JUVENTUS

IL POPOLO BIANCONERO INSORGE


QUESTA FIGC NON LA FINANZIO"Nostra Signora del Cuore fans blog" aderisce alla nuova clamorosa iniziativa di protesta anti-Figc lanciata e coordinata dal "Ju29ro Team", il più grande sodalizio di tifosi bianconeri. Alle 19.30 amichevole della Juventus a Berna: oltre ai nazionali contro lo Young Boys mancheranno anche gli infortunati Trezeguet e Palladino. La società ottimista in vista dell'incontro di martedì, tende la mano a Del Piero, a cui ieri è stata consegnata la Fiat 500 promessa l'anno scorso per le cinquecento presenze in maglia bianconera. Iaquinta ha recuperato e domani contro la Georgia affiancherà Toni al centro dell'attacco. Ok anche Chiellini.
I TIFOSI INVITANO A BOICOTTARE LA FIGC - Tuttosport -  NESSUN finanziamento alla Federcal­cio a costo di non scommettere più. E’ la forma di protesta decisa dai tifosi di  Ju29ro Team con l’adesione di altri gruppi e siti web bianconeri. L’iniziati­va si basa sull’invito rivolto a tutti gli appassionati di calcio e, in particolare, al popolo bianconero, di rinunciare a scommettere con Totocalcio e Totogol. Il tutto per sottolineare come le tifoserie siano state sottoposte la scorsa estate a «quel processo sommario, influenzato mediaticamente, per la vicenda Calcio­poli ». Ma l’idea di ripartire con la rivolta è legato agli ultimi sviluppi dell’operato della procura Federale e degli organi di giustizia sportiva. Comportamenti tali «da far pensare alla totale inosservan­za di quel principio, cardine in un ordi­namento democratico, dell’eguaglianza di tutti i soggetti di fronte alla legge». E di fronte all’atteggiamento da scarica­barile dei vertici della Federcalcio, che hanno eluso le petizione popolari di As­sociazioni di tifosi ed azionisti come Giulemanidallajuve, ecco che ritorna la prima linea. «Lo scorso anno si è cele­brato un processo in tempi brevissimi; si sono penalizzate 5 squadre, con al­trettante tifoserie, sulla base di atti pro­venienti da un’indagine penale non an­cora terminata. Al contrario, questa estate non si è agito allo stesso modo pur in presenza di trasmissione di atti provenienti da un’indagine penale con­clusa che ha prodotto delle richieste di di rinvio a giudizio per un reato penal­mente rilevante (illecito amministrati­vo), il cui accertamento comporterebbe gravissime conseguenze sul piano del­l’ordinamento sportivo».IL COMUNICATO STAMPA - Il comunicato diramato dal gruppo di tifosi "Ju29ro Team".Alle Agenzie StampaAi quotidianie p.c. Ministro dello SportOn. Giovanna MelandriPresidente FIGCDott. Giancarlo ABETEIl gruppo di tifosi "Ju29ro Team" ( www.ju29ro.com), con l'adesione di altri gruppi e siti web, comunica la messa in atto di un'iniziativa volta a non finanziare in alcun modo la FIGC, quale forma di legittima espressione del civile dissenso sulla gestione attuale dello sport più seguito da milioni di italiani.  L'iniziativa è basata sull'invito rivolto a tutti gli appassionati del calcio in generale, ed ai tifosi della Juventus in particolare,  di rinunciare a scommettere con Totocalcio e Totogol e ad acquistare i prodotti di quelle aziende che, a vario titolo, sono partner commerciali o sponsor della suddetta Federazione.  Tale iniziativa verrà portata all'attenzione delle tifoserie delle altre società calcistiche sottoposte nella scorsa estate a quel processo sommario, influenzato mediaticamente, per la vicenda denominata "Calciopoli" ed ad altre tifoserie penalizzate nel passato dalla giustizia sportiva.  