ROMA (Reuters) - Ancora almeno tre anni di crisi, ma in una Italia migliore. Due italiani su tre ritengono che la crisi che attanaglia il Paese sia assai grave e che durer almeno altri tre anni, ma guardano con maggiore ottimismo al futuro rispetto allo scorso anno.
E' la fotografia dell'indagine Ipsos per l'Acri, che viene presentata oggi a Roma alla vigilia della 88 Giornata Mondiale del risparmio, a cui parteciperanno domani il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro dell'Economia Vittorio Grilli.
Nonostante la ritrovata fiducia nel Paese - la sfiducia nell'Italia è calata di 30 punti percentuali rispetto al 2011 - continua a calare la quota di italiani che riesce, da un anno all'altro, a migliorare la propria situazione economica.
Parimenti cala costantemente da anni la fiducia nell'euro e nell'Europa: ancora il 59% crede nell'Unione europea, ma in calo di 10 punti dal 2009, mentre il 69% si dichiara insoddisfatto della moneta unica.
Gli italiani continuano a risparmiare, ma con sempre maggiore fatica, e destinano alla liquidit - due intervistati su tre - una elevata preferenza con il mattone al 35% dal 43% del 2011.
"Sembrano dati che smentiscono che ci sia rassegnazione, fatalismo. Purtroppo si registra una ulteriore contrazione della capacit di risparmio, evidentemente per la crisi e per la disoccupazione, non solo quella giovanile", ha commentato in conferenza stampa il presidente Acri Giuseppe Guzzetti.
"Nonostante la crisi il 28% riesce ancora a risparmiare, ma il 40% consuma tutto quello che produce e un 31% addirittura consuma una parte del risparmio accumulato negli anni positivi", ha aggiunto.
Il risparmio è visto come una azione necessaria per cautelarsi dai rischi futuri più che per cogliere opportunit , come invece era negli anni passati.
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia