JUVENTUS

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PARLA DIEGO: IO COME ZIDANEE INTANTO BUFFON ANNUNCIA: RESTODecisivo, nella decisione del portiere, il colloquio chiarificatore con John Elkann e Blanc: "Entrambi mi hanno dato le risposte che volevo sul futuro"Giallo ancora sul futuro di Ranieri: resta o no?Respinto intanto il ricorso per i cori razzisti rivolti a Balotelli: una gara sarà a porte chiuse!
LA STAMPA.IT Il colpo bianconero: «Ormai manca pochissimo»MASSIMILIANO NEROZZI, INVIATO A BREMATORINOCon il dribbling, Diego Ribas da Cunha se la cava benone anche fuori dal prato, e il catenaccio lo lascia agli altri: sbucato da oltre due ore di colloquio con gli uomini mercato Juve, che gli avranno suggerito di non parlare, sai la novità, il fantasista brasiliano apre la porta della sua villetta bianca in Helene-Neesen Strasse, periferia residenziale di Brema e, con gentilezza, accetta di fare quattro chiacchiere. Maglietta bianca, jeans scoloriti, scarpe da tennis e sorriso spontaneo stampato sotto la zazzera che gli copre la fronte: da star ha i piedi, non pare (ancora) la spocchia. Una stretta di mano, e via. Anche se neppure lui si sbilancia fino a chiudere la storia, perché è la regola, però dice che è praticamente un giocatore della Juve («Non è ufficiale, ma manca pochissimo»), e che quella è la squadra dove vuole giocare. S’è già scelto il modello («Quando ero in Brasile guardavo Zidane in tv, grandissimo»), e un obiettivo: diventare il numero uno anche in Italia («Ma passo dopo passo»). Da queste parti lo è da due anni, anche se il Werder fatica in Bundesliga, e ormai era tempo di migrare.Diego, dal primo giugno sarà un giocatore della Juve?«Non c’è ancora niente di ufficiale, ma credo che manchi davvero pochissimo, questione di dettagli. Penso proprio, e spero, che andrà così».Parevano virgole pure martedì, e per un pelo non s’infilava la maglia del Bayern Monaco.«Preferirei non parlare, davvero, lo farò a giugno».Perdoni l’insistenza: da juventino?«L’ho già detto parlando con i dirigenti bianconeri, voglio giocare con la Juve. Il campionato italiano mi affascina da tempo, è uno dei più difficili, ci sono giocatori straordinari. Una bella sfida, insomma».Qui, che si vinca o si perda, i tifosi l’adorano, in Italia dietro ogni sconfitta c’è un agguato: preoccupato?«Per niente. È vero, qui in Germania forse c’è meno pressione, ma da anni sono abituato a giocare con la Seleçao: e quando il Brasile perde una partita, è un dramma. Credetemi».Diventare il numero uno è il suo obiettivo, ovunque lei giochi, dicono i suoi amici.«Sono fatto così, e faccio di tutto per esserlo. Ma senza ansie, senza fretta. Sono abituato a fare un passo alla volta, piano, piano».L’avrebbero presa per vincere, e la riserva di pazienza dei tifosi è quasi esaurita: tutti si aspettano grandi cose da lei.«Per questo è una bella sfida, e spero di non deludere».Del Piero, Zidane, Platini, sono alcuni numeri dieci della Juve: tocca a lei.«Mica male come lista, vedrò di essere all’altezza».Il suo preferito?«Zidane, un europeo che giocava un po’ come un brasiliano. Me lo ricordo bene, lo guardavo in tv quando iniziavo a giocare, giù in Brasile. Un grandissimo».Primi calci seri?«A sedici anni, l’anno dopo in prima squadra, con il Santos: vincemmo subito il campionato».Lì trovò pure l’anima gemella.«Sì, Bruna. Stiamo insieme da otto anni, mi ha seguito sin qui».Dove è diventato un fenomeno e un idolo.«Cerco di lavorare sodo, e vado in campo per vincere».Sarà la sua missione anche in bianconero, a giudicare dalle attese: andrà subito in ritiro dopo la Confederations Cup?«Intanto, spero di andare alla Confederations».Come va l’infortunio?«È un piccolo problema muscolare dietro alla coscia sinistra, nulla di grave. Spero di recuperare per sabato - domani - si gioca in casa con il Karlsruhe».Altrimenti le resta la finale di Coppa di Germania, contro il Bayen Monaco: sarà l’addio al Werder Brema?(sorriso). «Ci vediamo».REPUBBLICA.ITTORINO - La Juventus riparte dal suo numero 1. Parola di Gigi Buffon, che mette dunque fine a tutte le voci che lo volevano in partenza da Torino davanti a qualche offerta irrinunciabile. E anche se l'estremo difensore della Nazionale è già nella rosa bianconera, lo si può definire il secondo acquisto del nuovo corso juventino: il primo, ormai sembra certo, è l'asso brasiliano del Werder Brema, Diego. COLLOQUIO CHIARIFICATORE - A convincere definitivamente il portiere, le rassicurazioni di John Elkann e Jean Claude Blanc sul futuro della Vecchia Signora. "Entrambi mi hanno dato le risposte che mi interessava sapere sul futuro di questa società e di questa squadra. La mia paura non era quella di non vincere l'anno prossimo, ma di non poterlo fare anche nelle prossime tre o