VIVERE IN UN SOGNO..

....8 marzo.....


Ricordarsi dell'esistenza della donna e del suo ruolo nella societa' e nella famiglia UNA SOLA VOLTA ALL'ANNO.... L'ipocrisia di una società patriarcale e maschilista che, per meri fini economici e di mercato, ipocritamente ogni anno, promuove, per scaricare e "salvare" la propria coscienza sociale,  per un giorno: l'8 Marzo, la "Festa della Donna"............. che tristezza.....Forse non tutti sanno che:L'origine della festività è controversa. Una possibilità è che la sua istituzione risalga al 1910nel corso della II Conferenza dell'Internazionale Socialista di Copenaghen. Sarebbe di Clara Zetkin la proposta di dedicare questo giorno alle donne.Alcune femministe italiane (Irene Giacobbe, Tilde Capomazza, Marisa Ombra) sostengono tuttavia che non c'è nessuna prova documentata a supportare questa ipotesi. Il movimento operaio e socialista di inizio secolo ha celebrato in date molto diverse giornate dedicate ai diritti delle donne e al suffragio femminile. L'unica data certa è l'8 marzo 1917 (27 febbraio secondo il calendario non riformato) quando le operaie di Pietroburgo manifestarono contro la guerra e la penuria di cibo (nell'ambito della rivoluzione di febbraio). Le autrici citate ipotizzano che per rendere più universale e meno caratterizzato politicamente il significato della ricorrenza, si preferì omettere il richiamo alla Rivoluzione russa ricollegandosi ad un episodio non reale, ma verosimile, della storia del movimento operaio degli Stati Uniti; In Italia è molto diffusa un'ipotesi che fa risalire l'origine della festa ad un grave fatto di cronaca avvenuto nel 1908 a New York.Alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita. Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.A proposito della mimosa, la scelta di elevarla a simbolo dell’8 marzo fu di una disarmante semplicità, a dispetto di strane interpretazioni che vogliono crescesse sul luogo del presunto incendio di New York. Furono infatti le femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane), che nel 1946, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale. Si scelsero i mazzettini di mimosa perché fioriscono a marzo ed erano a buon mercato. Oggi, come la rucola, la mimosa costa cara: è la legge del mercato. Ma omaggiare una donna non ha prezzo! E io personalmente aggiungo.....CERCHIAMO (noi maschietti) DI FARLO TUTTO L'ANNO!