Avremmo evitato questa scelta se, negli ultimi tempi e per i recenti avvenimenti, l'operato della Procura Federale e degli organi di Giustizia Sportiva non fosse stato tale da far pensare alla totale inosservanza di quel principio, cardine in un ordinamento democratico, dell'eguaglianza di tutti i soggetti di fronte alla legge. La richiesta di una "Giustizia uguale per tutti" fatta ai vertici della FIGC con petizioni popolari e attraverso azioni e missive di Associazioni di  tifosi ed azionisti come "Giulemanidallajuve" sono state eluse.  Lo scorso anno, invece, si è celebrato un processo in tempi brevissimi nel quale:- si è compresso il diritto alla difesa;- si sono penalizzate 5 squadre, con altrettante tifoserie, sulla base di atti provenienti da un'indagine penale non ancora terminata. Al contrario, questa estate non si è agito allo stesso modo pur in presenza: -di trasmissione di atti provenienti da un'indagine penale conclusa che ha prodotto delle richieste di  di rinvio a giudizio per un reato penalmente rilevante, il cui accertamento comporterebbe gravissime conseguenze sul piano dell'ordinamento sportivo. - di fronte a questi atti, a tutt'oggi, non si è avviato alcun procedimento o, rectius, processo.L'illecito amministrativo è grave, come sostiene il Professor Uckmar, e, nel caso dell'Inter, per come si è appreso dagli organi di stampa, sarebbe identico, sul piano sanzionatorio,  all'illecito sportivo per il quale sono state punite la Juventus F.C. e le altre società coinvolte in Calciopoli.Falsificare o alterare i bilanci è illecito penale ed al contempo illecito amministrativo gravissimo nel campo sportivo, soprattutto se tale azione consente di iscriversi ad un campionato senza averne i requisiti, circostanza che è stata ipotizzata dalla Procura di Milano, per come si è avuto modo di apprendere dai mezzi d'informazione. A tutti vale la pena di ricordare che, negli anni passati, sono state fatte sparire dal calcio professionistico ad alti livelli e per irregolarità amministrative diverse società calcistiche di importanti piazze (Palermo, Firenze, Napoli, Cosenza). Da Calciopoli è passato oltre un anno, durante il quale abbiamo visto disattese le promesse di "ripristino della legalità" fatte dal Ministro dello Sport e dai vertici del CONI e della FIGC. Nel frattempo, abbiamo appreso che: 1. far pedinare un arbitro non è "sleale"2. un'autodenuncia su tutte le TV circa un contratto firmato da un giocatore ma non dalla società cedente è "normale" 3. arbitri vengono sospesi perchè "forse" hanno telefonato a dirigentidi società, mentre il Sig. Pierluigi Collina che "sicuramente" si telefonava con un addetto della società Milan viene "promosso" a designatore arbitrale. 4. secondo la stampa, la FIGC e la Juventus sono state "spiate" e con metodi illegali. Se tale notizia fosse vera, come tifosi ma anche e soprattutto come cittadini italiani,  vorremmo cortesemente sapere: ma per conto di chi? In conclusione:- questo non ci sembra un "calcio pulito", in quanto sembra che vigano regole diversificate a seconda dei partecipanti. - questa ci sembra una Giustizia Sportiva a 2 velocità, 2 pesi e 2 misure. Per chi condivide il nostro pensiero e vuole partecipare a questa forma di civile manifestazione di dissenso forniamo l'elenco delle aziende che, a vario titolo, sono sponsor o partner commerciali della Federazione Italiana Giuoco Calcio: Puma, Tim, Compass Finanziamenti, Uliveto, Nutella, Birra Peroni, Pasta Antonio Amato, Dolce&Gabbana, Generali Assicurazioni, Ceramica Del Conca, Fiat, Radio Italia (come dal sitoufficiale della FIGC:http://www.figc.it/italiano/area_sponsor/area_sponsor.htm).Lo staff di Ju29ro TeamAderiscono già all'iniziativa i siti: www.ju29ro.com - www.magazinebianconero.com - www.juveforum.net - www.farsopoli.com - www.dossierinter.com - www.juveforever.net - www.pianetabianconero.com - juve29inter13.blogspot.com - venti9.blogspot.com - stefanodiscreti.blogspot.com - blog.libero.it/juventus - blog.libero.it/antiinter - antiinformazionejuve.blogspot.com - juve1897.splinder.com - juventus.megablog.it - jbc.splinder.com - lovejuventus.blogspot.com - superjuventus.blogspot.com - zebrone84-calciopolifarsa.blogspot.com - blog.libero.it/Topkapy - blog.libero.it/Mino46 ALLE 19.30 AMICHEVOLE A BERNA: TEST PER TIAGO E DEL PIERO - Repubblica Torino - Doveva essere un proficuo allenamento dall´aroma internazionale; invece per Tiago Cardoso Mendes l´amichevole di stasera a Berna contro lo Young Boys è già una prova del nove. Alle 19,30 il portoghese si gioca una bella fetta di credibilità e di futuro nella Juve ma non solo, visto che le reiterate panchine bianconere hanno indotto il tecnico Scolari ad escluderlo anche dalla Nazionale. Tiago si è spesso lamentato della preparazione («troppo pesante per le mie caratteristiche») ma visto il brillante rendimento dei compagni, la giustificazione del portoghese è parso un alibi traballante. Di certo se le cose non cambieranno in fretta, Tiago potrebbe dire addio a Torino fin da gennaio, anche se la Juve ovviamente cerca di proteggere e rilanciare un investimento da tredici milioni di euro. Alternative? Il portoghese potrebbe trovare nuovi estimatori in Inghilterra, più difficile pensare ad un ritorno in Francia. Lo Young Boys, però, non è un crocevia importante soltanto per Tiago. Anche Del Piero vuol cancellare una settimana storta (panchina con la Juve, non convocato da Donadoni) e rilanciarsi partendo proprio da Berna. Ieri sera ha ritirato la Fiat 500 numero "10", l´auto su misura che gli era stata promessa un anno fa quando aveva festeggiato la presenza numero 500 con la maglia bianconera. Stasera partirà titolare e giocherà accanto a Olivera; scelte obbligate, viste le assenze di Trezeguet e Palladino. Il francese ha accusato un riacutizzarsi di un problema al tendine rotuleo e dovrebbe tornare disponibile per il Genoa. Palladino ha subito una leggera distorsione al ginocchio; dovrebbe tornare in pista da martedì prossimo. Ranieri presenterà quindi una Juve sperimentale con Belardi fra i pali, una difesa a quattro con Grygera e Molinaro sulle fasce e Zebina e Legrottaglie centrali. Rombo a centrocampo, con Almiron (recuperato dalla distorsione alla caviglia) davanti alla difesa, Salihamidzic a destra, Nedved a sinistra e Tiago dietro le due punte. JUVE: MANO TESA AD ALEX - La Stampa - Per una volta non ci saranno imbarazzi, esclusioni, panchine da scaldare. Alessandro Del Piero oggi parte titolare nell’amichevole di Berna con lo Young Boys. La notizia è questa. Ma non c’è da entusiasmarsi troppo. Il capitano ritrova posto e gradi perché è l’unico attaccante rimasto a Ranieri. Fra nazionali e infortunati, c’è stato un crollo delle presenze in attacco. Iaquinta è a Coverciano, Trezeguet e Palladino hanno piccoli infortuni che non preoccupano per la ripresa del campionato con il Genoa, ma che sconsigliano il loro utilizzo contro gli svizzeri. In totale saranno dieci i giocatori assenti stasera al Wankdorf lo stadio che ospiterà le partite di Euro 2008 e che la Juve vorrebbe prendere come modello per il nuovo Delle Alpi. Del Piero per una volta sarà senza rivali. Ma è una magra consolazione per il capitano, che ieri al Fiat Motor Village ha ritirato la 500 che gli era stata promessa quando nella scorsa stagione tagliò il traguardo delle 500 presenze in bianconero. Un’utilitaria personalizzata, per un campione che oggi non riesce più a viaggiare in fuoriserie. Come calciatore. Il resto è come prima. Gioca di meno e non firma il rinnovo del contratto. Dopo vari incontri fra i