JUVENTUS

NEDVED KO E ASSENTE A BERGAMO


LA JUVENTUS PUNTA SU DE CEGLIE E MEZZA EUROPA SOGNA CHIELLINI  Nedved salterà la trasferta di Bergamo per un'infiammazione all'inserzione del bicipite femorale sinistro. Spazio dunque alla rivelazione Paolo De Ceglie. La staffetta andata in scena durante Juve-Milan sembra destinata a ripetersi anche in futuro, col 22enne aostano che si candida al ruolo di erede della Furia Ceca. Intanto ieri il procuratore del ragazzo ha incontrato Secco per discutere il prolungamento del contratto dal 2012 al 2013 a 600 mila euro a stagione. I due si vedranno di nuovo oggi e parleranno anche di Marchisio. I grandi club d'Europa fanno la corte a Chiellini. Ancelotti lo incorona come il più forte in circolazione, Wenger ammette di essere pronto a tutto pur di averlo: ma Re Giorgio ha in testa solo una cosa, vincere con la maglia bianconera. La Juve è interessata a Ryan Babel del Liverpool (21 anni). Gli 007 bianconeri seguono l’esterno olandese dal 2006 e potrebbero presto portarlo a Torino, agevolati dal debito stellare di Gillett e Hicks che costringe i Reds a vendere. In prospettiva si punta anche a Drenthe del Real Madrid. Intanto l'agente di Olic ammette: "Trattiamo con Juve, Valencia e Bayern". Dopo 2 anni il team manager Pessotto confessa in tv il suo dramma: "Mi dissero: l'hai fatto tu. Da ex giocatore temevo di perdere la fiducia in me stesso e l'amore degli altri. Ricordo un anello, poi il buio". Ieri la consueta cena prima di Natale. Presenti per i tradizionali auguri i giocatori, i dirigenti e il presidente onorario Boniperti. Marchionni: "Tre punti a Bergamo per chiudere al meglio il 2008". 
NEDVED NON CI SARA' CON L'ATALANTA. SPAZIO A DE CEGLIE - Tuttosport - Pavel Nedved firma autografi prima di andare a sottoporsi ad un’ecografia, Paolo De Ceglie tratta per firmare il rinnovo del contratto che lo lega alla Juve, con un adeguamento dell’ingaggio. La staffetta andata in scena all’Olimpico durante Juve-Milan sembra destinata a ripetersi anche in futuro, col 22enne aostano che si candida al ruolo di erede della Furia Ceca. Ruolo che con ogni probabilità sarà suo già domenica a Bergamo: «Tutto bene? Mica tanto», ha spiegato Nedved prima di lasciare il centro sportivo bianconero per andare ad effettuare un esame ecografico all’inserzione del bicipite femorale sinistro. E’ quello il muscolo che lo ha costretto a lasciare il campo contro il Milan: al momento il problema sembra essere un’infiammazione che ha impedito al 36enne ceco di allenarsi oggi. L’ecografia chiarirà la situazione, ma nonostante la sua grinta sembra certo il forfait di Nedved contro l’Atalanta e il suo ritorno dopo la sosta natalizia che gli permetterà di presentersi al top nel 2009.Tanto più che contro il Milan De Ceglie è stato protagonista, servendo il secondo assist consecutivo ad Amauri dopo quello di Lecce: e dopo il buon avvio di stagione il suo procuratore Carlo Pallavicino si è incontrato ieri con il ds bianconero Alessio Secco, per discutere un ritocco all’ingaggio di 100 mila euro percepito dal mancino bianconero, magari con un prolungamento dal 2012 al 2013. I due si vedranno di nuovo domani e parleranno anche di Marchisio.DOPO GLI APPLAUSI DE CEGLIE ATTENDE IL NUOVO CONTRATTO - Repubblica Torino - La lunga sosta di Natale è benedetta da Claudio Ranieri, che spera di presentarsi al 2009 con una rosa finalmente completa. Nel frattempo, l´emergenza continuerà fino a domenica prossima a Bergamo: contro l´Atalanta, infatti, quasi certamente non ci sarà Pavel Nedved, uscito