quattro stagioni. La volontà di tutti, non solo la mia, è quella di poter vedere un gruppo competitivo in grado di lottare con tutti. Da questo punto di vista sono stato tranquillizzato e ora sono molto più sereno" ONORARE IL FINALE DI STAGIONE - La conferma sulla sua permanenza in bianconero è arrivata tramite il suo sito internet. "Penso che lo abbiate sentito in tv e letto sui quotidiani nei giorni scorsi, ora lo confermo in via ufficiale: non andrò via da Torino l'anno prossimo e continuerò ad essere il portiere della Juventus". Buffon ha speso anche qualche parola sulla chiusura del campionato. "Adesso non ci resta che chiudere al meglio questa stagione - conclude - A Milano abbiamo visto segnali di netto miglioramento rispetto alle gare precedenti e la sensazione è che siamo tornati ai nostri livelli. Dobbiamo solo confermarci nelle prossime tre partire che restano da qui alla fine, a partire da quella di domenica contro l'Atalanta".QUOTIDIANO.NETCori razzisti, respinto il ricorso Juve"Giocherà una gara a porte chiuse"I bianconeri dovranno dunque disputare all'Olimpico di Torino una partita senza il loro pubblico: a decidere quale sara' la Lega Calcio: due opzioni contro l'Atalanta, domenica prossima; o contro la Lazio nell' ultima giornata, il 31 maggioRoma, 14 maggio 2009 - L’Alta Corte di Giustizia del Coni ha respinto il ricorso proposto da Juventus nei confronti della Federcalcio, avverso la delibera del Giudice sportivo presso la Lega Nazionale Professionisti, recante la sanzione di disputare una gara a porte chiuse residente.L’Alta Corte, presieduta dal dottor Riccardo Chieppa, e dai componenti, dottor Alberto de Roberto (relatori), dottor Giovanni Francesco Lo Turco, professor Massimo Luciani e dal professor Roberto Pardolesi, ha ritenuto che «con ordinanza dell’Alta Corte di giustizia sportiva 30 aprile 2009 è stata disposta la sospensione dell’esecuzione della decisione impugnata fino al 15 maggio 2009, sull’opportunità di acquisire la motivazione della decisione della Corte di Giustizia Federale della Figc, pubblicata solo nel dispositivo, non essendo allora decorso il termine relativo e della complessità della questione proposta, che consigliava che l’esecuzione avvenisse solo dopo l’acquisizione della motivazione anzidetta». «Considerando - si legge nell’ordinanza - che con separata decisione, in corso di pubblicazione nel dispositivo, è stato rigettato il ricorso, per cui deve essere, senza altra considerazione, esclusa la sussistenza di un fumus boni iuris, l’Alta Corte rigetta l’istanza di sospensiva».TUTTOSPORT.COML’ultimo Cda e il successivo comitato sportivo hanno posto le basi per una svolta importante in casa Juve. Acquisti di qualità, una guida tecnica sicura, possibilmente giovane e riconosciuta sono i capisaldi per non fallire nella prossima stagione. Sinceramente non credo che il riconoscimento per il lavoro svolto da Ranieri possa realmente significare un rinnovo della fiducia al tecnico anche per il prossimo campionato. Troppi gli errori commessi sui quali si è dibattuto soprattutto nel comitato sportivo. In particolare i continui infortuni (con recidive legate forse alla preparazione), lo scadimento della forma atletica, alcune deludenti scelte di mercato e il calo di rendimento contro le formazioni medio-piccole. Sotto accusa è andato tutto lo staff tecnico. Però, alla fine, si è convenuto che il terzo posto della scorsa stagione e la competitività della squadra per buona parte di quest’ultimo campionato costituiscano attestati di stima per l’allenatore. Ora, però, giustamente, si pretende il salto di qualità e allora il discorso cambia. Ranieri non è ritenuto all’altezza per questo passo. Oltre ai soliti noti Spalletti, Conte, Gasperini si pronunciano altri nomi come quello di Wenger, ma c’è anche l’ipotesi di un traghettatore per un anno in attesa di Lippi. Sul fronte mercato, intanto oltre a Diego, la società farà ulteriori sforzi sia per rinforzare la difesa (Kolarov?) sia per l’esterno sinistro. E’ ovvio che, comunque, il discorso del nuovo allenatore deve, per forza, intrecciarsi con quello di mercato. E in questa delicatissima fase vengono al pettine anche alcuni nodi della stagione: primo fra tutti Del Piero che è stato l’autentico trascinatore della squadra nel periodo d’oro. Il capitano è rabbuiato perché non si sente più al centro delle attenzioni della società e forse comincia a sentire odore di bruciato. Al contrario di Buffon che ha ricevuto rassicurazioni da Elkann in persona. Camoranesi è un altro della vecchia guardia sul quale la Juve continuerà a fare affidamento anche per il prossimo campionato, mentre resta tutto da definire il discorso Trezeguet (verso l’addio?). Insomma, quello in corso nella Juve è un po’ più di un restyling.