JUVENTUS

SI VIVACIZZA IL MERCATO BIANCONERO


Zuniga e il Siena chiamano la JuveJuve a Stoccarda per Tasci  
 Per un Caliendo che anticipa le possibili mosse di David Trezeguet, ecco un Riccardo Calleri che spiega gli sviluppi della vicenda Zuniga. Altro ruolo, altro giocatore in un’altra fase della carriera, ma ugualmente ambito da diversi club tra i più importanti d’Italia, e non solo. Tra questi, la Juventus. ASTA - Tutti pazzi anche per Zuniga, insomma. In questo caso non c’entra ciò che è già stato fatto (come per Trezegol), ma ciò che si potrà fare. Il laterale colombiano del Siena è infatti uno dei talenti che si sono maggiormente messi in mostra nel recente campionato. Ventitreenne, dotato di buona tecnica, ha propensione offensiva ma è in grado di far bene anche in fase di copertura. Ovvio che abbia destato l’attenzione di diversi club. «Si sta trattando con diverse società - ha ribadito ieri Calleri -. Ho ricevuto richieste anche dall’Inghilterra e dalla Spagna, ma è probabile che Juan Camilo resti in Italia». In ballo ci sono Palermo, Fiorentina, Udinese. Eppoi ovviamente la Juventus. Una decina di giorni fa, del resto, il ds del Siena, Manuel Gerolin, aveva così commentato le indiscrezioni trapelate: «Se i bianconeri chiamano, noi siamo pronti». ALTERNATIVA - Quella del laterale destro è una ricerca che la Juventus sta portando avanti in maniera subordinata, rispetto alla priorità dedicata alla fascia sinistra. Ma il nome di Zuniga resta in pole-position nel caso in cui si decidesse di affondare il colpo. Valida alternativa, finché la Roma non decide di riscattare la comproprietà, sarebbe Marco Motta. In questo caso, toccherebbe quindi relazionarsi con l’Udinese. Insomma: tra un D’Agostino che scalpita, un Giovinco che rifiuta, un De Ceglie perplesso, potrebbe scappare un riferimento anche ad un Motta in bilico...C’è chi dice: la mi­glior difesa è l’attacco. E c’è chi va all’attacco per miglio­rare la difesa. I dirigenti del­la Juventus, appunto: inten­ti in una nuova, teutonica missione per bloccare Ser­dar Tasci, giovane difensore centrale dello Stoccarda nonché della Germania di Joachim Loew. AMPI MARGINI - Tasci pia­ce. Piacciono le sue caratte­ristiche fisiche e tecniche (buona lettura del gioco, sen­so della posizione, abilità nell’anticipare l’avversario), piace la sua età (classe 1987) e piace la sua situazione contrattuale. Il nuovo Can­navaro in versione turco­germanica, infatti, andrà in scadenza di contratto con lo Stoccarda a giugno del 2010. Ciò significa che il suo valo­re di mercato - stimato intor­no agli 8 milioni di euro - si porta appresso ampi margi­ni di trattabilità. Di questi margini si discuterà oggi e domani. PARTITA DOPPIA - Nel po­meriggio - a Stoccarda - è in programma l’incontro tra Jean Claude Blanc e l’agen­te di Tasci, Uli Ferber. Fer­ber - procuratore anche di Hleb - che aggiornerà l’am­ministratore delegato bian­conero circa una recente, importante offerta di rinno­vo presentata dal club tede­sco (estremo tentativo della società onde evitare di per­dere il difensore), ma che parallelamente ribadirà quanto il suo assistito desi­deri misurarsi con altri campionati ( « La Juventus mi andrebbe benissimo » , Tasci dixit). Dopodiché, una volta appurato questo, Blanc incontrerà i dirigenti dello Stoccarda: domani. A rigor di norme, del resto, la Juventus non potrebbe trat­tare con il calciatore fino al 1 ° febbraio. Quantomeno, non se vuole evitare di es­sere oggetto d’una inchie­sta. A rigor di norme, dun­que, la Juventus può solo chiedere al direttore tecnico Horst Heldt la cessione im­mediata del giocatore. CONTROPARTITE - Tratta­tiva impegnativa, ma al dunque. Fatta di milioni di euro, di tira e molla e maga­ri di contropartite tecniche. Torneranno d’attualità i no­mi di Christian Poulsen e di Olof Mellberg (tentar