dirigenti e il fratello-manager, i nodi non sono ancora sciolti. Per martedì è fissato un altro appuntamento alla ricerca di un punto di accordo. Alla Juve dimostrano ottimismo. Ma non è una novità. Gli esiti della trattativa sono ancora incerti. Improbabile che ci sia una drastica retromarcia della società, più probabile che Del Piero abbia capito che si trova in una situazione con poche vie d’uscita. Stasera occhi sul capitano, ma anche su Tiago. Il portoghese, escluso pure lui dalla Nazionale, sosterrà l’ennesimo esame attitudinale della sua breve carriera juventina.UNA 500 PER IL CAPITANO - juventus.com - Sabato 20 gennaio 2007, Alessandro Del Piero taglia l’importante traguardo delle 500 presenze con la maglia della Juventus. La partita “storica” diventa un Juventus-Bari (per la cronaca vinta 4-2 e uno dei gol messi a segno proprio dal festeggiato) allo stadio Olimpico. Una traguardo da celebrare in modo particolare: con l’omaggio di un modellino della nuova Fiat 500 e la promessa di una vettura dopo il lancio estivo, alla presenza del presidente Cobolli Gigli e di Luca De Meo della Fiat. Giovedì 11 ottobre 2007, la promessa è stata mantenuta. A distanza di dieci mesi e con 25 presenze in più nel computo totale (a tre lunghezze da Beppe Furino, secondo in una classifica sempre guidata da Gaetano Scirea con 552), Alessandro Del Piero si è recato presso il Mirafiori Motor Village di Torino per ritirare il regalo promesso. Ad accoglierlo Jean Claude Blanc e l’amministratore delegato di Fiat Auto, Lorenzo Sistino, che ha consegnato le chiavi direttamente nelle mani del capitano. L’automobile ritirata è la fedele riproduzione del modellino omaggiato quel pomeriggio di gennaio. E vederla fa tornare alla mente del capitano proprio quel momento, uno dei più importanti della sua storia di juventino. “Erano le mie 500 presenze con la Juventus – ha dichiarato in esclusiva a Juventus Channel -, un bellissimo ricordo, ancora oggi che le ho ormai superate”. Se Lorenzo Sistino gli augura “di fare tanta strada” con questa nuova 500, da buon capitano, Del Piero puntualizza e allarga il discorso a tutta la squadra: “Per correre lontano. Speriamo di correre tanto anche noi e di far bene come stiamo facendo adesso”.BUFFON IN CORSA PER IL FIFA WORLD PLAYER - juventus.com - C’è anche Gianluigi Buffon tra i 30 calciatori candidati al prestigioso “Fifa World Player”, il premio istituito dalla Federazione mondiale e destinato al miglior atleta dell’anno. Per l’edizione 2007, il numero uno bianconero è stato inserito insieme ad altri quattro italiani: Cannavaro (vincitore l’anno scorso), Gattuso, Nesta e Pirlo. A decretare il vincitore – annunciato il prossimo 17 dicembre - i voti degli allenatori e dei capitani delle Nazionali. Quella 2007 sarà la 16ª edizione del premio che, in passato, ha già premiato tre giocatori della Juventus. Il primo è stato Roberto Baggio nel 1993, poi due volte Zinedine Zidane (1998 e 2000, il francese ha poi vinto anche nel 2003) e Fabio Cannavaro nel 2006 (bianconero per i primi sei mesi dell’anno prima del passaggio al Real Madrid).LA STRANA COPPIA TONI-IAQUINTA - La Stampa - Quando Vincenzo Iaquinta cominciò a segnare nell’Udinese, sul Televideo Rai apparve per qualche settimana una classifica nella quale il calabrese figurava tra i migliori tre stranieri della serie A. Da sconosciuto, pensavano che fosse un argentino di ritorno. Un emigrato finto e un emigrato vero, Luca Toni, formano la coppia cui si affida l’Italia per l’ultima fase della qualificazione agli Europei, assemblaggio insolito di attaccanti alti e potenti, «due punte centrali» come li ha definiti Donadoni che non per questo sembra rinunciare all’idea