KAKA THE KING

IL SEGRETO


Inter, gelo tra Materazzi-IbrahimovicInsieme per uno spot, i due non si sono quasi parlatiE poi, silenzio. Il giorno dopo Anfield, Marco Materazzi ha gli occhi pesti di uno che non ci ha dormito su. Il giorno dopo Anfield, Zlatan Ibrahimovic ha la faccia scura di chi ha perso un altro treno importante (per il Pallone d'oro?) e la sensazione, per la verità sbagliata, di essere stato investito dalla tempesta di Liverpool senza aver partecipato al naufragio. Da una parte Materazzi, dall'altra Ibrahimovic. Stessa parrocchia, stesso peso nello spogliatoio nerazzurro, ma posizioni lontanissime.Il freddo londinese non aiuta a sciogliere il gelo che da 24 ore c'è tra i due e non basta certo uno spot da girare insieme a consigliare pacche sulle spalle e strette di mano. "Davvero ha detto di chiedere a me della sconfitta?", si lascia scappare Materazzi. L'ha detto, certo. E allora Matrix, che prova a fingere di non aver "sentito", va via con una faccia che la dice lunga su quello che pensa, ma senza proferir parola. Silenzio, appunto. Non parla il difensore nerazzurro, non parla nemmeno Ibrahimovic, che pure è lì a qualche metro dal suo compagno e potrebbe archiviare la questione con un sorriso.Invece servirà ancora ora insieme, il chiuso dello spogliatoio o l'allenamento. La ferita è aperta e va richiusa. Hanno la testa dura, Materazzi e Ibra, ma remano dalla stessa parte. Inter, direzione scudetto e, se si riesce, direzione impresa per rimontare il Liverpool. Missione per cui l'unità fa la forza anche se il nazionale azzurro sarà fuori per squalifica e Ibra se la dovrà cavare da solo.Di certo, negli ultimi due anni, questo è il momento più delicato per l'Inter e Mancini. Un po' perché, tra un rigore e un fuorigioco, le polemiche hanno preso casa ad Appiano e la sensazione di essere accerchiati comincia a dare un certo fastidio. E un po' perché, pare chiaro, questo mal d'Europa, con il ben di Dio che invece passa il convento del campionato, sta diventando un virus difficile da curare e, quindi, preoccupante. Questo Mancini - che come Moratti teneva particolarmente alla gara di Anfield - lo sa bene e tanto basta forse a spiegare il nervosismo del tecnico e la lite con i tifosi al ritorno da Liverpool. Poi, certo, il Mancio alla rimonta ci crede pure, ma vallo a spiegare alla curva che senza Materazzi e Cordoba, là dietro, sarà tutto più difficile. Servirebbe il miglior Ibra, quello che sa meritarsi le lodi per una vittoria senza scaricare su altri le colpe di una sconfitta.la verita' è che non avete spogliatoio non avete gruppo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!