JUVENTUS

DIEGO E' DELLA JUVE! ORA E' UFFICIALE


Superate le visite mediche, un lungo pomeriggio di discussioni per definire i dettagli. E alla fine la sospirata firma. Il padre, via telefono, ha voluto concordare ogni clausola dell’accordo. In anteprima le sue parole da neo BiancoNero
E per la panchina della Juve è duello serrato tra Ferrara e Conte
 TORINO, 26 maggio - E D- day ( D co­me Diego) è stato. Mis­sione compiuta, ci si può mettere la firma: il nero su bianco è arrivato al termine di una giornata ­la prima vera giornata juventina del brasiliano ­che si potrebbe riportare tale e quale su un dizio­nario, onde spiegare le diciture “ convulso”, “ fre­netico”, “ concitato”. Fatta cioè di levatacce, di vai e vieni tra cliniche ospeda­liere, centri di medicina dello sport, sedi di so­cietà di calcio ( quella ju­ventina, appunto), tappe intermedie in uno degli hotel più esclusivi di To­rino. Senza tralasciare appostamenti ( di giorna­listi, fotografi, tifosi), de­pistaggi e « no comment » . Tutto questo, per uno de­gli elementi cardine della Juventus targata 2009- 2010. ECCOLO - Tutto comincia in mattinata, presto. Sve­glia, colazione e subito rotta verso la clinica “ La Fornaca” per effettuare la prima parte delle visi­te mediche: si parte poco dopo le 8 con le visite. Diego è venuto a Torino in compagnia di un amico e dell’addetto stampa personale, Leonardo Scheinkman: assonnato, in tenuta più che casual ( maglia bianca con scollo a V, jeans), abbozza qual­che sorriso. A fargli da ci­ceroni/ accompagnatori su sponda juventina - con buona dose d’onori di ca­sa - sono il team manager Gianluca Pessotto e l’ad­detto stampa Marco Gi­rotto. Dopo la tappa alla Fornaca, si passa alla se­conda fase del check- out presso lo stadio Olimpico, dove ha sede il centro di Medicina sportiva. Sono le undici quando il cam­pione brasiliano lascia l’antistadio per recarsi nella sede bianconera di corso Galileo Ferraris. BATTAGLIA - Fin qui tut­to bene. L’ordine tassati­vo è quello di evitare commenti, i patti sono chiari e diramati con teu­tonica perentorietà: c’è una tifoseria - quella del Werder - da rispettare e quindi, ogni commento va misurato e fatto al mo­mento opportuno. Eppoi ­scopriremo in seguito ­qualche margine di colpo di scena e fumata nera ancora c’è... In buona compagnia della scara­manzia del caso. E’ pro­prio con l’arrivo in sede, infatti, che la giornata subisce un’accelerata in termini di contenuti. In corso “ Galfer” arrivano via via - oltre a Diego ­l’amministratore delega­to Jean Claude Blanc, il ds Alessio Secco, l’avvo­cato Michele Briamonte ( dello studio Grande Ste­vens, uomo di fiducia in tema contratti) oltre ad altri dirigenti. Su sponda Werder, delegazione capi­tanata dal general mana­ger Klaus Allofs e dal dg Manfred Mueller. Infine il management del gioca­tore, sia pure senza la presenza del papà. DOPPIO TAVOLO - Già perché la trattativa in questione - sia pure ben avviata già da tempo - si è svolta su un duplice ta­volo. La Juventus, infat­ti, per assicurarsi il car­tellino di Diego, doveva rilevarne sia la percen­tuale in proprietà del Werder, sia quel 15 per cento formalmente in mano alla famiglia da Cunha. E’ da questa pe­culiarità che sono nati i nodi più spinosi da risol­vere, così come è da que­sta peculiarità che aveva preso vigore la concor­renza del Werder nelle scorse settimane. Non è un caso, insomma, che le trattative si siano pro­tratte sino a sera ( via dalla sede poco prima delle sette). Pare addirit­tura che Djair da Cunha abbia voluto contrattare ogni clausola del contrat­to in collegamento telefo­nico. Ovviamente, con scrupolosa minuzia... Tutto questo mentre il fantasista faceva la spola tra gli uffici bianconeri e l’hotel Principi di Savoia.  Ora è ufficiale, Diego è un giocatore della Juventus. Lo ha comunicato la stessa società bianconera, rendendo note sul suo sito internet anche le cifre dell'affare: «Ora è ufficiale: Diego Ribas da Cunha è un giocatore della Juventus. Il talento brasiliano ha firmato un contratto quinquennale che lo legherà alla società bianconera sino al 30 giugno 2014- si legge- La Juventus verserà nella casse del Werder Brema 24, 5 milioni di Euro in tre rate, garantite da fideiussione bancaria:  14 milioni il 1 luglio 2009,  5,5 milioni il 1 luglio 2010,  5 milioni il 1 luglio 2011. Il valore di acquisto potrà aumentare al massimo di altri  2,5 milioni, legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nei prossimi cinque anni». DIEGO - Ieri il giocatore era a Torino per le visite mediche e adesso può finalmente esternare tutta la sua soddisfazione: «Sono entusiasta della Juventus e orgoglioso di entrare a far parte di un club così prestigioso che ho sognato fin da bambino- dice il brasiliano- Dopo l'esperienza in Portogallo e in Bundesliga potrò misurarmi con un calcio di altissimo livello, in un campionato difficile e molto competitivo. È il momento giusto della mia carriera per compiere un passo così importante e sono convinto che con la Juventus potrò raggiungere grandi traguardi. Ora però voglio concentrarmi al massimo sulla finale di sabato: ci tengo a lasciare i tifosi del Werder nel migliore dei modi, perchè è anche grazie a loro se in questi anni sono cresciuto, fino a meritarmi questa nuova opportunità». BLANC - Per l'ad bianconero, Jean Claude Blanc «Diego è un giocatore fondamentale per il rafforzamento della squadra. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo è mettere insieme giovani e campioni e Diego sintetizza entrambe queste identità: malgrado abbia solo 24 anni, infatti, è un calciatore di grande esperienza, con oltre 7 anni da professionista ad alti livelli. Sono certo che il suo contributo sarà importante per continuare a far crescere la Juventus e per fare un ulteriore passo in avanti, in vista dei prossimi obiettivi». SECCO - Il ds Secco, infine, ha aggiunto che «depositando questo contratto abbiamo definitivamente chiuso un accordo a cui lavoravamo da molti mesi. Diego è un giocatore unico e per portarlo alla Juventus abbiamo dovuto competere con alcune tra le maggiori squadre europee. Il suo acquisto aumenta il potenziale della squadra e permetterà di sperimentare moduli di gioco diversi. Le sue prestazioni nelle ultime stagioni, e la personalità con la quale si è distinto in Germania e in Europa, sono la conferma delle sue qualità. Sarà un'arma in più per affrontare con fiducia anche la prossima Champions League, conquistata matematicamente domenica scorsa»._________________________________________________________________ TORINO, 26 maggio - Il giorno se­guente la conferma della partecipazione diretta al­la prossima Champions porta in dote Diego, che per la prima volta ha su­perato la soglia della sede juventina. Da oggi ogni giorno potrebbe essere quello buono per un’altra entrata trionfale nella pa­lazzina di corso Galileo Ferraris. Si avvicina in­fatti il momento dell’uffi­cializzazione del nuovo tecnico juventino ( dove per nuovo si intende della prossima stagione). LA TESTIMONIANZA - Il fatto che il tema sia stato discusso in Lega dimostra la sua estrema attua­lità. Quello che gli addetti ai lavori ( abbiamo raccol­to la testimonianza di al­cuni di loro) credano in Conte nuovo allenatore della Juve è un indizio ri­levante. Il dg del Bari, Giorgio Perinetti, com­menta: « La voce della fir­ma di Conte circola parec­chio da ieri sera e ovvia­mente anche noi ne siamo al corrente. Della voce, in­tendo, perché prove sul fatto che l’intesa definiti­va sia stata raggiunta non ne abbiamo » . Gli unici in­fatti a poter dare una ri­sposta a questo interroga­tivo sono Conte stesso o i dirigenti juventini. E al momento si registra gran­de circospezione in ambe­due le parti. IL RIFIUTO - Nei giorni scorsi avevamo dato conto della decisione del CdA bianconero di tentare un approccio con Arsene Wenger, sottolineando an­che le difficoltà che questa pista comportava, visto che l’alsaziano era già nel mirino del Real Madrid e comunque determinato a rimanere all’Arsenal. Ieri è arrivata la conferma che in effetti Jean Claude Blanch ha fatto un son­daggio diretto con il suo connazionale, chiedendo­gli se fosse interessato a discutere di un suo trasfe­rimento alla Juve, ma la risposta è stata negativa. Wenger si è dichiarato onorato per il fatto che la Juve abbia pensato pro­prio a lui, ma ha spiegato all’interlocutore che la sua volontà di rimanere a Londra non è suscettibile di ripensamenti. Tutto quindi è rimasto a un li­vello embrionale, però l’accaduto dimostra che la Juve non è condizionata da valutazioni di ordine economico nella ricerca del nuovo tecnico. Il che non significa che adesso la Juve andrà a bussare alla porta di... Mourinho, ma che Ferrara e Conte, i fa­voriti in questo momento, godono di questa posizio­ne perché la loro candida­ture è convincente in as­soluto e non perché risul­ta meno onerosa rispetto ad altre. L’INCERTEZZA - In realtà la partita tra Ferrara e Conte resta aperta, la de­cisione ancora non è stata presa e questo perché al­l’interno della Juve non c’è unanimità di pensiero sul nome del prescelto. L’apprezzamento per il la­voro fatto in pochi giorni da Ferrara è reale e in se­no alla società c’è chi spin­ge per la sua conferma, ma attenendosi ai fatti, va sottolineato che la rottura tra Bari e Conte è figlia della convinzione dello stesso di essere in pole po­sition. Quindi è logico pensare che il colloquio della scorsa settimana con Blanc abbia prodotto, se non la firma di cui molto si vocifera in queste ore, perlomeno una posizione possibilista del dirigente bianconero. Inoltre va se­gnalato che in ambienti vicini alla società c’è chi sosteneva ieri la possibi­lità di una terza opzione, definita “ sorprendente”.  (TUTTOSPORT)