alla mezzora di Juve-Milan per un´infiammazione al bicipite femorale destro che lo aveva già infastidito nel riscaldamento. Malanno subdolo, perché potrebbe anche sfociare nella pubalgia. Il ceco sarà dunque sostituito da De Ceglie, che già così bene l´ha rimpiazzato domenica scorsa. L´esterno di Aosta, però, non ha ancora ricevuto la notizia che sperava di incassare proprio ieri, cioè il nuovo contratto con relativo aumento di stipendio. Il diesse Secco si è incontrato in sede con il procuratore Pallavicino, ma le parti sono ancora distanti. Attualmente De Ceglie guadagna 100 mila euro (fino al 2012), si tratta di mettersi d´accordo su quante volte vada moltiplicata quella cifra: la Juve propone 400 mila euro ma la richiesta è ancora superiore, già oggi se ne riparlerà. Per De Ceglie, tra l´altro, c´è un interessamento del Wolfsburg di Zaccardo e Barzagli. E mentre ieri sera squadra e dirigenza hanno festeggiato insieme il Natale in un locale della collina, dalla Germania rilanciano le voci di un interessamento bianconero per Ivica Olic, attaccante croato in scadenza di contratto con l´Amburgo. «Lo vogliono Juve, Valencia e Bayern», ha dichiarato il manager Gordon Stipic, ma il realtà Secco, dopo aver studiato a lungo il giocatore, si è già defilato: probabile che Olic finisca a Monaco.DE CEGLIE, IL MILAN AIUTA: GUADAGNERA' SEI VOLTE DI PIU' - La Stampa - La Juventus sta volando, ma i problemi di infermeria restano. Pavel Nedved, sofferente per un’infiammazione all’inserzione del bicipite femorale della gamba sinistra, rientrerà soltanto nel 2009. Domenica contro l’Atalanta al suo posto verrà quindi confermato De Ceglie, che ha impressionato contro il Milan e oggi firmerà il rinnovo del contratto dal 2012 al 2013: guadagnava 100 mila euro, ne prenderà subito 600 mila.AGENTE MARCHISIO-DE CEGLIE: "INCONTRO PER IL CONTRATTO" - Tuttosport - «Il rinnovo di Marchisio e De Ceglie? Incontriamo la Juventus per discuterne». Lo ha detto Carlo Pallavicino, l'agente dei due bianconeri, a Radio Kiss Kiss. Il procuratore è a Vinovo, dove ha avviato la discussione con la società, presente anche il ds Secco. Marchisio, contratto fino al 2013, ha un ingaggio da 500.000 euro l'anno, De Ceglie invece prende 100.000 euro a stagione, il più basso stipendio della Juve, e ha un accordo fino al 2012.TUTTI VOGLIONO CHIELLINI, LUI VUOLE SOLO LA JUVE - Tuttosport - Da Ancelotti a Wenger, tutti vogliono Chiellini. La Juve continua a ricevere offerte per il difensore, elogiato pubblicamente dai due allenatori e desiderato privatamente da tante società, Arsenal in testa. I COMPLIMENTI - Se l'allenatore del Milan ha incoronato Giorgio («Chiellini in questo mo­mento è il difensore più forte in circolazione») Il tecnico dei Gunners non ha lasciato spazi a dubbi: «Farei carte false per allenare e avere in squadra Chielli­ni. Adesso come adesso lo juventino è il più forte difensore d’Europa». Ma questi attestati di stima, pur se piacevoli, non fanno certo tentennare il pilastro di Ranieri, che ha rinnovato il contratto con la Juve poco prima dell'Europeo e pensa solo a vincere con la maglia bianconera.BABEL, LA JUVE PUNTA SUL ROSSO - Tuttosport - La Juventus va oltre Schweinsteiger. Il rinnovo con il Bayern del biondo tedesco non ha spiazzato Alessio Secco, che in fondo si aspettava quel tipo di epilogo (anticipato all’amico Salihamidzic dal diretto interessato). Per questo alla Juve non hanno perso tempo, buttandosi immediatamente su altri obiettivi. Sfumata la pista tedesca, prende quota un’alternativa a cui il ds