IL MIO TEMPO

Post N° 332


Angelo Maria Ripellino Va’ a Roma, ballatetta, a salutare                    
ciò che più amo, il mio Tingeltangel, la loro allegrezza ferita, ma non turbarli col troppo ricordo da questa corte di pianto. Cruda ventura mi avvinghia, e nulla, nulla può scaldare il mio gelo. Giorno e notte è una battaglia di sospiri che attraggono come adamàs un acquivento di lacrime. Ma tu va’ a Roma, ballatetta, a scherzare come Despina, come se nulla. Poesia n. 219 Settembre 2007Angelo Maria Ripellino L’allodola sul melograno a cura di Anna De Simone Crocetti Editore 200 7ORAMAI MI SONO STUFATO DI SUSAN ALLA QUINTA O VATTELAPESCA TIPO BIONDA...INSOMMA SE DOVASSI PROPRIO SCEGLIERE.....O ALTRIMENTI UNA DELLE STREPITOSE FEMMINE DI BOTEROTAO