IL MIO TEMPO

California o Ruhr...


 
              In una delle recenti puntate della trasmissione di Santoro,il noto giornalista televisivo,si è assistito ad un interessante scambio di opinioni tra due persone che,nel rispettivo campo,godono di riconosciuta autorevolezza.Per quanto mi riguarda,entrambe degne della massima considerazione,non fosse altro,per l'assoluta dedizione,che entrambe pongono nella difesa delle loro tesi e di coloro che rappresentano.Nel merito specifico dell'argomento,tendo ad avere una leggera benevolenza per le tesi del Daverio,anche se Landini mi pare ragionevole e curiosamente"paziente nell'argomentare le sue.La civiltà del dialogo mi pare palese.Il dibattito non mi pare di poco conto,tratta di ciò che bene o male,ogni grande stato deve saper amministrare e programmare per poter poi far legittimo vanto della propria civiltà.Un paese che elimina la storia dell'arte dal suo programma scolastico,mi pare destinato a desolanti prospettive,specie,se quel paese,può beneficiare di un immensotesoro quale l'Italia può esibire.L'insensibilità culturale ed artistica fa il paio con quella civica,chi di noi non si è mai indignato per lo stato di degrado dei nostri beni,non intendo solo monumenti ed opere d'arte,ma anche le banali panchine,fontane,gabine del telefono ecc ecc...Con la stessa intensità con cui si ammiral'ordine la cura e l'intenso senso di civilitudine con cui si gode del bene comune,in tanti di quei paesi che sovente amiamo visitare.Basti pensare che da noi,per avere un ministero dei beni culturali,si è dovuto attendere fino al 1974,introdotto dal Governo Moro.Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,nacque dallo scorporo dal Ministero della pubblica istruzione e la sua denominazione originale era:Ministero per i beni culturali e ambientali.C'è di che pensare nontrovate?Nel migliore dei casi,innumerevoli opere d'arte di valore assoluto,generate da questo bislacco paese,ornavano e davano lustro ai maggiori musei del mondo,di qua e di là dell'oceano,con buona pace dell'onor patrio....Ultima considerazione:Siamo il paese dell'energia rinnovabile purchè a casa altrui,del lavoro per tutti a partire da noi,ma se possibile che sia pulito,prestigioso emagari redditizio,quindi va bene l'ILVA ma possibilmente dove gli effetti nocivi possano essere quantificati con uno stipendio mensile,magari dislocata in un posto dove le torri eoliche non possono essere installate per "vincoli paesaggistici"...Avanti di questo passo,il ministero diverrà una branca di quello dell'industria?Intanto Pompei crolla,Genova affoga,Milano espone (forse) e Firenze...sogna.Che sia il caso di cominciare a reagire!?Capisco che per una banale domenica ottobrina possa sembrare un tema di poco conto,ma non lo è.Vi invito a dire la vostra.Save Itay.