bianconero lavora sottotraccia da parecchio tempo e che porta ancora una volta a Liverpool, ormai una sorta di tappa fissa per il duo Blanc-Secco. Dopo l’arrivo di Momo Sissoko e la trattativa poi abortita per Xabi Alonso, è pronto un nuovo capitolo per i tifosi bianconeri. La Juve è infatti sulle tracce di Ryan Babel. L’olandese è l’ennesimo prodotto dell’Ajax Accademy entrato nel giro del grande calcio. E, nonostante i soli 21 anni di età, è una vecchia conoscenza per gli uomini mercato della Juve. I due proprietari americani George Gillett e Tom Hicks sono sono fortemente esposti con il sistema bancario. Per ora Benitez, forte dei risultati ottenuti, ha evitato l’emorragia di campioni, ma in Inghilterra tutti danno per scontato che a fine stagione il Liverpool dovrà cedere alcuni dei propri assi. Insomma, la situazione si presta a possibili assalti e Babel, che finora in Inghilterra ha alternato grandi prove ad altre meno convincenti, potrebbe essere sacrificato sull’altare delle esigenze economiche. Oltretutto la caduta libera della sterlina regala ulteriori margini di manovra.JUVENTUS, DRENTHE PER IL FUTURO - Gazzetta - La situazione di Royston Drenthe (21), messo ai margini del Real Madrid da Berndt Schuster, pare essere cambiata con l'arrivo di Juande Ramos in panchina. L'olandese si è nel frattempo trasformato in un esterno sinistro dalle caratteristiche prevalentemente offensive; la Juventus vedrebbe in lui l'erede di Pavel Nedved ma pare che dovrà aspettare l'estate prossima per tentare l'assalto decisivo.OLIC, L'AGENTE AMMETTE: "TRATTIAMO CON JUVE, VALENCIA E BAYERN" - calciomercato.com - L'agente del 29enne attaccante dell'Amburgo Ivica Olic ha smentito le trattative con il Middlesbrough.  "Abbiamo letto dell'interesse del Middlesbrough ma non abbiamo parlato con nessuno. Non penso sia il tipo di club che Ivica prenda in considerazione. Stiamo parlando con Juve, Valencia e Bayern e naturalmente con l'Amburgo".PESSOTTO: "MI DISSERO: L'HAI FATTO TU" - La Stampa - Il 27 giugno del 2006, quando si diffuse la notizia che Gianluca Pessotto si era lanciato con un rosario tra le mani dal tetto della sede della Juventus e si trovava in fin di vita all’ospedale Molinette, la prima reazione fu di stupirsi, la seconda di banalizzare al massimo le ragioni per cui l’aveva fatto, come succede con le cose che non si capiscono e che creano l’inquieta sensazione di vuoto. Uno sportivo ricco e famoso che si scopre depresso fino a tentare il suicidio è incomprensibile persino a chi potrebbe stilare un lungo elenco che comincia con Agostino Di Bartolomei e prosegue fino a chi, come Buffon e Bobo Vieri, la depressione l’ha confessata trovando la forza di chiedere un aiuto per tirarsene fuori in tempo. La bella puntata di «La Storia siamo noi», il programma di Giovanni Minoli che va in onda questa sera alle 23 su Raidue, aiuta a capire il dramma di Gianluca e qualcosa di più. Non si toccano, nè ci dovevano essere, tutte le cause che contribuirono a quel gesto però vi compaiono le più inattese e Pessotto ha la forza di affrontarle, come già fece nel libro “La partita più importante” uscito qualche mese fa. Il suo è il racconto di una follia che si innesta e si alimenta di altre che le scorrono al fianco e talvolta la intersecano. Pessotto, nel 2006, sta per compiere 36 anni ed è un uomo estremamente sensibile, cresciuto con un forte senso del dovere e del non dover mai deludere nessuno. E’ pure intelligente, coltiva buone letture e senza essere il più bravo in quella Juve possiede il carisma di chi è un leader usando soltanto il buon senso. Ma è a fine carriera e vive, più o meno apertamente, il trauma di chi non sa immaginarsi il futuro. «Mi identificavo troppo con il Gianluca calciatore - confessa -, tutto ciò che facevo era dovuto al fatto che mi consideravo un giocatore. Nel momento in cui sono venuti a mancare questi requisiti, perché ormai giocavo meno e pensavo a cosa avrei fatto dopo, è venuta meno anche la fiducia in me stesso e nell’amore degli altri». Ormai ha scelto di smettere. La Juventus gli ha offerto un posto da team manager, il dirigente più vicino alla squadra: lo ha accettato, in fondo è un modo per prolungare le emozioni di sempre. Tuttavia non basta a scacciare le paure cui si aggiunge il turbamento per lo scandalo che proprio in quei giorni travolge la Juve. «All’inizio ho pensato che fosse la solita bolla di sapone creata per distrarci. Invece era una cosa molto più seria e con il tempo capii che non sarebbe finita con l’estate. Tutto ciò che avevo fatto in campo veniva dimenticato, azzerato, cancellato. E’ come ricevere un cazzotto e non capire da dove è arrivato». Il muro delle certezze si sgretola. Altre inquietudini, più private, lo trasportano in una realtà parallela. Da quel momento Pessotto si immagina vittima di un complotto, nella sua mente si agitano figure strane. «Mi sentivo l’oggetto di una persecuzione, inseguito come il peggiore dei furfanti, in ogni persona che incontravo vedevo il Diavolo o la *** raquo;. Gli incubi gli tolgono il sonno, il risveglio è cupo, sapendo che c’è da vivere la nuova giornata. «Una notte, tornando a casa, comprai una bottiglia d’acqua e mi sembrava che le monete di resto fossero come impolverate e cosparse di sostanze stupefacenti per incastrarmi. Immaginavo che ci fosse ad aspettarmi la Guardia di Finanza e che, da un’auto che mi seguiva, due persone con le fattezze vaghe dei miei suoceri mi dicessero “Vedrai che brutta fine”». Lui che fin da bambino si è sempre prodigato per trovare le soluzioni ai problemi degli altri, davanti al suo, troppo grande perché lo risolva da solo, non ha il coraggio di chiedere un soccorso. Ai suoi genitori dice che va tutto bene, anche la sera prima di provare a uccidersi. I compagni di squadra non percepiscono quanto gli sta succedendo. Solo il medico della Juve, Riccardo Agricola, raccoglie qualche confidenza sul suo disagio poi però lo vede buttarsi a capo fitto nel nuovo lavoro e non riceve nuovi segnali di pericolo. Attorno a Pessotto si agita un mondo distratto che non ha il tempo per fermarsi a guardarlo. C’è Moggiopoli, con le intercettazioni telefoniche che compromettono il club, e intanto è cominciato il Mondiale: quando Pessotto va nel ritiro ad Amburgo per spiegare i nuovi sviluppi ai cinque juventini della Nazionale neppure Lippi ha la percezione della tragedia che si avvicina. Gli incubi si inseguono. «Finché mi vidi a una riunione in sede, alla quale ero arrivato in ritardo: c’era una figura con l’anello al mignolo, avevo inventato per lei anche un nome, mi pare Miniz. Quando uscii dalla sede c’era un’auto con la targa di Montecarlo, o forse era svizzera, Andai a casa, spensi la luce definitivamente. Mi svegliai dopo 8 o 9 giorni». Che è il periodo passato in coma farmacologico alle Molinette dove, come racconta il professor Donadio, Pessotto arrivò in una situazione di “sfacelo traumatico” per le molteplici lesioni provocate dalla caduta, appena attenuata dall’impatto con l’auto di Bettega, parcheggiata nel cortile. Le cure, le ricadute («Quando gli portarono