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Fascismo e favismo: una visione sinottica


Dalla scoperta che ha rivoluzionato l’enzimologia moderna, un’agevole opera per il grande pubblico. Una semplice intuizione, che ha portato l’Autore a riformulare la terapia del fascismo, dando nuove speranze alle migliaia di individui (pardòn, clienti) affetti da tale patologia. Il Nostro, nel confrontarsi con pazienti affetti da favismo (difetto congenito di un enzima normalmente presente nei globuli rossi, la glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, essenziale per la vitalità degli eritrociti) ha notato delle strane analogie con i sintomi riportati in caso di fascismo: celodurismo e problemi con le fave, pallore, debolezza, compromissione delle condizioni generali, ma anche spasmi motori, nel caso del fascismo (tipico sintomo del “saluto romano”), ecolalia (eja eja alalà) e coprolalia, ritardo psicomotorio, riconoscono in un deficit enzimatico la propria origine. Possibili portatori del gene anomalo sono le madri e le sorelle del bambino affetto da favismo o fascismo: in queste infatti la patologia non si presenta in genere così gravemente come nel maschio. Il deficit enzimatico può esser accertato mediante la determinazione dell'enzima nei globuli, che coincidenza, rossi. Questo esame è indispensabile per la diagnosi ed è utile anche per identificare i portatori del difetto, che potremo in futuro sterilizzare senza grossi costi per la Sanità, con la diffusione dei generici per la sterilizzazione. Anche se non è ben noto quale enzima specifico sia coinvolto nella patogenesi del fascismo, il nostro Autore conclude aprendo le porte alla speranza: grazie ai risparmi sulla spesa sanitaria ottenuti con la chiusura dell’ospedale di Rogliano, sarà possibile sottoporre a terapia sostitutiva gratuita tutti i portatori di fascismo.