessun tono allarmistico, dunque. Nessun provvedimento speciale, visto che lo stadio Olimpico è già in regola con le norme imposte dai decreti Pisanu, soprattutto per quel che riguarda le telecamere. Via Filadelfia sarà divisa a metà da una barriera per impedire che i granata che arriveranno da corso Unione Sovietica entrino in contatto con i bianconeri che entrano da corso Agnelli. Dentro lo stadio ci sarà un´area cuscinetto tra la curva Sud della Juve e i distinti Est del Toro, mentre a Ovest i tifosi saranno separati da barriere protette da un cordone di steward. E proprio il ruolo degli assistenti sembra convincere la questura, visto quanto accaduto la scorsa domenica quando un tifoso che aveva lanciato un petardo è stato individuato e accompagnato rapidamente in mano ai poliziotti. L´unica precauzione che le forze dell´ordine adotteranno è di aprire i cancelli per gli spettatori prima delle canoniche due ore che precedono l´incontro, per permettere a chi arriva di entrare subito sugli spalti e non accalcarsi nella zona antistante. E per evitare che qualcuno possa ferirsi con bottiglie rotte, nonostante il divieto di venderle nelle ore prima della gara, è stato intensificato il normale servizio dell´Amiat per raccogliere tempestivamente i rifiuti pericolosi dalla zona dello stadio. «Per il resto contiamo che si dimostri una sana rivalità sportiva, fatta anche di sfottò, ma nei limiti della sportività», continua Mortola. Le due tifoserie in effetti si sono già presentate in questura per discutere delle "coreografie da stadio", che dovranno essere realizzate con materiali non contundenti e ignifughi. E anche per la prossima settimana sono previsti degli incontri, in cui i rappresentanti delle forze dell´ordine non mancheranno di invitare tutti a mantenere toni moderati. E anche sul fatto che la partita si giochi di sera non sembrano esserci grosse preoccupazioni: «Trattandosi di una domenica, supponiamo che il deflusso verso casa sarà più rapido e meno dispersivo – spiega il vicario – e anche per quanto riguarda il pre-partita, in cui potrebbero venire a contatto le due tifoserie, abbiamo previsto pattugliamenti e un monitoraggio dei luoghi critici, come i bar granata e bianconeri, fin dal mattino». Per il resto sarà normale vedere passare per strada, fianco a fianco, sostenitori del Torino o della Juventus, vederli sullo stesso tram o in centro. Come avviene sempre, ma quel giorno con sciarpe e bandiere. "QUEL DERBY CHE UNA SIGNORA NON DIMENTICA", IL NUOVO LIBRO DELLO "JUVENTINO" BECCANTINI - La Stampa - Il volume di Roberto Beccantini si intitola "Quei derby che una Signora non dimentica" ed è una rassegna di bozzetti sulle stracittadine felici che l'autore ha vissuto prima come semplice tifoso della Juve e poi come giornalista. Alcuni titoli, tanto per dare l'idea: "Sivori chi? Bruna o bionda?", "Concetto e Pietruzzu, avanti Sicilia" "Il foulard dell'Avvocato", "Cinque gol regolari: che spreco!", "E la zebra fece le corna".Qui ventisettepiùdue. Qui ventisettepiùdue. Settepiùuno rispondete. Passo”. "Qui ventisettepiùdue. Ripeto: settepiùuno ci sentite?". Col cavolo che rispondono. Fanno finta di niente, gli amici del Toro, amici forse è troppo, diciamo rivali. Siamo tornati. Lo so perché ci guardano in tralice, perché gli abbiamo portato via anche quel record lì: erano l'unica squadra alla quale avevano revocato uno scudetto, e adesso non lo sono più. Ci siamo anche noi. Con ben due scudetti confiscati, non uno. Sorpasso. Noblesse oblige. Non finiremo mai di ringraziare un loro ex dirigente e un loro ex ultra, ma questi sono dettagli. L'importante è che, con noi, torni il derby. Il derby della città di Torino. Il derby della Mole. Il modo più spiccio per regolare - lealmente, nei limiti del possibile - i conti in sospeso. Di solito il derby, per noi, rappresenta una tappa, e per i granata un traguardo. Di solito, eravamo noi che aspettavamo loro. Prima o poi doveva succedere che fossero loro. Forse che una tizia non voleva fotografare la regina Elisabetta senza corona? Mi dicono che si siano salvati in extremis, secondo prassi, e che la serie A senza di noi sia stata molto grigia, con tutte quelle moviole che scorrevano alla ricerca del mandante perduto. Bene. Si ricomincia. Gli siamo mancati, certo, anche se non lo ammetterrano mai, anche se posso capire il brivido e l'emozione di certe domande, cos'ha fatto la Goeba a Crotone? Non voglio dire, ma ci hanno spedito in B per dimostrare che il calcio è, finalmente, pulito. Loro ci andavano e basta. La nostra, viceversa, è stata una missione. E perché non sembrasse uno scherzo, ci hanno pure penalizzati. A noi, dunque. Si riparte da zero (a zero). Per un po' - non so quanto: dipende - simuleremo di essere una "Signorina" alle prime armi (buona, questa), timorata di Dio (questa, poi). Se attraverseremo una strada, prometto che lo faremo sulle strisce, e prometto anche - non so per quanto: dipende - che se mai un vigile ci vorrà dare una mano, fischiando, proveremo a fare da soli. Siamo la figlia della "Vecchia Signora", quella che scendeva le scale in pigiama Palazzo (che nostalgia, i pasticcini di Carraro) e adesso le sale, al massimo, in pigiama Palazzi, quel bruto che ci voleva spedire addirittura in serie C, li mortacci sua (Signorina sì, ma caliente).Toro, preparati. Troverai un allenatore che sembra un lord e una squadra che non ne poteva più di pensare al giorno in cui ci sarebbe stato il derby. Ci sarà. Ci saranno. E magari pure in Coppa Italia. Sono uno juventino nato a Bologna e dunque, per me, i primi derby sono stati rantoli radiofonici, gemiti televisivi in bianconero (sorry), fantasie di duelli rusticani. Ho però un problema, che denuncio: non odio il Toro. Non odio nessuno. La Juventus che mi ha svezzato - Boniperti, Charles, Sivori: possono bastare? - aveva un gusto del bello così capillare e plateale che mi sembrava impossibile che gli avversari potessero fischiarla. È che a 56 anni uno comincia a rincoglionire e, forse, guarda alle cose come vorrebbe che fossero state, e non come sono state. Pazienza. Ne ho visti tanti, di derby, alcuni memorabili, altri meno. Un solo giocatore è venuto a mangiare a casa mia: Eraldo Pecci, quando giocava nel Toro. Ero a Perugia, quando vinceste lo scudetto. Ero a Genova, l'anno dopo, quando lo vincemmo noi. Erano derby anche quelli, soprattutto quelli. Duravano una stagione, mica novanta minuti. Che nostalgia. Lo sapevo: volevo metterla sul cazzeggio, tanto per non esacerbare gli animi, e d'improvviso eccomi qui a scrivere della nostra partita con un tono fin troppo serioso. Sarà perché mi piace Novellino, sarà perché Cairo ha una erre che da noi è sempre stata di moda, fatto sta che non vedo l'ora che venga quel giorno.