a vedere la Coppa vinta in Germania lo colse una febbre fortissima che non ci sapevamo spiegare», ricorda Donadio). Tutto scorre nel percorso verso la vita. «Finché un giorno lo psichiatra mi spiegò cosa era successo. Mi disse “l’hai fatto tu”. Avevo appena ripreso a mangiare, rimasi a digiuno per tre giorni cercando di capire. Ancora non trovo la spiegazione al fatto di aver scelto di provarci in sede. Forse in qualche modo sapevo che per me era un posto sicuro».MARCHIONNI: "VINCERE A BERGAMO PER CHIUDERE AL MEGLIO IL 2008" - La Stampa - «Vincere a Bergamo per chiudere il 2008 alla grande». Marco Marchionni sprona la Juventus in vista del match in programma domenica sul campo dell’Atalanta. I bianconeri arrivano all’appuntamento dopo la vittoria per 4-2 ottenuta nel big match contro il Milan. La formazione di Claudio Ranieri ora è sola al secondo posto, con 6 punti di ritardo rispetto all’Inter. «Ci sono tante altre partite, non dobbiamo pensare solo all’Inter -dice Marchionni a Juventus Channel-. Noi domenica sera abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, ma lo stesso Milan è una formazione ricca di campioni che possono risolvere le partite in qualsiasi momento e dunque anche loro potranno competere per il titolo». La gara con l’Atalanta, secondo l’ala, «sarà ancora più difficile di quella contro il Milan. Contro i rossoneri gli stimoli vengono da soli, mentre in vista di domenica prossima dovremo essere bravi a ricaricare le pile, per centrare una vittoria che ci farebbe chiudere alla grande un 2008 carico di soddisfazioni». Pavel Nedved potrebbe chiudere il 2008 seduto in poltrona. Il giocatore ceco ieri non si è allenato causa un’«infiammazione all’inserzione del bicipite femorale sinistro» che potrebbe costringerlo a saltare la trasferta di domenica a Bergamo contro l’Atalanta. Al momento, però, la comunicazione ufficiale da parte della società non c’è ancora stata, anche perchè il ceco nei prossimi giorni verrà sottoposto ad una visita più approfondita. L’ipotesi che comunque il giocatore non scenda in campo contro gli orobici resta comunque la più accreditata. Ieri pomeriggio, dunque, ripresa degli allenamenti allo Juventus Center di Vinovo: per Del Piero, Grygera e De Ceglie solo esercizi defaticanti in palestra, mentre dopo aver effettuato un pò di corsa in campo con il gruppo sono poi entrati all’interno della palestra anche Camoranesi, Amauri, Trezeguet e Poulsen. Per tutti gli altri, fatta eccezione per gli infortunati, seduta regolare in campo comprensiva di partitella finale.JUVE, CENA E SPETTACOLO PRIMA DI NATALE - Tuttosport - Festa di Natale, ieri sera, in casa Juventus. Dopo le fatiche di questa prima parte della stagione, e in attesa dell'ultima partita dell'anno, capitan Del Piero e compagni si sono concessi una serata di divertimento per i tradizionali auguri. La squadra al completo e la società si sono date appuntamento nelle sale cinematografiche della Lumiq, a due passi dal luogo in cui sorgerà il suo nuovo stadio bianconero, per salutare un anno - sottolineano alla Juve - "davvero spettacolare". TUTTI PRESENTI - Presenti in sala, in mezzo ai tavoli del buffet, il presidente Giovanni Cobolli Gigli, l'amministratore delegato Jean Claude Blanc, il ds Alessio Secco e il presidente onorario Giampiero Boniperti. Tra gli ospiti d'eccezione Max Pisu, il comico tifosissimo della Vecchia Signora. Al termine della cena uno spettacolo di musiche, balli e rappresentazioni teatrali. Poi tutti a dormire: domenica c'è l'Atalanta e domani bisogna allenarsi.