di metterli insieme contro la Georgia. «Iaquinta sa adattarsi a vari ruoli e questo gli dà un vantaggio sugli altri», ha detto il ct nei giorni scorsi. E’ la stessa opinione che permette a Ranieri di utilizzarlo al fianco di Trezeguet nella Juventus, cassando Del Piero che è una seconda punta. La formula non molto usata non è neppure nuova. Gigi Riva ricorda che ai Mondiali del Messico giocavano lui e Boninsegna. Nell’Inter, Mancini ottiene il meglio da Ibrahimovic con Crespo o Cruz, in Germania il Bayern sta riuscendo nell’impresa di far giocare contemporaneamente i due capocannonieri della Bundesliga: Toni e Klose. Due centravanti, a volte, è meglio di uno. «Il segreto è che almeno uno dei due abbia la capacità di muoversi molto e di creare gli assist - spiega Toni -. Nel Bayern, Klose è un tipo così mentre io me lo ricordavo come un goleador puro incapace di creare qualcosa fuori dall’area di rigore. E’ stata una bella sorpresa. E Iaquinta gli assomiglia abbastanza». Toni fa il perno, agguanta i palloni in area e li difende, oltre a sbatterli in porta. Con un tipo così diventa semplice qualsiasi manovra come sa la Fiorentina che, senza di lui, fatica il doppio per avvicinarsi al gol. La foto di Iaquinta è invece nella prestazione che ha scosso la difesa della Roma nell’ultima partita all’Olimpico o nel gol che fece al Ghana, nell’esordio dei Mondiali: una fuga potente di 50 metri. Sono i superstiti del lippismo. Totti ha lasciato, Inzaghi e Del Piero li hanno messi da parte, i giovani devono crescere, come Pazzini che a Firenze sta provando sulla propria pelle quanto sia pesante l’eredità di Toni. «Riceve molte critiche - dice l’ex viola - ma gli faranno bene perché si è sempre detto che è cresciuto nella bambagia e ora assapora i tempi difficili, quelli che aiutano a maturare. Ne uscirà più forte». Questione di gavetta. Toni ne ha fatta molta. A vent’anni stava nel Fiorenzuola e meditava di lasciare il calcio, a 27 riuscì a imporsi nel Palermo. Iaquinta invece stava per perdersi nel Castel di Sangro. Sono arrivati tardi in Nazionale, uno nel 2004, l’altro l’anno dopo e forse per questo sono rimasti gli unici di quel gruppo di attaccanti dei Mondiali: li si può ancora spremere. «Sento parlare di ricambio generazionale ma spero che si aspetti ancora un po’ perché a 30 anni potrebbero già considerarmi un vecchio - dice Toni -. Ma io credo che se uno a 35 anni continua a segnare tanto, nessuno lo mette da parte». Per non sbagliarsi lui tiene alta la media. Dodici reti in 28 partite in Nazionale, 50 in due anni nel Palermo, 47 in due stagioni alla Fiorentina e adesso 8 in altrettanti match nel Bayern. «Mi piacerebbe rivincere la Scarpa d’Oro per la 2ª volta e con una squadra diversa - ammette Toni - ma la concorrenza è forte: in Italia c’è Trezeguet che se sta bene può vincere la classifica marcatori e c’è Totti che si è calato talmente nella parte dell’attaccante d’area che adesso segna anche i gol da opportunista. Io ho il vantaggio di avere a disposizione una grande squadra che se partecipasse al campionato italiano darebbe filo da torcere all’Inter per lo scudetto. Ho scoperto giocatori che non pensavo fossero così bravi, uno su tutti è Ribery, fenomenale. E poi il Bayern, come tutte le squadre tedesche, punta su un nucleo di gente fatta in casa. Da loro, gli stranieri sono un’aggiunta preziosa ma il nucleo deve essere tedesco. Da noi invece i presidenti costruiscono le squadre sugli stranieri, basta vedere com’è messa l’Inter, e si perdono i talenti italiani. Mi chiedo perché uno come Giuseppe Rossi, che ho visto fortissimo nel Parma dell’anno scorso, debba arricchire il campionato spagnolo». Non se lo chiede solo lui.