non nuoce...) ma si prefigura an­che uno scenario ancora più intrigante. Quello legato, cioè, a David Trezeguet. Lo Stoccarda ha appena ceduto Mario Gomez ed è ancora alla ricerca di un degno so­stituto, quale potrebbe esse­re “Re David”. E se l’ingag­gio del francese non è esat­tamente in linea con gli standard abituali, qualità e curriculum dell’attaccante potrebbero alleviare le resi­stenze di natura economica.E INTANTO UN ALTRO PEZZO DI FARSOPOLI CADEGiudice di pace assolve Moggi: Non c’è stato illecito sportivo Undici abbonati del Lecce hanno chiesto i danni per le gare con Fiorentina e Juve, ma per l’avvocato Rochira non esistono prove oggettiveROMA, 10 giugno - Un rivolo di Calciopoli, lontanissimo dai riflettori del tribunale di Napoli. Eppure davanti al Giudice di Pace di Lecce, avvocato Cosimo Ro­chira, c’era un pezzetto non indifferente della storia pro­cessuale che ha sconvolto il calcio nel 2006: undici abbo­nati del Lecce chiedevano 165,78 euro di danni a Mog­gi e De Santis per le dome­niche trascorse al Via del Mare a guardare due gare molto presenti nei faldoni napoletani, Lecce-Fiorentina e Lecce-Juventus e sanzio­nate dal giudizio sportivo. Chiamata in giudizio con i due presunti cupolari, la Ju­ventus. Ecco che il 14 maggio (proprio l’anniversario di Pe­rugia- Juventus?) il giudice di pace leccese ha respinto la ri­chiesta formulata il 30 otto­bre 2006. Interessante la motivazione resa pubblica in queste ore con la quale Ro­chira spiega la sua decisione, che è - in assoluto - la prima sentenza di un tribunale del­lo Stato sulle vicende di Cal­ciopoli intese come illeciti sportivi. Il giudice Rochira non ritiene che il comportamento pro­cessuale della Juventus «che non si presentava a rendere interrogatorio formale, non può far ritenere come am­messi i fatti dedotti, poiché i fatti di cui al procedimento sono riferibili ad altra gestio­ne ». Insomma: che la nuova Juve non abbia partecipato al processo di Lecce non è stato ritenuto rilevante. Il problema per chi accusava Moggi e De Santis è che «non è stato in alcun modo prova­to il fatto descritto», ovvero niente combine tra Moggi e De Santis, niente cupola per due dei cupolari di spicco del processo di Napoli (anche se De Santis per un vizio di for­ma dovrà attendere una nuova udienza preliminare). Eppoi «il Giudicante non ri­tiene inoltre pienamente uti­lizzabili le sentenze rese da­gli organi di giustizia sporti­va essendo quest’ultimo giu­dizio strutturalmente diver­so rispetto al giudizio ordina­rio. Né si ritiene - ecco il bello - che le intercettazioni telefo­niche richiamate nel corso del giudizio (ma non ce ne so­no proprio per Lecce-Juven­tus, mentre per Lecce-Fio­rentina favorirebbero la Fio­rentina e non la Juve, ndr) possano avere valenza pro­batoria, non essendo utiliz­zabili in un procedimento di­verso da quello nel quale es­se sono disposte». Traduzio­ne: niente prova di un patto Moggi-De Santis, considera­to il braccio armato dell’ex dg dai pm di Napoli; inutilizza­bilità delle intercettazioni in altri procedimenti che non sia quello penale di Napoli. Ma questa era stata una del­le eccezioni principali respin­te senza tema da Caf, Corte Federale, Arbitrato Coni e perfino Tar. «Il processo spor­tivo s’è basato tutto su inter­cettazioni inutilizzabili in al­tri procedimenti se non in quello di Napoli»,- dice l’av­vocato Silvia Morescanti, le­gale dell’ex arbitro. Ecco poi Paco D’Onofrio, del collegio legale di Moggi: «E’ la prima sentenza che esclude un pat­to illecito tra Moggi e De Santis: non c’è la prova og­gettiva ed effettiva di quel­l’illecito consumato che ha portato alle condanne sporti­ve pesanti per i tesserati e la Juventus: cade anche il pre­supposto dell’utilizzabilità delle uniche prove su cui si sono basati i giudici per mandare quasi in C la Juve!» (TUTTOSPORT)