Mr.K torna...forse..

CAP 15 - Budapest


Uscito all'aria aperta e lasciatomi alle spalle l'aereoporto Ferihegy senza lezzi e lazzi, nella sua semplicità di vetro e acciaio (ma dovrebbero cambiargli il nome in qualcosa di più semplice) mi dirigo sparato sotto le pensiline trasparenti a piccole onde in direzione taxi. Salgo al volo sul primo libero, una mercedes. La casa automobilistica tedesca si deve essere messa d'accordo con lo sceneggiatore della mia vita recente, visto che sono salito su più mercedes in questa settimana che in tutta la mia vita.Comunico l'indirizzo al tassista, e lo faccio usando le frasi di circostanza in ungherese che conosco. Quello grassoccio si ravviva e sganascia la mandibola apprezzando il mio accento e così inizia a sorridermi e comincia a chiacchierare...io mi difendo bene rispondendo brevemente, ma lo seguo a fatica...poi riceve una telefonata e posso abbandonarmi ai miei pensieri...la vita certe volte cambia e sovente lo fa in modo repentino, si impenna come un cavallo imbizzarrito o si inabissa improvvisamente nelle blu profondità marine come un argenteo delfino che va a caccia dell'ignotoè un pò che non tornavo in questa capitale, sono passati i tempi in cui viaggiavamo spensierati scegliendo solo alberghi cinque stelle diamante, tempi in cui potevamo spendere senza freni, io dirigente da quasi diecimila euro mese...ma la vita cambia...ho scelto di scrivere, e ora sono senza soldi. non trovo un editore onesto, che mi pubblichi senza scendere a compromessi, ho mandato i miei libri a 46 editori. Possibile che non si trovi uno che faccia l'editore per lavoro e non il barra scrittore, barra pubblicista, barra giornalista...ho già scritto due libri, eppure sto qui...campo con i denari accumulati precedentemente, ma le mie risorse bancarie si stanno deperendo e mia moglie anche se mi ha appoggiato fin dall'inizio con tutte le sue forze mi ha dato un tempo. le donne sono fantastiche in questo, hanno una capacità analitica cinica e sconosciuta agli uomini...ad occhio e croce penso che mi abbia dato fino a fine anno, anche se non avendomi comunicato una data la scadenza potrebbe benissimo essere questo mese.e comunque...a memoria credo che non ce ne sia neanche uno di quei cinque stelle lusso in questa nazione...L'autista volta e mi ferma in pieno centro, già intravedo la M rossa del mio hotel, e l'ingresso sontuoso con la tettoia a ferro e vetro che fa da ponte tra i mattoni. Pago e il tassista mi appunta su un foglietto il nome di due night dove andare a nome suo, e un numero di cellulare di una battona da rimanerci di sasso, capisco che ha le tette grosse...e che vuole cento euro per tre ore, niente altro...ma da come ridacchia, la tipa deve essere una vera bomba...Parto con la sacca in spalla, mi guardo attorno c'è sole giallo in cielo azzurro a specchio, questa via centrale pedonale è una meraviglia, gente a passeggio, negozi, il Danubio che fu blu si intravede in fondo che scorre nella sua maestosità a pochi passi. Si frappone tra noi e l'altra sponda ove acquattato si allarga il parlamento, parecchio strano come costruzione sfiora i cento metri di altezza, in stile neogotico, con questa cupola da edificio ecclesiastico e un'estensione che tenta di fare il paio con westiminister...ho la testa libera, anche se dovrei ripensare ad un pò di cose. mentre cammino spensierato e distratto, mi si avvicinano due ragazzine bionde. una delle due mi prende per mano, e mi sorride. lo fanno sempre, e non è la prima volta, eppure mi fa effetto. con la faccia seria in ungherese le dico no, grazie...che non è il caso. quella che mi ha dato la mano, la lascia e l'altra mi strizza l'occhio. girano sulle loro chiappe adolescenti e se ne vanno al contrario e riprende la loro caccia.visti i recenti avvenimenti,forse sarebbe il caso se mi comportassi in modo più cauto, più attento, eppure mi manca la concentrazione. non ce la faccio, e continuo a ciondolare, potenzialmente rappresento l'ottima preda per il borseggiatore, io che non sono stato rapinato in nessun posto al mondo, che ho girato per le favelas, nelle baraccapoli in india, nelle banlieu a parigi...entro, alla porta un inserviente in uniforme sorridente, mi fa strada. subito arriva un altro inserviente mentre il fresco dell'aria condizionata mi punge il peli delle braccia, quello vorrebbe prendermi la sacca in una scena un pò ridicola, tra me e lui...filo dritto al banco, e il concierge mi accoglie con un benvenuto in italiano. ho sempre ammirato la loro capacità camaleontica di apprendere e scandagliare e rifletto sulla mia riconoscibilità. forse l'abbronzatura da pescatore del mediterraneo, unito alla elevata statura, le scarpe italiane e gli occhi verdi?comunque devo stare più attento. con il plico in mano, ho passato qualche minuto con la penna a mezz'aria, ma ora la decisione è presa, mentre comunico i miei estremi al concierge, mi appaiono come estemporanei flash tutti gli ultimi avvenimenti, donne nude, tramonti, l'uomo nero di elena...riprendo la concentrazione e sorrido, mentre prendo la scheda magnetica della camera....